I nuovi dati macroeconomici continuano ad essere fortemente negativi, disoccupazione record e crescita che non arriva. Lo spread lasciamolo là perchè non segue nessuna logica. Nuovo allarme di Confindustria e Sindacati, siamo al tappeto. Aggiungiamo le bacchettate della UE, quella che ci aveva chiesto l'anticipo del pareggio di bilancio al 2013 (e manovrando per un cambio di governo): ad oggi il pareggio viene rinviato persino al 2015, ma per il 2014 servono lo stesso nuovi interventi.
L'Italia ha sempre più urgente bisogno di riforme che rendano possibile lavorare e fare imperesa, che tolgano carichi burocratici e fiscali alle imprese, che semplifichino tutti i procedimenti, che tolgano gli "incentivi" alla corruzione.
Delle promesse di Renzi finora abbiamo visto una nuova legge elettorale arenata (per via dei partiti del 4%), una riforma del lavoro (rimaneggiata) che non serve a nulla, un bonus da 80 euro con dubbie coperture (lo dicono i tecnici del Senato), una proposta di abolizione del Senato che però non viene abolito (come per le Province). Poco, molto poco per riformare l'Italia, soprattutto niente di strutturale.
Ora Renzi ha la fortuna di aver avuto di fatto una "ripartenza" nei conteggi dei "100 giorni". Ma se entro pochi mesi non si fa qualcosa di sostanziale forse avremo pure la crescita del Pil dello zerovirgola, ma la popolazione che morirà di fame per assenza di lavoro e reddito.