Accedi con Google+
Registrati con LinkedIN

Accedi con ForumConsumatori


Recupero Password Chiudi
Accedi | Registrati


Iscritti a ForumConsumatori: 68200  Discussioni create: 40498  Messaggi inviati: 260678
Iniziata: oltre un anno fa   Ultimo aggiornamento: oltre un anno fa   Visite: 4300

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

Pd, la strategia di Veltroni: via le mele marce e nuovi dirigenti Commenti Invia Stampa di Nino Bertoloni MeliROMA (8 dicembre) - Fedele alla massima, esiziale in politica, che “chi si ferma è perduto”, Walter Veltroni avanza e rilancia. Guai a rinchiudersi nel fortino assediato della montante questione morale, è il momento di reagire. Come? Rilanciando la classica ricetta veltroniana di un Pd tutto Lingotto, Circo Massimo e rapporto con popolo ed elettorato democratico. Più che una mossa del cavallo un salto con l’asta.Sono giorni che al Nazareno sede del Pd piovono le martellate della questione morale, il leader finora ha taciuto pubblicamente (tranne una circostanziata lettera al Corriere) ma non riservatamente. Con i suoi, con la cerchia ristretta, Veltroni ha già messo a punto la controffensiva. Due i cardini, uno rivolto all’esterno, al Pdl e al premier; l’altro interno al Pd, il più succulento. Al centrodestra che spinge preme sollecita una riforma della giustizia bipartisan, Veltroni ha già fatto rispondere dai dirigenti più in vista e ribadirà nei prossimi giorni che il Pdl non può usare la situazione creatasi per far passare una riforma della giustizia fatta contro i giudici, quindi no alla separazione delle carriere e no alla sospensione dell’obbligatorietà dell’azione penale, sì invece al confronto in Parlamento che, come dire, non si nega a nessuno e con quelle premesse non porterà molto lontano.Ma è sul fronte interno che si annunciano le maggiori novità. L’analisi veltroniana condivisa al vertice è che dalla palude si esce non con meno ma con più innovazione, rilanciando il rinnovamento della proposta politica e soprattutto della classe dirigente. «Il Pd si trascina troppe scorie del passato», è il ragionamento già emerso quando si affrontò il nodo delle correnti, altra eredità (negativa) del passato, in un Pd che Walter il rinnovatore non concepisce come retaggio e appannaggio di rutelliani, dalemiani, popolari, prodiani e, perché no, veltroniani. Nossignori, il Pd non può continuare a essere in prevalenza retaggio di ceti politici del passato. Come spiega l’altro Walter del Nazareno, Verini, «la sfida del Pd di Veltroni è impedire che il vecchio afferri e sotterri il nuovo». Dunque?Quando mercoledì si presenteranno al Nazareno i dirigenti democrat di Firenze, Napoli e Campania convocati al cospetto del vertice del partito, si sentiranno fare questi discorsi: giusto e sacrosanto difendere l’onorabilità di Domenici, la solidarietà non verrà meno, ma non avrebbe guastato se il sindaco avesse incatenato il suo assessore Cioni che non ne vuol sapere di fare un passo indietro. Della successione a Domenici si appresta a essere investito Lapo Pistelli, anche se in serata il segretario toscano rilancia la candidatura di Vannino Chiti che finora ha nicchiato. Più facile la situazione fiorentina visto che il sindaco è in scadenza, più complicata assai quella campana, oltre che per il merito, perché non in scadenza immediata (nel 2010 Bassolino, nel 2011 la Iervolino). Per Napoli la soluzione ancora non si vede, don Antonio resiste da par suo, sta nel bunker e non molla, quanto a Rosetta grida la propria probità e anche lei quanto a osso duro non sfigura. La soluzione dei ”magnifici 7”, altrettanti super assessori che dovrebbero entrare nelle rispettive giunte per azzerarle e di fatto commissariare sindaco e governatore, allo stato non avrebbe ancora fatto breccia nei pensieri e nelle intenzioni di Bassolino, quantunque la soluzione super commissari appaia e venga presentata come benedetta propugnata suggerita o molto più verosimilmente vista con interesse dal Colle. Quel che è certo è che Bassolino non verrà candidato alle Europee, Claudio Velardi suo assessore ha già minacciato di dimettersi se lo facesse, e al Pd non ci pensano proprio: «Se deve fare un passo indietro come presidente della Campania non si capisce perché dovrebbe farlo avanti come eurodeputato».

