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Forse già si sta scontrando con le resistenze al cambiamento di cui avevamo parlato.

Al momento non ha portato avanti una sola delle promesse annunciate

  1. la riforma della legge elettorale doveva essere approvata a febbraio: arenata, anche perchè il NCD non l'ha voluta far approvare così ma solo agganciandola alla riforma del Senato
  2. riforma del lavoro entro il 31 marzo: ancora non c'è nulla, forse (c'è tempo fino a domani) un disegno di legge delega, insomma praticamente nulla
  3. la finta abolizione delle province porterà a risparmi (forse) di massimo 150 milioni
  4. rimborso dei debiti della Pubblica amministrazione finito nel nulla
  5. coperture del "bonus stipendi" ballerine
  6. abolizione del Senato che ora trova le resistenze del presidente del Senato ed alcuni altri deputati PD, rischia di non esserci una vera maggioranza (che dovrebbe essere la più larga possibile, trattandosi di riforme costituzionali)
  7. auto blu: a parte l'annuncio, il gettito sarà poca cosa ed in più è appena scaduto un bando per comprare altre 210 auto blu... mah!
  8. per aprile è annunciata la riforma della pubblica amministrazione, peccato che finora non ci sia nulla sul tavolo

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Beh passare attraverso il voto significava attendere una riforma che Letta stentava a portare avanti non avendo maggioranza nel partito ed in parlamento,questo può giustificare lo stato delle cose,in ogni caso renzi ha ottenuto la fiducia del parlamento e sta li.

Posto la necessita che renzi vada avanti,occorre dagli forza,discutere va bene ma fare bilanci dopo qualche settimana mi sembra fuori luogo e fuorviante,piuttosto stiamo attenti ai vari passi degli uomini e degli schieramenti ,senza gufare,ma tifando,e sopratutto ricordandosi il 25 maggio,in modo da avere una data da ricordare dopo quella storica della canzone del piave.

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Patos, la riforma della Legge Elettorale non è prerogativa esclusiva del Governo, anzi è più peculiare al Parlamento. Una volta presa la segreteria del PD, Renzi avrebbe potuto procedere a spron battuto anche contro la volontà di Letta & C. I numeri in Parlamento c'erano e anche abbondanti - anche se avrebbe dovuto andare contro l'attuale alleanza con Alfano.

E a maggio si poteva fare "l'election day". Quello sì, sarebbe stato un voto importante, direi quasi dirimente. Così si vota solo per la UE, dunque ognuno voterà seguendo l'idea che ha dell'Europa futura. Punto

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Renzi, segretario del primo partito Italiano, avrebbe dovuto far passare la riforma delle legge elettorale in parlamento, andare al voto l'election day (dimostrando risparmio), non fare il brutto sgambetto a Letta (dimostrando correttezza comportamentale), ed infine ricevere l'incarico da primo ministro come ultimo atto di Napolitano (Nap l'ha detto che sarebbe rimasto in carcia fino a riforma elettorale compiuta).

Ma non lo ha fatto.

Ha preferito calpestare Letta, ha bypassato elezioni democratiche, ha iniziato aumentando le tasse locali per tranquillizzare il partito dei sindaci, barattando il loro sostegno secondo la piu bieca tradizione dell'intrallazzo.

Non so a voi, ma constatare queste cose non significa "gufare" piuttosto "aprire gli occhi" su quel che succede, senza veli e senza filtri.



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Olim, Hortacius, dedisti filii nam ignotam.

------------------------------------------------------- Olim, Hortacius, dedisti filii nam ignotam. Per quanto riguarda me: So cosi de legno che si me rifa' Geppetto, ce tira fora Pinocchio.

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Questa cosa della leggitimazione attraverso il voto,è perfettamente logica e desiderata,ma ormai renzi sta li, e se sta li, è perchè ha avuto la maggioranza schiacciante nel partito e relativa del parlamento,quindi prendersela con renzi e con intrallazzi non mi pare opportuno, e onesto.

Personalmente ritengo Letta più adatto a guidare il paese in tempi normali,ma è lo stesso Letta che non vi piaceva,basta tornare indietro di qualche mese per leggere ciò che si diceva di Letta se non peste e corna.

Se dobbiamo andare avanti con la discussione e di renzi, delle riforme, e di chi si mette di traverso,che dobbiamo parlare.

Mi sembra anche naturale dire che se davvero aspiriamo al cambiamento dobbiamo dare il nostro sostegno leggittimandolo indirettamente attraverso i suffraggi del 25 maggio,o dobbiamo discutere anche della rilevanza politica di quella data.

Se continuiamo,con m5s,con berlusconi e la sua banda di filibustieri,i fratelli d'italia,i fratelli dimenticati, fare per fermare il declino,l'astensionismo,beh liberi di farlo ma accettandone consapevolmente le conseguenze.Se prevale la logica ognuno per se e Dio per tutti commetteremmo l'ennesimo errore madornale ed addio mia bella italia,si bella è perduta.

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Per quanto mi riguarda, come avevo già anticipato voterò Fare per Fermare ecc. La mia idea politica e di Europa è oggi rappresentata al meglio dal loro programma e non vedo perché dovrei voltargli le spalle. Proprio adesso, poi, che alla presidenza arrivato Santo Versace, un imprenditore che ha tutta la mia stima.

Ciò detto, vorrei sottolinare come da noi in Italia non si riesca mai a seguire la linea retta, ossia la Strada Maestra per far le cose e ci si rifugi sempre, inevitabilmente, nei sentieri tortuosi e di dubbia equivalenza.

C'è un sistema democratico politicamente chiaro che vorrebbe al Governo persone investite dal voto popolare, tuttavia noi dobbiamo sempre aggirare l'indicazione mettendoci chi questo passaggio lo rimuove. Lo so anch'io che nella democrazia rappresentativa la fiducia la dà il Parlamento e quindi dal punto di vista procedurale questi Governi sono pienamnete legittimi; ma la politica va, anzi dovrebbe andare anche oltre il formalismo. Dovrebbe rappresentare sostanza e coerenza, non forma. E nella sostanza delle cose (politiche) c'è la questione di opportunità: così come non è opportuno che un politico o amministratore pubblico resti in carica se accusato di furto o peculato - anche se tecnicamente può farlo fino a condanna esecutiva -, così non è politicamente opportuno ricercare sempre queste scorciatoie. Come si può pensare di rivoluzionare il Paese saltando passaggi essenziali come questo? E senza star lì a ripetere il discorso dei numeri necessari...

Dopodiché, siccome in fondo 'sta cosa è chiara non solo a me ma un po' a tutti e a ogni livello, ecco che per tamponare la falla di cui sopra si cerca un'altra via parallela. Non meno tortuosa di quella di sopra. Quindi la legittimità sostanziale del voto popolare bypassato alle politiche si cerca di ricavarlo dalle europee. Così non si parla più di Europa, da cui sempre più dipendono e dipenderanno i nostri destini, ma ne facciamo una questione casalinga. Aggiungendo alla distorsione concettuale anche una bella dose di provincialismo maccheronico

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