Salve a tutti. Vorrei che qualcuno mi dicesse, se possibile, cosa è successo nel mio caso.Collaboro con la ditta di mio fratello e seguendo la sua contabilita' mi sono offerta anche di effettuare operazioni bancarie per suo conto. Ho depositato la mia firma in banca con delega e non raramente ho firmato in sue veci assegni. Premetto che quando ho chiesto in banca quali fossero le mie responsabilita' mi è stato risposto nessuna. Oggi mi son vista recapitare una contestazione dal Prefetto in qualita' di traente poiche' risulta impagato un assegno. Verificato con mio fratello, trattasi di un assegno impagato alla scadenza ma saldato entro 60 gg con tanto di lettera liberatoria del beneficiario, pagamento del 10% e lettera di avvenuta verifica da parte della banca. Quindi teoricamente a posto. Ma io che c'entro? E se l'assegno è stato pagato entro 60 gg non doveva evitare tutto il pasticcio del protesto? Cortesemente sapreste dirmi quali sono adesso i miei rischi? Grazie
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10/06/2009, ore 16:25
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15/06/2009, ore 20:36
Grazie comunque per la risposta. Ho difficolta' ad interpretare il termine da Lei utilizzato con "allungo del protesto", ma se ho ben capito fa riferimento alla comunciazione inviatami dal Notaio. Se cosi' fosse, Le riporto brevemente quanto citato:"Richiesto il pagamento alla filiale, un funzionario della Banca domiciliataria interpellato in proposito del suddetto presentatore ha risposto: mancano fondi;il c/c n. xxx risulta intestato a "xxxxxxxx sas di xxxxxx& C con sede xxxx a firma di (e qui c'è il mio nome) nata a ecc ecc". MA NON E' COSI'!!Io non sono intestataria della societa'. Tanto è vero che mio fratello non ha ricevuto nessuna comunicazione! Io si', e non sono nessuno all'interno della societa'! Non crede anche Lei che l'errore è partito dalla Banca? Sara' anche impreparazione dei dipendenti ma perche' a farne spese sono io che mi ritrovo protestata? E perche' il notaio non ha verificato l'autenticita' della firma, della denominazione e quindi dei soci? Posso darle altre informazioni? |
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15/06/2009, ore 20:50
Chiedo scusa ma devo rettificare quanto scritto. La segnalazione al prefetto è fatta dallUficio elevatore il protesto solo ed esclusivamente se il titolo non viene pagato con penale entro 60 gg (la data precisa è indicata nella rrr della Banca). In questo caso la liberatoria deve essere portata all'ufficio elevazioni protesti ed alla banca. Nel caso fosse portata solo in Banca, quest'ultima blocca la cosiddetta preiscrizione in CAI, ma l'ufficio fa comunicazione al Prefetto. In tal caso, solo un po di fastidio basta portare la liberatoria in Prefettura. La sanzione amministrativa insieme all'interdizione di 6 mesi alla emissione di assegni viene comminata dal Prefetto solo se l'assegno non è pagato entro i fatidici 60 della (attenzione NON dalla) r.r.r. Per chi firma solo per delega o procura, se non ricordo male non vi è nessuna azione sanzionatoria, perchè ha agito in nome e per conto di terzi. Domani sarò più preciso. Dici che il Prefetto è stato interessato nonostante la presenza della liberatoria entro 60 gg? Sei sicura? Stai attenta che tali regole valgono anche per gli assegni richiamati (purchè arrivati quando non vi sono fondi) e per i fuori termine per il protesto, ma arrivati nei termini in stanza di compensazione (Milano o Roma) |
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15/06/2009, ore 21:20
