La spending review,non funziona, che sia inadeguata rispetto ad i problemi del paese,si è inadeguata perche per attuarla occorre a monte una revisione che limiti e delimiti i poteri della burocrazia,riduca l'eccessivo intervento dello stato nella economia fatto di sussidi ad aziende ed enti per niente strategiche.
Tagli ed aggiustameni non bastano,servono riforme radicali Di interventi sul bilancio dello stato denominato tagli agli sprechi si inzio a parlare negli anni 70 il ministro democristiano Ferrari Aggradi scrisse il suo libretto bianco,e sottolinea ciò che diventerà una costante l'assoluta necessità di riforma della amministrazione dello stato.
Negli anni novanta il tema diventa scottante perchè ogni governo inserisce proposte mirate alla revisione della spesa giustificate dal fatto che a chiedercelo sono i mercati e l'europa e occorre allinearci.
Con molto realismo Tremonti visto che non solo non ottiene risultati ma viene esplicitamente invitato ad allentare i cordoni o a farsi da parte - vedi fini e bossi-inizia con i tagli lineari per non far torto a nessuno.
Quarant'anni dal libro bianco di Ferrari aggradi sono passati,invano occorre l'esplosione dello spread,l'accantonamento del berlusca ed il sopravvento del governo tecnico di Monti perchè si prenda visione del problema.
Se ricordate Giarda ministro per i rapporti con il parlamento parlò di possibili tagli per 100 miliardi subito e 300 in divenire.Viene nominato Bondi ,gli obiettivi e le aree di intervento cominciano a diventare più chiari centralizzazione delle spese,razionalizzazione sanitaria e via dicendo,ma i risultati sono deludenti e bondi saluta e se ne và.Via Bondi sostituito da Canzio Letta nomina Giavazzi che come assaggio suggerisce la riduzione di molti benedici fiscali per 10 miliardi,saluta anche lui e Letta nomina Cottarelli commissario allo spending affiancato da un nuovo team venuto da fuori,altre spese,altri studi altre conclusioni,il meccanismo si inceppa di nuovo e gia si parla di dimissioni e di nuovi soggetti vicini a Renzi.
Renzi dice infatti la revisione della spesa andrà avanti ma intanto il debito si avvia al 135%del pil,mentre la spesa corrente cresce e gli investimenti in conto capitale calano.
A 50 anni dal lbro bianco di Ferrari aggradi siamo ancora fermi al palo,la diagnosi a questo punto è chiara per dirla con lo stesso Cottarelli:la combinazione burocrazia e stato pesante rende impossibili i tagli ed anche quando si riesce vanno subito ad alimentare la spesa corrente.
Il problema è molto serio ed è giunto il momento della verità :meno stato e più mercato,meno burocrazia e più efficienza attraverso una drastica riduzione dell'area di intervento dello stato.Insomma la spending non basta occorre una total reiview,ed è più che giusto chiederlo a Renzi perchè è lui che ha reso possibile di percorrere la strada del cambiamento.