aggiungi un commento
aggiungi un commento
Data
Votazione
Non hai ancora votato! Vota ogni singolo contributo che ritieni utile o interessante e che sia ben scritto per permettere ai contenuti di qualità di salire in alto.
Vota ora facendo click sulle icone e vicino ogni domanda, commento o risposta
Pagina 1 di 4
Vai alla pagina [1 2 3 4]

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

le questioni aperte:FIRENZE,due assessori Comunali indagati per corruzione;NAPOLI, appalti x 400 mln, Ass.re NUGNES, purtroppo si e' suicidato, Ass.re CARDINI si è dimesso;FOGGIA, il sindaco ha ceduto un'utenza telefonica comunale ad una collaboratrice;TRENTO, gare truccate, cene di partito pagate dall'Autobrennero, finanziamento campagna eloettorale a DELLAI, Ass. re GRISENTI, dimesso;ABRUZZO, Presidente della Regione arrestato per presunte tangenti milionarie;CROTONE, villaggio turistico "Europaradiso" Consigliere Comunale Mercurio accusato di rapporto con la criminalità organizzata;GENOVA, il Sindaco alle prese con "Mensopoli" le Fiamme Gialle hanno perquisito il suo ufficio in cerca di indizi;PERUGIA, mega inchiesta sulle gare d'appalto per Lavori Pubblici, 35 ordinanze di custodia cautelare avviso di garanzia per l'Assessore Provinciale alla Viabilità.MAUTONE ex Provveditore alle opere pubbliche di Campania e Molise oggi su "IL GIORNALE" a pag. 8 INTERVISTA:al giornale "Il Mattino" rivela:"Raccontando di quando passava informazioni al figlio dell'ex pm mani pulite, consigliere provinciale di Campobasso, su "lavori pubblici come caserme da inaugurare in Molise". Più che un favore, un dovere " era il figlio del Ministro-racconta Mautone-mi sentino in obbligo di dargli notizie". E non solo quelle. "Ricordo solo che Cristiano DI PIETRO mi segnalò 3 o 4 nomi di professionisti molisani per commissioni di collaudo. Ecc. Ecc. puo' bastare?

aggiungi un commento
aggiungi un commento

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

per napoili non ci pensava sb? sb ha detto che avrebbe risolto in una settimana!!!

aggiungi un commento
aggiungi un commento

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

adesso ti spiego un paio di cosette, cominciamo con i due concetti principali, cioè, 1) cos'è la destra, 2) cos'è la sinistra:1) cos'è la destra? la destra è la ragione del più forte, ovvero, brutalmente, il soccombere del più debole a vantaggio del più forte. 2) cos'è la sinistra? la sinistra è la ragione del più debole, ovvero, i più deboli che lottano per il diritto alla vita cercando di aggiudicarsi parte delle ricchezze prodotte dall'uomo con il proprio lavoro o presenti in natura come l'acqua, il legno, il petrolio ecc... ecc.... dunque: in principio, il più forte, aveva il diritto, in pratica, di dare la vita o la morte al più debole. tanto per colpire il tuo pensiero! il castellano medievale, quando un uomo e una donna suoi sudditi, si sposavano, il castellano aveva il diritto "della prima notte", ovvero, se la moglie era vergine, se la sverginava il castellaaaaanooooooo!!!!! ed eccoci ai giorni nostri, ovvero, ai fatti nostri! tu da perfetto manicheo vuoi convincerci che gli uomini di sinistra, perché di sinistra, debbono essere dei "santi"! ma dove sta scritto! perché??? nella sua evoluzione storica; ribellioni, rivoluzioni, guerre, ricordiamo le due principali, la rivoluzione francese e la rivoluzione bolscevica, il diritto si è evoluto andando incontro, storicamente parlando, alle esigenze dei più deboli! ti cito solo, limitandoci all'italia, la costituzione e lo statuto dei lavoratori, e altre leggi che discendono dalla nostra costituzione..... e ampliando l'orizzonte del nostro sguardo, pensa alla carta dei diritti umani, e alla carta dei diritti del bambino.....allora, un conto è avere una destra, la destra attuale con a capo un pluriinquisito che si è salvato solo perché grazie alla sua posizione di potere si è fatto leggi ad personam, per lui medesimo. un altro conto è trovare qualche manigoldo nelle file della sinistra, con tutta la complessità della sinistra.gli opportunisti che usano organizzazioni, partiti, e quant'altro per gli affari propri ve ne sono e ve ne saranno sempre.tutto sta scoprirli e condannarli.zorro

aggiungi un commento
aggiungi un commento

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

perh non vai a parlare con i lavoratori dei suprmercati "coop"? credi che tutti siano assunti a tempo indeterminato? no pure loro hanno i precari.

