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Ad oggi chi conosce esattamente a quanto ammonta il buco della Banca Popolare Italiana di Fiorani ( ex A.D.)? Forse non lo sanno nemmeno gli ispettori del servizio di vigilanza della Banca D'Italia che da settimane stanno spulciando il bilancio della ex Lodi ( articolo apparso oggi 17.09.05 sul Sole 24 Ore di Claudio Gatti). Gli ispettori stessi infatti riferiscono di "irregolarita' ABNORMI" , "situazione patrimoniale di una gravita' ben oltre le piu' pessimistiche previsioni". Ma andiamo con ordine, le irregolarita' sono di 3 tipi:- primo le "finte" cessioni di partecipazioni azionarie di minoranza pari € 1,8 miliardi. In pratica la BPI ha fatto figurare di avere incassato 1,8 miliardi di € da queste cessioni , ma in realta' queste cessioni non sono mai avvenute e in cassa ha solo della carta ( le azioni appunto).- dall'altro lato abbiamo le irregolarita' sulla compagine azionaria. Gli ispettori hanno indagato ad es. sul fondo Victoria & Eagle ( azionista della BPI per il 4,1% ). In realta' gli ispettori hanno trovato che per il 50% ( forse anche per il 100%) questo fondo e' finanziato dalla stessa BPI( in pratica il socio non esiste). Sembra che ci siano altre operazioni simili.- terzo e ultimo punto riguarda gli aumenti di capitale della BPI :l'ultimo di questi pari a € 1,5 miliardi. Ebbene, secondo gli ispettori, questi aumenti sono stati finanziati attraverso prestiti erogati dalla banca stessa e a tassi favorevoli ( in pratica la banca ha fatto sottoscrivere le proprie azioni a garanzia del prestito concesso, in violazione del C.C.). L'erogazione del prestito e' avvenuta mediante l'apertura di c/c a revoca ( cioe' senza scadenza). Questo significa che gli aumenti di capitale sono fittizi in tutto o in parte ( senza apporto di denaro fresco) e si basano su prestiti non particolarmente solidi.Se il titolo BPI dovesse crollare ( il titolo ha retto fino ad ora per la possibilita' di espansione attraverso l'acquisizione di Antonveneta), chi ha un'esposizione elevata verso la BPI potrebbe essere tentato di vendere le azioni ( acquistate a garanzia del prestito). Risultato: la BPI si troverebbe le casse vuote e piene di azioni proprie svalutate.Ricordiamoci che gia' dal 2001 ( ispezione di Umberto Proia alla BPI) era stato rilevato un coefficiente patrimoniale pari al 4,1% , mentre la Banca D'Italia richiedeva un coeff. minimo del 8,09%. E gia' allora furono trovati gravi carenze nel biancio.Domanda: ma Fazio le sa queste cose?Come definireste, cari amici, la situazione di questa banca? Florida? Ricordiamoci che la legge sulla "tutela del risparmio" e' ferma in parlamento. Per chi ci governa e' come se i casi Cirio, Parmalat, Bond Argentina non fossero mai esistiti. Non facciamoci INGANNARE ancora una volta!!Salviamo I NOSTRI RISPARMI prima che sia troppo tardi!! Rispondete senza esitazione e diffondete la VOCE.Saluti a tutti.

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