(Ansa) MACERATA, 7 SET - Si discuterà domani in Tribunale a Macerata l'istanza di fallimento presentata da sindacati e Rsu della Pelletterie 1907 di Tolentino per il mancato pagamento ai 52 dipendenti di 4 mensilità e altre indennità. Il personale è stato messo in mobilità. L'istanza è conseguente alla mancanza di liquidità dell'azienda, che ora accusa una banca, l'Unicredit, di una condotta indicata fra le cause del dissesto. La vicenda risale al 2007, quando Key Group, allora proprietaria della Nazareno Gabrielli, cede l'azienda a Paolo Badile e Michele Spagna per 3,5 milioni di euro. Il passaggio avviene il 4 ottobre; il 22 la nuova proprietà si trova addebitati nell'estratto conto inviato da Unicredit Banca d'Impresa oltre 70 assegni per circa un milione e 300mila euro, emessi dalla precedente proprietà e anticipati dalla banca tra aprile e giugno dello stesso anno. Secondo i nuovi proprietari, dovevano rientrare nella contabilità pregressa e invece erano stati contabilizzati ben 4 mesi dopo. "Soldi - spiega Badile, attuale liquidatore della società -di cui nulla sapevamo e che hanno provocato il dissesto finanziario di Pelletterie 1907. A seguito dell'addebito sul conto di una cifra così cospicua, infatti, l'azienda è entrata nella Centrale rischi di Banca d'Italia avendo sconfinato negli affidamenti concessi per oltre 1 milione di euro". Pelletterie 1907 si è rivolta al Tribunale civile di Milano chiedendo il rigetto dei decreti ingiuntivi di pagamento emessi da Unicredit ad aprile 2009, sostenendo il dolo negoziale con richiesta di risarcimento dei danni finanziari e d'immagine. Il Tribunale, dopo una prima udienza ha aperto un giudizio di merito per una valutazione tecnica. "Unicredit ci ha fatto sedere a un tavolo per trovare una soluzione. Di fatto però - conclude Badile - la soluzione è stata unilateralmente proposta dalla banca, che mi ha messo nella condizione di dover accettare fideiussioni personali per oltre 5 milioni di euro e un piano di rientro assolutamenteinsostenibile per un'azienda in evidente difficoltà finanziaria". Unicredit chiarisce intanto la sua posizione affermando che "gli assegni non furono addebitati alla data del loro ricevimento in quanto la procedura non prevede addebiti in assenza di provvista". Furono perciò "allocati a sospesi in attesa che si verificassero alcuni eventi prospettati dall'azienda (aumento di capitale e incasso crediti), inconsiderazione dei quali la banca aveva deciso di accordarle la sua fiducia". "Di tale circostanza - ribadisce Unicredit - gli esponenti aziendali e i soci (sia vecchi che nuovi) erano stati tenuti al corrente: nelle comunicazioni periodiche del saldo di conto corrente l'importo dei sospesi veniva sempre evidenziatonel saldo disponile e non in quello contabile. Il protrarsi della definizione e il mancato rispetto degli accordi, ha poi indotto la banca a procedere all'addebito dei sospesi nel mese di ottobre".
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08/09/2009, ore 09:26
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08/09/2009, ore 10:44
Mi pare che sia necessario una buone traduzione di quello esposto. Iniziamo con domandare:Ch significa n. 70 assegni emessi dalla società ed anticipati dalla banca?Di solito si anticipano assegno post-datati, che sono in portafoglio clienti e firmati dai fornitori, operazione mascherata come anticipo fattura. Questo tipo di operazione non l'ho mai sentita. Ma sicura che si tratta di questo? Cioè la banca ha scontato assegni emessi dal suo stesso cliente? Se fosse così ci sarebbe una bella evasione fiscale di bollo, infatti tali operazioni si fanno con le cambiali il cui bollo è il 1,2%. Passando oltre, ammesso e non concesso che si tratti prorpio di questo, a monte vi doveva essere sempre una linea di fido e di solito in una compravendita di azienda le linee di fido sono le prime ad essere controllate per accordato/utilizzato, questa è stata tenuta nascosta? Boh? Un incrocio dei fidi dichiarati con la C.R. è d'obbligo. A ri mah!!!! Sorvolo pietosamente sulla giustificazione. |
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08/09/2009, ore 13:35
cosi a naso direi che si tratta del classico bidone tirato dai vecchi soci e dalla banca ai nuovi soci, magari con l'ausilio di qualche "consulente".niente di nuovo sotto al sole!consiglio un bell'esposto/denuncia alla GdF |
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08/09/2009, ore 15:24
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