aggiungi un commento
aggiungi un commento

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

Trovocasa.it Trovolavoro.it Automobili.com In Corriere.it Nel web con Login Registrati Bentornato, Esci CORRIERE DELLA SERA.it Politica Home Opinioni Corriere TV Salute Motori Il quotidiano Casa Viaggi Dizionari Libri Giochi Store Servizi Cronache Politica Esteri Economia Cultura Spettacoli Cinema Scienze Sport Vivimilano Italian Life Chinese Corriere mobile Corriere della Sera > Politica > «Questo partito può finire come il Psi» Politica Lo storico «girotondino»«Questo partito può finire come il Psi»Ginsborg: nelle amministrazioni pd clientelismo e nepotismo, Cioni un uomo di destraDAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — Paul Ginsborg è appena tornato nella sua casa d'Oltrarno, dopo quattro mesi a Berkeley. Ha davanti il titolo dell'Espresso — Compagni Spa — che ha fatto infuriare il sindaco di Firenze, e i quotidiani con la foto di Domenici in catene. Cultore di storia repubblicana, «ideologo» della fase nascente dei girotondi e protagonista dell'episodio-simbolo, la disputa con D'Alema al Palasport davanti a migliaia di fiorentini: «Vinsi io, 3 gol a 1. Anche se D'Alema forse non la pensa così». Professor Ginsborg, Cordova dice al «Corriere» che gli scandali di oggi chiudono, sul versante sinistro, il cerchio di Tangentopoli. È così? «Non c'è dubbio che la cronaca di questi giorni vada inquadrata in un contesto storico che comincia nell'89. Allora i postcomunisti non riuscirono ad elaborare un progetto forte che spezzasse l'intreccio tra l'azione politica e il clientelismo. Uno storico male italiano: il rapporto verticale tra patrono e cliente. Gli antichi romani l'avevano codificato. Andreotti lo teorizzò nel '57, quando disse che la domenica mattina, anziché riposare, lui e gli altri democristiani si prendevano cura delle famiglie disagiate». D'Alema e Veltroni La sinistra aveva un atteggiamento diverso? «Non ho mai mitizzato il Pci. E non amo parlare di questione morale. Ma a sinistra questo male veniva studiato: penso al lavoro di Mario Caciagli su Catania, di Percy Allum su Napoli, di Amalia Signorelli sul Salernitano; Chi può e chi aspetta era il felice titolo del suo libro. E a sinistra c'era l'orgoglio della diversità, della fibra morale, della connessione tra etica e politica». C'era. E adesso? «Oggi il rapporto tra patrono e cliente non viene più studiato. In compenso, è fiorito. Il patrono non è più il proprietario terriero che dispone delle cose proprie; è il politico che dispone delle cose pubbliche. Anche molti politici di sinistra». Berlusconi dice che la questione morale riguarda il Pd. «Berlusconi è un grande patrono. Lo dimostra anche con il linguaggio del corpo: ha sempre le mani sulle spalle di qualcuno. Ma il clientelismo e il nepotismo si ritrovano anche nelle amministrazioni del Pd. E non vedo tensione su questo tema al suo interno. Neppure il Pd affronta il grave problema della forma e del ruolo dei partiti. Molti meno iscritti, molto meno consenso. Il partito di massa cede il posto allo staff del leader. Il primo è stato Tony Blair». Si disse qualcosa di simile del governo D'Alema nel 2000, con Velardi e Latorre. «L'impressione era quella. D'Alema aveva quell'atteggiamento. Ma non solo D'Alema. Se il centrosinistra non cambia direzione, può fare la fine dei socialisti craxiani negli anni '90». Addirittura? «Se il Pd non si apre alla democrazia partecipata, se non si rivolge ai cittadini e si limita a fare da mediatore, a tenere i contatti con i poteri forti economici, diventa indistinguibile dagli altri partiti. Il clientelismo di Cioni nei suoi meccanismi non è diverso da quello della destra». Che succede a Firenze? «Le racconto un episodio. Quando Domenici fu eletto, fondammo un comitato per lo sviluppo sostenibile dell'Oltrarno. Andammo dal sindaco, portammo proposte per migliorare il