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Chi ha poca o nessuna fiducia nell'esecutivo supera i favorevoliPdl e i democratici scontano le liti interne. Bene la Lega e i suoi ministriBerlusconi cala, il governo purema il Pd continua a non convincere Il sondaggio realizzato da Ipr Marketing per Repubblica.itdi MATTEO TONELLI Silvio BerlusconiROMA - Silvio Berlusconi l'aveva detto: "Le liti interne ci fanno perdere punti". E oggi, il sondaggio realizzato da Ipr marketing per Repubblica.it, conferma le parole del premier. Per la prima volta dall'insediamento, la fiducia nei confronti dell'esecutivo e del presidente del Consiglio è in discesa. Non di molto, certo, ma è un segnale che la luna di miele con gli elettori potrebbe essere finita. D'altra parte, però, il maggior partito d'opposizione non sembra beneficiare del cambio di clima. Sempre più alle prese con le liti interne, il Pd registra un calo di fiducia che conferma quanto la divisioni condizionino la percezione esterna del partito di Veltroni. La fiducia nel governo e in Berlusconi. Per quanto limitato, il calo c'è. E ne risente più l'esecutivo che il premier. Sono 4 i punti percentuali persi dal governo (dal 50% di un mese fa al 46% odierno). Un dato che fa registrare il sorpasso di coloro che dichiarano di avere o poca o nessuna fiducia nell'esecutivo e che passano dal 46% al 49%. Se il governo piange, Berlusconi non ride. Se è vero che il premier contiene il calo al 2%, la diminuzione del favore c'è, dal 58 al 56%. Due dati che possono essere spiegati con un aumento dei contrasti interni all'esecutivo (con la Lega a rimarcare la propria autonomia) che ha finito per incrinare la percezione di un governo dalla struttura monolitica e decisionista. La fiducia nei ministri. In testa c'è Roberto Maroni. In ascesa Umberto Bossi. Non a caso due leghisti. E proprio l'attivismo della Lega dell'ultimo periodo spiega l'aumento dei consensi intorno agli esponenti del Carroccio. Immobili, invece, gli altri esponenti del governo. Se si esclude il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola (dal 48% al 52%), che pare aver beneficiato della gestione dell'emergenza gas. Stabili sia il ministro del Welfare Maurizio Sacconi (61%), sia il titolare dell'Economia Giulio Tremonti (57%). In calo il titolare degli Esteri Franco Frattini, il cui attivismo per la crisi a Gaza sembra non aver convinto i cittadini (dal 58% al 56%). La fiducia nei partiti. Il calo unisce il Pdl e il Pd. Entrambi, seppur con intensità diversa, alle prese con la creazione di una propria identità. Alle polemiche interne del partito di Veltroni fanno da contraltare le tensioni interne al Pdl, impegnato nella fusione tra An e Forza Italia. Un processo non da poco, testimoniato dall'entrata in campo in prima persona di Gianfranco Fini e dall'irritazione di Berlusconi sui sondaggi in calo. Il Pdl, rispetto al mese scorso, scende dal 50% al 48%. Stesso calo percentuale registrato dal Pd (dal 29% al 27%). Ma il partito di Veltroni ha di che preoccuparsi. Se si guarda il sondaggio dello scorso maggio, si vede che la flessione è di ben 11 punti percentuali. Mentre i dati di oggi gli assegnano, in termini di credibilità, l'ultimo posto (con l'Udc che ha, però, un consenso elettorale minore). Cifre che, con la prospettiva delle europee a giugno, lasciano poco spazio all'ottimismo di Veltroni e soci. Giù anche l'Italia dei valori. Cala anche l'Idv di Antonio Di Pietro (dal 44% al 42%) che potrebbe aver pagato le recenti vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto il figlio dell'ex pm. Stazionarie, invece, la Lega (31%) e l'Udc (27%). "Sono dati che sembrano rappresentare un elettorato perplesso sull'effettiva praticabilità di una riorganizzazione del sistema politico in chiave bipartitica" è il commento del direttore di Ipr Marketing, Antonio Noto. (19 gennaio 2009) Tutti gli articoli di politica

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Mi scusi non è che è finita la luna di miele degli italiani con la politica?visto che calano i consensi per tutti!!! ma il calo minore lo ha proprio l'esecutivo!!!!!!!!!

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Se è vero, e neanche hummer ha eccepito, che sono 4 i punti percentuali persi dal governo (dal 50% di un mese fa al 46% odierno) vuol dire che il governo potrebbe essere addirittura..... in minoranza.Ciò ovviamente non è vero, o meglio non lo è ancora, ma può essere un segnale che quel grande consenso di un anno fa era forse troppo grande per essere vero.Chi vivrà vedrà.

C'è bancario e bancario. Anche in banca, val più la pratica che la grammatica.
Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo (Goethe)

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Nick,il governo è al 46% ,ma è un sondaggio di parte,prendiamolo per buono,ma a quanto è il Pd ,e a quanto Dipietro che è sceso considerevolmente anche lui nei sondaggi?è crisi della politica in genere più tosto ,o sbaglio?

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Beh, se il governo è sceso del 4, Di Pietro solo del 2, e con gli attuali chiari di luna, mi sarei aspettato peggio....D'altra parte potremmo anche dire che ci siamo disamorati dei sondaggi..per lo meno, questo a me succede da parecchio tempo...

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Questi sondaggi non hanno senso, è soltanto questione di memoria del popolo Italiani.Tutti gli ultimi governi destra o sinistra, poi, sono caduti per mancanza di sostegno popolare.In caso di elezioni anticipate, ogni schieramento tira fuori nuovamente i suoi assi e le sue mongolfiere, e il popolo bue, tira fuori la lingua come il cane che sbava, e rivota chi promette l'osso con più ciccia, chi prospetta la realtà nel modo nudo e crudo se la pija in saccoccia.Sono lontani gli anni del dopoguerra dove il consenso per il comunismo, era racchiuso in due parole, pane e lavoro.Ora il pane dallo alle galline e il lavoro agli extracomunitari, il geniale Italico vuole vivere allo stesso livello di qualche ricco politicognocca a ufo compresa.Se ha fatto i soldi lui, li farà fare anche a noi, questo è il motto dell'elettore tipico che da anni vota lo stesso individuo.


Claudio

Ciao!

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