Buongiorno a tutti,
avrei necessità di indicazioni sul protesto di alcuni assegni postali.
Tralasciando le modalità discutibili con cui Poste Italiane hanno avviato il protesto degli assegni in questione, correva l'anno 2001 ed i titoli protestati (di importo in lire, decisamente trascurabile) sono tre, di cui due emessi senza provvista ed uno con mancata autorizzazione.
Questa la cronologia. Nel 2004, riceviamo la contestazione di illecito amministrativo dalla prefettura di Cuneo (luogo di emissione degli assegni). Nel 2007, un verbale di contestazione sempre dalla prefettura di Cuneo con ingiunzione di pagamento delle sanzioni amministrative (tra 516 e 1032 euro per titolo). Contemporaneamente, arriva una cartella Equitalia di importo di circa 11.000 euro totali - 3715 euro per titolo - per le sanzioni amministrative (d.l. 507/99) relative a tre assegni (di cui non vengono forniti gli estremi se non l'anno 2001, ma che noi, a senso, riconduciamo ai tre in questione), su cui però l'ente creditore risulta essere la prefettura di Torino (?). Ultimo atto: in questi ultimi giorni, arriva da Equitalia una cartella (ente creditore:di nuovo prefettura di Cuneo), di circa 3900 euro relative alle sanzioni amministrative (d.l. 507/99) sui tre assegni in questione, di cui vengono correttamente indicati gli estremi.
E' possibile che per il protesto degli stessi tre assegni si attivino in contemporanea due prefetture? C'è un errore? Se i titoli a cui si riferiscono l'una e l'altra cartella sono gli stessi, perché gli importi delle penali sono così diversi? C'è stato qualche condono? Dobbiamo pagarle entrambe?
Vi preciso che gli assegni sono stati correttamente pagati, ma ingenuamente non è stata inoltrata dichiarazione di ricezione delle somme dovute firmata dai creditori. Non abbiamo invece mai pagato le sanzioni richieste.
Grazie per chi vorrà leggermi, e magari anche rispondermi. Ho bisogno della vostra esperienza.