Allora. Innanzitutto chiedo scusa se non usero' termini cosiddetti "tecnici" perche', aihmè, non ne capisco granche' di banche, notaio e protesti maledetti.Detto questo, inizio dal primo passaggio.Quando l'assegno è scaduto e quindi è andato impagato la banca ha provveduto ad inviare alla ditta le modalita' per il regolamento con L'"ultima data utile per il pagamento" ossia 60 gg.La ditta ha provveduto a saldare ENTRO i 60 gg l'importo al possessore dell'assegno il quale ha consegnato la liberatoria con la restituzione dell'assegno dichiarando, appunto, di aver ricevuto il valore nominale, il 10% di penale e gli interessi. Sul documento che allegava l'assegno c'era scitto appunto"PROTESTO DI ASSEGNO BANCARIO" e proprio su questo modello era riportato il mio nome in qualita' di firmatario. Forse ingenuamente non ho accertato il motivo per il quale il mio nome fosse indicato. Ho attribuito la vicenda al fatto appunto della delega(da ignorante, non conosco le procedure bancarie a tal proposito) Comunque,con questo documento, POICHE' IO HO LA DELEGA, mi sono recata in banca per portarla in visione e l'impiegato ha provveduto a consegnarmi l' "attestazione di avvenuto pagamento". Fin qui tutto bene, supponevo.In seguito mi son vista recapire presso la sede della ditta, una lettera della Prefettura intestata alla societa' ma dove risulta la mia persona in qualita' di traente e la societa' in qualita' di obbligato in solido. Perche' non è stato inviato al socio? Io cosa c'entravo?Sono andata in Prefettura per capire cosa stesse accadendo portando tra l'altro in visione tutta la documentazione cartacea per cio' che riguardava l'assegno protestato. Il funzionario ha apposto il timbro di Prefettura e, spiegata la situazione nella quale mi sono trovata, confidenzailmente mi ha anche consigliato di rivolgermi ad un legale. Secondo lei chi ha ragione? |
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16/06/2009, ore 17:09
Allora :Sui conti correnti su cui sia concessa delega alla traenza - In presenza di delega espressa (spendita del nome del delegante) va segnalato IL DELEGANTE, sempre che il delegato abbia agito nei limiti della delega conferitagli -Nel caso specifico, quindi in presenza di delega a trarre gli assegni IL DELEGATO non va iscritto in CAI, però nel caso il correntista abbia esclusivamente dato delega per informazioni sul conto, ritirare e/c per fare solo versamenti etc e non per firmare gli assegni ed il delegato lo abbia fatto, anche il suo nome va segnalato.Altro:Conti correnti intestati a Società - In presenza di regolare timbro della società o comunque di spendita della qualità di amministratore da parte del firmatario, va segnalato LA SOCIETA'.Come si evince vi è il problema della qualità della delega conferita a suo tempo, le deleghe non sono tutte uguali, c'è quella senza limitazioni e quella che puoi ritirare solo l'e/c, in mezzo altri tipi di deleghe. Il pasticcio del protesto, NON si evita se il titolo viene pagato dopo 60 gg, come già ho scritto da altra parte, sono due cose completamente separate, tanto è vero che in alcuni casi si iscrive in CAI anche assegni non protestati. Per la questione della sigla. Ma qualcuno l'ha depositata? Vi è qualcuno che firmava con sigla? Vi sono assegni pagati e firmati con quella sigla? La banca è tenuta a controllare la regolarità formale del titolo, luogo e data di emissione, importo in lettere e cifra uguale, regolarità e continuità delle girate e la firma di traenza, se riscontra qualcosa di anomalo deve agire di conseguenza, in particolare per la firma di traenza non conosciuta e/o falsa e /o falsificato e/o non corrispondente a quelle rilasciate, dal traente e delegati deve mettere in atto tutta una procedura particolare |
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17/06/2009, ore 21:57
Continuerò a rispondere, per ora ho letto che non sai cosa è l'allungo, è semplice, il notaio quando protesta, un assegno o un effetto, al titolo attacca un pezzo di carta, prestampato, e riempe i relativi campi, che chiaramente variano se si tratta di un effetto o di un assegno. poi mette il suo timbro all'attaccatura del foglio al titolo e non potrà più essere staccato. II questo pezzo di carta è indicato il tuo nome, raccogliendo la dichiarazione del funzionario bancario sia per la mancanza di fondi sia per il nome e cognome e c.f. del traente (chi ha fimato l'assegno) |
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