Nel 1992 ho aperto un rapporto di conto corrente con una Banca, oggi facente parte di un gruppo più grande. Da premettere che esercito, fra le altre, la professione di revisore ufficiale dei conti. Nel 1999, per varie disavventure personali ed attraversando un periodo di notevoli restrizioni finanziarie ed economiche, non potetti più far fronte,da alcuni mesi, a versamenti su quel conto corrente; l'Istituto decise perciò di mettermi in sovverenza, provocandomi gravi danni di immagine alla mia attività professionale. Essendo esposto in Centrale Rischi, molte imprese che chiedevano la mia assistenza in qualità di Presidente del Collegio Sindacale, lasciarono,con varie scuse, decadere la richiesta. Decisi allora di promuovere nei confronti della Banca un azione di anatocismo, anche perchè ero certo che la richiesta da loro effettuata di un saldo passivo di 40.000.000 di £. fosse assolutamente esorbitante e non giustificata. Oggi a distanza di circa 10 anni si è concluso il procedimento e la somma risultante dalle varie CTU e dalla sentenza del giudice risulta essere pari a circa 1.000,00 Euro. Adesso mi chiedo..... Posso intraprendere un azione legale nei confronti dell'Istituto che mi espose per la somma di circa 20.000,00 Euro in CR e che mi ha conmpromesso la mia attività professionale? Naturalmente posso provare tutto cio'. Chi eventualmente dovrà risarcirmi? Il vecchio Istituto o il nuovo gruppo di cui oggi questi ne fa parte?Grazie per le risposte
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16/01/2009, ore 11:12
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16/01/2009, ore 11:24
Penso che la sentenza a Suo favore, sia determinante, ora potrà chiedere i danni morali e materiali subiti. Portando le prove dei danni, come documenti e lettere di interruzione dei rapporti o altro.Il fatto che un'istituto sia stato incorporato, fuso, o altro, giuridicamente, non cambia nulla, perchè il cambio societario avviene con debiti e crediti amministrativi, e quindi la causa verrà fatta letteralmente contro il "Primo Istituto" ora "Banca attuale", essendoci dolo non potranno ricorrere neanche alla prescrizione decennale, visto che la causa in merito a prolungato tutte le scadenze di legge. |
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16/01/2009, ore 11:32
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16/01/2009, ore 11:32
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16/01/2009, ore 11:32
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