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ops non si chiama piu Fiat - appoggerei volentieri uno sciopero ad oltranza contro elettrolux - idem come sopra contro l'ex fiat e' ora di far capire ai padroni che in italia i sindacati non si fanno mettere sotto i piedi da nessuno e che difendono i lavoratori ad ogni costo. sia ben chiaro che dovranno essere poste delle richieste ben chiare e definite e che non si accetteranno compromessi. se poi i sindacati vorranno anche dare qualche garanzia sul risultato finale della lotta sono disponibile a ricredermi in toto su tutta la mia ideologia.



Hannibal
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Jos, rimboccarsi le maniche? chi? tu? io? per fare cosa? pagare piu tasse ? loro non faranno proprio niente, dimenticatelo. status quo e via con i debiti. Dante fa la radiografia della ex Fiat. ma sarebbe come dare dello scemo a Marchionne e a tutta la famiglia Agnelli. In italia hanno capito che non c'e' futuro per fare veri investimenti. una semplice questione di costi e inutile dare la colpa alla fiom. non che questi brillino di intelligenza. diciamo che la politica dei sindacati non va piu alla contabilità exfiat. non potranno avere piu aiuti di stato con l'ausilio dei sindacati e per certo i sindacati su produzioni povere come quella che sarebbe la catena di montaggio in italia farebbero piu danni che interessi. La fiat di investimenti ne ha fatti e anche parecchi. ma i brevetti sono stati o venduti o verranno utilizzati altrove. Marchionne ha sapientemente smarcato l'azienda dall'italia dove di utili ne pagherà pochini visto che i profitti sono tutti esteri e adesso il gruppo pagherà le tasse in GB. Sono piu propenso all'idea che una parte della famiglia abbia deciso di capitalizzare e si smarcherà dalla produzione, occorrono soldini per mantenere la bella vita e con gli utili odierni non ci campano piu.. il capitale per l'accordo negli usa lo hanno fornito i fondi pensione usa. A fronte di colossi come Toyota e Volgswagen non ci vedo il nuovo gruppo a fare molta concorrenza. per conto mio vivacchieranno con il rischio che fra qualche anno tutto vada a carte 48. Certo che gli usa potranno chiudersi a guscio contro l'import europeo e le macchine Jap in Usa sono complicate rispetto alla produzione nazionale o fiat. Ricordatevi che se acquistate un'auto usa e la usate sulle strade usa va bene, se la usate sulle nostre si va fuori strada. date le ridotte velocità non occorre una grande tecnologia di sospensioni. resta il fatto che non e' molto intelligente aspettarsi un cambiamento in meglio, le cose potranno cambiare quando si apriranno i mercati verso l'est. Hanno bisogno di tutto, neabche tanto lentamente i salari aumentano ma quando potranno acquistare i beni non fondamentali saremo spiazzati. le produzioni saranno massicciamente decentrate propio in quei paesi, e da noi si saranno persi manovalanza esperta e indotto. faccio un esempio. se oggi devo sostituire una puleggia ad un motore elettrico, acquisto una puleggia e poi devo trovarmi un'officina che pratichi la fresatura della chiavella. Gia e' abbastanza difficle trovare un tornitore quando 40 anni fa ne avevo almeno una decina nel raggio di 10 km ma almeno qualcuno e' rimasto. Se sono in un paese dell'est mi dite dovo trovo l'artigiano che ha il tornio a bottega. per bene che vada me la fa con la lima. beh adesso saluti



Hannibal
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Cosa c'entrano i sindacati in questo non capisco (sono contro un fisco più equo e giusto? Sono contro la cancellazione di leggi e leggine che frenano tutta la burocrazia statale?)

