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Salve a tutti. Nel 2007, per l'acquisto di un laboratorio artigianale per la mia attività, ho accollato un mutuo di 136.000 euro a tasso variabile. Le condizioni erano euribor + 1,20 di spread. Non ho fatto alcuna obiezione fino a un po' di tempo fa, ovvero fino a quando l'euribor è sceso a livelli molto bassi e la mia rata non si abbassava mai. Ho iniziato a contattare la banca per chiedere chiarimenti ed è stato un calvario. Faccio presente che la banca è una cassa di risparmio incorporata dal gruppo Intesa le cui agenzie, causa cambio procedure e impiegati in piena confusione (almeno quanto dicono loro) da qualche tempo non rispondono più neanche al telefono. Mi sono recato presso lo sportello dove ho negoziato il mutuo ma mi hanno risposto che dovevo recarmi presso un'agenzia periferica in quanto il costruttore che ha venduto a me (primo intestatario del mutuo) aveva rapporti con quella filiale e lì mi hanno detto di non saperne nulla. Allora ho cercato il funzionario col quale avevo trattato l'accollo del mutuo ma niente: non si sa neanche che fine abbia fatto, sembra sia stato spostato ad un altro settore. Sottolineo che, per mandare avanti la mia piccola azienda, devo lavorare e non passare il tempo da un'agenzia all'altra della mia banca. Finalmente con l'aiuto di un mio amico riesco a trovare una persona che si mette davanti a un terminale e riesce a dirmi le cose come stanno: la rata non si abbassa perchè hanno messo un tasso minimo su un tasso variabile del 5,18 per cento e un tasso massimo dell'8 per cento. Quando l'impiegato ha visto che sono rimato allibito, diventando un po' balbuziente, ha cercato di calmarmi dicendo che comunque era una cosa che garantiva anche me... che non dovevo arrabbiarmi perchè il contratto del mutuo l'avevo sottoscritto io... che le condizioni possono essere riviste... Ora, ammetto di essere stato anche un po' ingenuo ma, essendo la prima volta che sottoscrivevo un mutuo, mi sono fidato troppo e al rogito del notaio non era allegato nessun contratto di mutuo.Comunque l'impiegato, visibilmente in imbarazzo, mi ha accompagnato dal direttore che mi ha detto di scrivere una lettera alla banca nella quale chiedo di poter rinegoziare le condizioni del mutuo.Siccome ho visto gli sguardi un po' preoccupati dei dipendenti della banca secondo ci sono gli estremi per fare qualcosa di più che chiedere di rinegoziare le condizioni? Considerato anche che, su un mutuo a tasso variabile, il tasso del 5,18 per cento è considerato ben oltre il limite del tasso di usura ho la possibilità di denunciare la banca o chiedere altro in cambio?Grazie in anticipo a chi vorrà darmi i giusti consigli.