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salve a tutti, spero proprio che qualcuno mi dia una mano a capire il pasticcio in cui siamo finiti per un assegno del bancoposta.Il 15 10 2003 mio marito ha emesso un assegno di € 252 per pagare l'assicurazione della macchina.Il giorno 10 novembre nel pomeriggio ci ha telefonato l'agente dell'assicurazione perchè l'assegno era stato respinto per difetto di provvista ( Mancavano in quella data 7 euro).Mio marito è andato subito all'assicurazione, ha saldato in contanti la cifra e, con la liberatoria dell'Assicurazione, è andato alla Posta. Qui non sapevano nulla.Dopo alcuni giorni è arrivato la comunicazione della Posta nella quale ci notificava l'accaduto, chiedendo la restituzione del libretto degli assegni.Alla Posta ci hanno detto che, essendo stato saldato tutto prima della nottifica ed essendo l'assegno già a qualla data in nostro possesso, era tutto nullo.Dopo otto mesi mio marito, nel luglio del 2004, ha emesso un nuovo assegno con quel carnet. Questo è stato respinto per mancanza di autorizzazione del traente. Nel settembre è arrivata una lettera della Prefettura nella quale si notificava l'accaduto.Morale, è arrivata una condanna a due anni di interdizione dall'emissione degli assegni e € 1390 circa di multa. Sulla lettera del decreto della Prefettura si riconosce che le Poste Italiane hanno si iscritto mio marito al CAI fuori dei termini previsti dalla legge, con circa due o tre giorni di ritardo, ma non riconsegnando il libretto degli assegni, mio marito è venuto meno all'obbligo di restituire il vecchio carnet. Ma secondo l'impiegato delle Poste non c'erano problemi perché l'assegno era già stato pagato quindi? Ma allora il protesto c'era si o no?Il legale che poi ci ha seguito ha detto che non ci sono grossi problemi, ma noi stiamo acquistando una casa e mio marito non potendo emettere assegni non può aprire un conto, per questo, anche se il legale ci ha sconsigliato, abbiamo deciso di presentare un ricorso al Giudice di Pace.Abbiamo chiesto alle Poste almeno la documentazione relativa all'iscrizione da loro fatta al CAI, ma ci hanno risposto che i dati li aveva la Prefettura. Lunedi ho l'udienza dal giudice di pace, qualcuno può darmi un consiglio?

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La ringrazio per le informazioni, ho notato nella legge due cose: noi abbiamo fatto vedere che avevamo provveduto al pagamento, abbiamo la liberatoria comprensiva dei costi accessori, ma non è valida per la posta, che vuole un modulo particolare. Un responsabile della mia nuova banca ha detto che non esistono vari moduli, per le banche vale la liberatoria che ci hanno dato. Inoltre a noi non è mai arrivata comunicazione di iscrizione al CAI.Le poste hanno comunicato al prefetto che l'iscrizione è avvenuta in data 2marzo 2004, in ritardo, ma è stata fatta per il primo assegno, ma noi non ne abbiamo avuto comunicazione.Abbiamo avuto comunicazione di iscrizione al CAI in data 30 agosto 2004, in quanto è stato emesso il secondo assegno.Il mio obiettivo, come consumatore, è quello di cercare di aprire un varco con il giudice.Una mia vicina si è trovata con un protesto per €7,50, con tutto ciò che ne consegue.Leggendo la legge attentamente, vedo che il Bancoposta ha fatto continuamete arrosti.Grazie di nuovo per l'informazione. La legge prevede che devono essere restituiti i carnet"alla scadenza del medesimo termine dalla notifica di e sempre che non sia effettuato il pagamento", in questo caso il pagamento è avvenuto,quindi ha forse in parte ragione l'impiegato?Cerco di arrivare al bandolo della matassa in quanto ho vistorealmente nel Bancoposta una grande superficialità nell'affrontare certe problematiche

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