ROMA — Slitta a martedì prossimo il voto di fiducia chiesto dal governo al Senato sul decreto che taglia i costi della politica, e che contiene anche una novità dell’ultima ora, l’obbligo per le fondazioni bancarie, benché enti non profit, di pagare l’Imu sugli immobili. La fiducia doveva essere votata ieri, ma l’imminente sciopero dei trasporti, con il rischio di rovinarsi il rientro a casa per il weekend, ha spinto i senatori a chiedere un rinvio.
L’ennesimo colpo di scena in una giornata, quella di Palazzo Madama, a dir poco convulsa, con decine di provvedimenti che vanno e vengono dalle Commissioni all’Aula, a volte bloccati dai veti posti dal governo, o da questo o quel partito, a volte resuscitati da compromessi politici che durano appena poche ore. Definirlo un ingorgo, forse, è poco: al Senato sono in discussione una decina di provvedimenti, i costi della politica, la legge di Stabilità, il decreto sviluppo, quello sulle province, il provvedimento sul Ponte di Messina, la legge elettorale, la delega fiscale, la legge comunitaria, il disegno di legge sulle cartelle pazze. Pochi hanno speranze di essere approvati, soprattutto con l’apertura formale della sessione di bilancio. Alcuni provvedimenti saranno accorpati, altri ripescati ed inseriti in altre norme in corso d’esame, come la stessa legge di Stabilità, prioritaria, o il decreto milleproroghe che il governo ha già cominciato a mettere a punto.
Nella legge di Stabilità, che dovrà comunque tornare alla Camera, ad esempio, potrebbero confluire le norme sulla sospensione delle tasse e dei contributi per le popolazioni colpite dal sisma dell’Emilia, prima inserite nel decreto sui costi della politica, nonostante il parere contrario del governo, poi cancellate dall’esecutivo con l’emendamento che ha riscritto il testo del decreto e sul quale si voterà, a inizio settimana, la fiducia
Tutto questo, perchè le persone che noi paghiamo più che profumatamente,che gli riconosciamo agevolazioni,rimborsi,pensioni d'oro ( dopo una sola legislatura e non 40 e passi anni) hanno rischiato di restare a Roma , o quano meno di andarsene a casa con aerei,taxi,auto private (il tutto rimborsato) hnno ritenuto bene di bloccare le votazione e rinviare, rinviare, e sempre rinviate per npon deliberare contro di loro!!! E poi mi si diec , che se viene Grillo e caccia tutti a casa non fà un piacere al Paese??? Meditate gente meditate!!! Cordialità
Paolo da Cassano
Paolo da Cassano