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Roma, 12 gen. (Adnkronos/Ign) - Con 309 voti contrari e 298 favorevoli su 607 votanti, la Camera a scrutinio segreto ha respinto la richiesta di autorizzazione all'arresto nei confronti del deputato del Pdl ed ex sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino.

"Sono vittima di un trattamento ingiusto e di un'aggressione politica e in parte giudiziaria", afferma Cosentino all'uscita della Camera. "Ringrazio il Parlamento e non la Lega - aggiunge - per il dibattito proficuo e produttivo che si è svolto oggi sul mio caso".

Riguardo al proposito di dimettersi da coordinatore regionale del partito in Campania, manifestato prima del voto, il deputato Pdl prende tempo: "E' mia intenzione farlo. Sentirò i vertici del partito in Campania e i vertici nazionali del Pdl".

Oltre all'atteggiamento della Lega, che ha lasciato libertà di scelta, sono stati determinanti i 6 radicali che hanno votato contro l'arresto.

Dopo il no dell'Assemblea di Montecitorio, a cui è seguito un abbraccio liberatorio tra Cosentino e Alfonso Papa, i parlamentari del Pdl hanno applaudito e battuto il palmo della mano sul banco. Freddezza e tensione erano palpabili invece tra gli scranni della Lega, spaccata sul voto.

''Non ho condiviso la posizione di lasciare libertà di voto. Io ero favorevole all'arresto, perché ritengo non ci fosse fumus persecutionis. Ma non c'è nessun disaccordo con Bossi'', assicura Roberto Maroniche ribadisce: "Credo che non ci debba essere differenza tra deputati e cittadini normali e se non ci fosse stata la parolina 'on.' davanti al nome di Cosentino, probabilmente sarebbe stato arrestato".

Umberto Bossi è stato tra ideputati che non hanno partecipato al voto. Insieme al leader del Carroccio non hanno preso parte alla votazione anche il leghista Marco Maggione e 8 deputati del Pdl tra cui Jole Santelli, Antonio Martino e Giulio Tremonti.

Nel Pd in 2 non hanno partecipato al voto: Beppe Fioroni e Giovanni Sanga, entrambi ricoverati in ospedale. Non hanno preso parte alla votazione anche i due responsabili Saverio Romano e Maria Grazia Siliquiini.

Soddisfatto Silvio Berlusconi , che, commentando il voto, ha dichiarato: ''Ero convinto che questa sarebbe stata la decisione del Parlamento che non poteva rinunciare alla tutela di se stesso. E' una decisione assolutamente giusta, in linea con la Costituzione''. ''Questa decisione - ha aggiunto - conferma che il processo continuerà regolarmente senza intoppi e il deputato Cosentino lo affronterà da uomo libero''.

Il Cavaliere ha detto di non sapere se il voto segreto sia stato decisivo nella decisione della Camera ma quanto al cambiamento di posizione della Lega ha spiegato: ''Non c'era in tutte le accuse una cosa che convincesse in qualunque modo''. ''Non è che io ho convinto Bossi, è che le cose erano di per sé convincenti- ha assicurato - , perché il fumus persecutionis era chiaro''.

''Anche la personalità di coloro che avevano fatto i primi giudizi - ha continuato Berlusconi - era da mettere tutta in discussione. Infatti un magistrato si è prodotto in azioni politiche di contrasto alla nostra parte politica. Direi che c'era anche questa componente che metteva in guardia sulla veridicità delle accuse''.

Da parte sua il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha risposto così a chi gli chiedeva un commento sull'esito del voto: "Chiedete alla Lega. Lo spiegheranno loro...". Mentre il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini, ha sottolineato: "Purtroppo dobbiamo constatare che il voto dei Radicali, motivato politicamente, è stato determinante. E' un'altra ferita".

Per il leader Udc Pier Ferdinando Casini il no alla richiesta d'arresto è "un errore politico''. ''Io non l'avrei fatto", ha aggiunto.

Antonio Di Pietro ha sottolineato: "In democrazia nessuno è esente da critiche, neanche il capo dello Stato. E non c'è dubbio che questo governo e questa maggioranza parlamentare li ha voluti lui". "Io chiedo - ha affermato il leader Idv - ora che con un mercato delle vacche hanno garantito l'impunità a Cosentino, il capo dello Stato intende difendere i magistrati o no. Questo Parlamento non ha più nulla da dire. Si deve andare a votare il prima possibile", ha concluso.

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