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se andate su questo link trovate il modulo per rivolversi direttamente alla telecom per chiedere il rimborso spedizione bollettaspehttp://www.ascii.it/spese_spedizione.htmin qusti altri troverete tutte le sentenze pronunciatesi contro la telecomhttp://www.iussit.it/aGcOq/gc2005/GdpTelef5.htmhttp://www.altalex.com/index.php?idstr=30&idnot=7567http://www.ricercagiuridica.com/sentenze/index.php?num=1737&search=Milanose volete invece rivolgervi al giudice di pace questo e' il moduloUFFICIO DEL GIUDICE DI PACE DIRICORSO PER INGIUNZIONE DI PAGAMENTOPer il Sig..........................................., C.F..residente in .........................................................................................................................che sta in giudizio personalmente ai sensi dell'art. 82 c.p.c.CONTROLa ................................................................................ (indicare la Società che ha emesso la bolletta/fattura richiedendo il rimborso delle spese di spedizione della stessa, ad es. compagnia telefonica, gas, acqua etc.), in persona del legale rappresentante p.t., con sede in ................... via ...................... n. .....PREMESSO1) che il sig. .................... è titolare del contratto di , utenza n. con la Società ;2) che la Società sopra indicata, al momento dell'emissione della fattura, richiede un rimborso a titolo di contributo per le spese di spedizione per l'importo di € ;3) che l'art. 21, co. 8 del D.P.R. N. 633/1972 (Legge IVA) prevede espressamente che Le spese di emissione della fattura e dei conseguenti adempimenti e formalità non possono formare oggetto di addebito a qualsiasi titolo. La norma al riguardo è chiarissima: il legislatore ha determinato di porre a carico del soggetto che emette la fattura tutte le spese relative agli adempimenti connessi alla emissione della stessa, come quelli inerenti alla spedizione del documento, all'annotazione sui libri contabili ed alla conservazione dei medesimi.Tali oneri, dunque, non possono essere addebitati al consumatore/utente a nessun titolo;4) che la Società predetta, quindi, sta contravvenendo a tale divieto, lucrando su chi inconsapevolmente ha eseguito un pagamento non dovuto;5) che l'illegittimità della pretesa è stata espressamente affermata dalla sentenza n. 1221, emessa dal Giudice di Pace di Catanzaro Avv. Luciano Pallini in data 20/5/2003, pubblicata il 25/8/2003, nonché dalla sentenza del Giudice di Pace di Bologna, Avv. Cesare Santi, in data 21/2/2003;6) che l'esponente, quindi, ai sensi dell'art. 2033 c.c., ha diritto di ripetere quanto ha pagato ed è pertanto creditore nei confronti di .................... della somma di euro .................... La violazione dell'art. 21, ultimo comma, della Legge sull'IVA da parte di quest'ultima, infatti, determina la mancanza di causa della prestazione effettuata dal ricorrente, secondo il principio generale per cui, in caso di indebito oggettivo, chi ha ricevuto un pagamento non dovuto deve restituire quanto percepito insieme ai frutti ed agli interessi;7) che sussistono tutti i requisiti di cui all'art. 633 c.p.c.: il credito per cui si agisce è certo, liquido ed esigibile, fondato su prova scritta; l'On. Giudice adito, inoltre, è competente a pronunciarsi al riguardo ex art. 637 c.p.c.Tutto ciò premesso il ricorrenteCHIEDEche l'Ill.mo Sig. Giudice di Pace di .................... voglia ingiungere a ........................................, in persona del legale rappresentante p.t., con sede in ...................., via ......................................... il pagamento della somma di € .oltre interessi, rivalutazione monetaria nonché le spese del presente procedimento.Ai fini dell'applicazione della legge sul contributo unificato si dichiara che il valore della presente controversia è inferiore ad € 516,00.Si allega copia della bolletta citata, nonché della sentenza n. 1221/2003 del Giudice di Pace di Catanzaro..............................(data) F.to: ........................

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