x Sindaco Albertini contattò Antonio Di Pietro per parlargli del caso Serravalle, parlò anche con D’Ambrosio, oggi senatore del PD, e con lo stesso procuratore Capo, Saverio Borrelli. Il primo lo consigliò di sporgere denuncia, il secondo lo consigliò di rivolgersi ad altro Magistrato, e Saverio Borrelli “ascoltò ma non volle ricevere i documenti, pur apprezzando il mio orientamento legalitario” dice Albertini. Ma per quanto raccontato non c’era bisogno di denuncia essendo chiaro che si era dinanzi ad una notizia criminis ed essendoci, vero signori procuratori, l’obbligatorietà dell’azione penale, bisognava come minimo aprire un fascicolo e iniziare le indagini.Ma che aveva raccontato l’Albertini? Che la Provincia di Milano, guidata da Penati, aveva comprato da Gavio il 15% delle azioni della Milano-Serravalle pagandole 8,9 € mentre l’imprenditore le aveva acquisite a 2,9 € dal Comune di Genova. Con detto acquisto la Provincia raggiunge il 53% delle quote della società e il controllo maggioritario della stessa. L’operazione fruttò all’imprenditore ben 179 milioni di utile netto che gli permise, con 50 di detti milioni, di entrare nella cordata guidata dall’Unipol, vicina all’ex PCI, per tentare la scalata alla BNL (l’operazione della famosa intercettazione durante la quale Fassino esclamerebbe “ma allora abbiamo una banca”).Ecco che si comprende che la differenza tra destra e sinistra non sta nella rispolverata diversità, sbandierata da Bersani, con la correzione che non si tratta di diversità genetica, bensì di diversità politica, ma sta tutta nella diversità di trattamento da parte di settori di inquirenti, stampa nazionale, poteri forti e nell’uso spregiudicato della cosiddetta doppiezza togliattiana che si esprime senza alcuna vergogna. Il diverso voto tra Camera e Senato sulle richieste di arresto di propri membri con la conseguente consegna del PdL Alfonso Papa ai pm napoletani, e il rifiuto di identica consegna ai pm pugliesi per il PD Tedesco, ne è l’esempio più recente e più scandaloso.E mentre oggi, il famoso giudice di Berlino (nella fattispecie quello di Monza), ci vuole vedere chiaro, si assiste da una parte all’operazione minimizzazione da parte dei media che ignorano o relegano nelle pagine interne, e con articoletti, le notizie scomode, dall’altra (forse per la rottura degli equilibri interni al PD) si assiste a scomposte reazioni bersaniane con le quali si minacciano fuoco e fiamme contro chi ‘osa’ ledere la maestà rappresentata da cotanto Segretario.il Calcestruzzo0
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31/07/2011, ore 07:37
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31/07/2011, ore 10:10
l'obbligatorietà dell'azione penale evidentemente non vale per tutti. ora speriamo che si faccia chiarezza. |
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01/08/2011, ore 17:38
e la velina rossa bretagna? non parla non dice nulla,si rifugia nell' anonimato? ladri e per di più protetti dalla magistratura,per cui doppiamente ladri. |
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02/08/2011, ore 20:54
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