traffico e la vita. Lui sembrò disponibile. Distinse tra le cose da fare subito, quelle di medio e quelle di lungo termine. Decise la chiusura temporanea di due strade, un'ora al giorno, per fare andare i bambini a scuola. Buon inizio. Ma tutto finì lì. Fu commissionato a Carlo Trigilia un piano strategico per la città; ma nel 2005 l'intero comitato scientifico si dimise, e oggi l'inquinamento a Firenze è sopra il livello di guardia. Se non hai una visione complessiva della città, finisci per occuparti solo di edilizia, project-financing, poteri forti. Domenici si è comportato come gli altri politici di sinistra con cui abbiamo discusso, da D'Alema a Chiti: ascoltano; spesso ci danno ragione; e poi fanno come se nulla fosse stato. Un muro di gomma». Domenici si è incatenato sotto «Repubblica». «Mi dispiace, ma non lo vedo come vittima. Preferisco prenderla con leggerezza. Non a caso si è incatenato a Roma; se l'avesse fatto a Firenze avrebbe violato il regolamento del suo assessore Cioni. Vietato disturbare la pubblica quiete, vietato esporre targhe e bacheche senza autorizzazione... C'è però una cosa che mi ha colpito molto del caso Domenici. Il cartello che inalberava». «Sì alla difesa della dignità e dell'onorabilità». «Ecco, la parola chiave è onore. Sento un'eco della vecchia Italia, della profonda cultura mediterranea. L'Italia ha grandi meriti che il mondo anglosassone non ha; ma nei Paesi anglosassoni non ci si appella all'onore maschile. Ci si difende laicamente in tribunale. La stessa eco la sento nel tragico suicidio di Nugnes: un'altra storia che ci riporta agli anni di Tangentopoli. Perché reagire così? Perché non dimostrare la propria innocenza, oppure patteggiare la pena? Siamo tutti esseri umani, non dei, e possiamo tutti sbagliare». Lo scontro tra procure? «Brutto. I giudici non dovrebbero comportarsi così. Molte cose nella magistratura come casta vanno criticate. Ma la sua autonomia è preziosa e va salvaguardata. E gestita in modo responsabile». Bassolino deve andarsene? «Qualsiasi politico indagato, compreso Berlusconi, dovrebbe andarsene. Figurarsi quelli rinviati a giudizio». Dove sono però i girotondi? E che fine hanno fatto i «ceti medi riflessivi» da lei teorizzati? «I ceti medi riflessivi non sono il Pensatore di Rodin. Si muovono. Ma faticano quando vengono sistematicamente irrisi, come fanno anche molti giornali. In tanti sono caduti nel cinismo, e non si impegnano più. Sarà difficile rianimarli, ma non impossibile». Può riuscirci Di Pietro? «Ho sempre pensato che Di Pietro doveva restare in magistratura. Ora ho cambiato idea. Non appartengo al gruppo di Travaglio, Flores, Di Pietro, ma condivido le loro battaglie. Voi giornalisti lo considerate noiosissimo, ma all'estero il conflitto di interesse resta il primo argomento quando si parla d'Italia». Quindi Veltroni non deve rompere l'alleanza? «Veltroni ha già commesso un grave errore a rompere con la sinistra radicale. Ha ottenuto un vantaggio immediato. Ma poi la sua apertura a Berlusconi non ha portato a nulla. Ora è in arrivo una crisi economica globale di grande drammaticità. O il Pd trova una progettualità forte e ricostruisce un'alleanza alternativa; o entra in un governo d'emergenza nazionale, e allora diventa indistinguibile dalla destra». Aldo Cazzullo08 dicembre 2008

aggiungi un commento
aggiungi un commento
Pagina 1 di 4
Vai alla pagina [1 2 3 4]


Prendi parte alla discussione
Prima volta? Assicurati di aver compreso le linee guida di partecipazione

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK

Gentile visitatore,

l'accesso gratuito a questo sito è possibile grazie al presenza di alcuni inserti pubblicitari.

Ti chiediamo gentilmente di disattivare il blocco della pubblicità dal tuo browser e, possibilmente, di sostenerci visitando i siti degli sponsor.

Grazie per la comprensione.

Ok, ho disattivato il blocco su questo sito