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Dante, i sindacati italiani sono semplicemente contro la logica e la realtà oggettiva delle cose. Sono miopi e demagogici, così come miope e demagogica si è dimostrata la politica italiani degli ultimi 30 o 40 anni. Fare concertazione, portando a casa magari lo "splendido risultato" di mandare in (baby) pensione gente che ha lavorato 15 anni + 1 giorno come hanno fatto in passato i nostri fantasmatici sindacati, può rappresentare una bandierina da sventolare come successo alle riunioni sindacali e serve a chiedere di rinnovare la tessera agli associati, ma al di là di questo significa zavorrare tutte le generazioni future di un macigno da cui sarà difficile poi liberarsi. Se quell'87 presente nel tuo nick rappresenta l'anno di nascita, la tua è una delle generazioni stuprate.

Quanto al resto, finché non si riesce a comprendere che parlando di imprese è del tutto improprio parlare di giusto o ingiusto ma è assolutamente necessario discutere di sostenibile o insostenibile, o se si preferisce conveniente o sconveniente (perché l'impresa ha l'obbiettivo del profitto, non delel chiacchiere), continueremo a parlare di aria fritta mentre il Paese affonda e le imprese scappano.

Quanto all'euro, col tuo intervento confermi ciò che dicevo prima: se non si comprende la via da seguire, è inutile paralre di cambiare: perché non si sa a quale tipo di cambiamneto si fa riferimento

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esisterebbe una via logica da seguire che permetterebbe di sistemare la situazione lavoro. considerato che siamo in una comunità europea e che lo scopo deve essere il benessere di tutti, che lo spostamento delle attività lavorative nei paesi dell' est deve economicamente essere condizionato da due soli fattori. vicinanza ai luoghi di consumo o approvvigionamento materie prime per ridurre i costi di trasporto e posti di lavoro che pemettano salari adeguati ad un sistema di vita socialmente accettabile. Quindi assodato che devono esistere posti di lavoro in ogni paese in numero adeguato all'offerta e che i salari devono essere compatibili con i costi di sopravvivenza, che variano nei diversi paesi. Occorre una politica salariale di paghe nette e pensioni nette che varino secondo il paese della forza lavoro. Per contro i contributi e le spese sociali inerenti ai lavoratori devono provenire da una cassa comune europea. Quindi nei paesi dell'est il costo del lavoro dovra' garantire il salario, il costo della socialità e una quota da destinare ai lavoratori dei paesi con piu alto costo della socialità. detto in soldoni l'azienda in italia paga il salario al lavoratore e riduce la contribuzione. in Polonia ecc paga il salario al lavore molto meno che in italia ma dovrebbe pagare contributi molto piu alti. Se va bene ok, altrimenti i prodotti se li vende solo nei paesi dell'est. Chiaro che se li vendesse solo nei paesi dell'est chiuderebbe subito. La ricetta e' attuabile in una settimana e per conto mio e' l'asso nella manica che verrà giocato appena i politici, le banche le grandi aziende si saranno spartiti il mercato immobiliare. Non vedo altra soluzione se non un conflitto, per altro le ultime due guerre mondiali sono state scatenate da ragioni quasi simili a quelle che ricorrono oggi. poi allarghiamo allarghiamo all'Est ma senza una politica adeguata al trasferimento delle aziende ci impoveriremo sempre di piu a favore dei nuovi entrati. Impoverirsi significa non avere piu disponibilità per i nuovi entrati.



Hannibal
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Occorre una politica salariale di paghe nette e pensioni nette che varino secondo il paese della forza lavoro. Per contro i contributi e le spese sociali inerenti ai lavoratori devono provenire da una cassa comune europea. Quindi nei paesi dell'est il costo del lavoro dovra' garantire il salario,

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hannibal, per fare ciò che auspichi tu serve esattamente quanto dicevo nel post di stamane, ovvero più Europa, non il "via dall'Europa (o dall'euro) come sostiene qualcuno. Ma per fare questo serve uniformarsi, ristrutturasi e riformarsi al fine di raggiungere standard accettabili per una più stretta integrazione. E tocca a noi farlo, non puoi chiedere a Paesi virtuosi di retrocedere fino a diventare "viziosi" come noi e i Piigs in generale. Puoi chiedere un aiuto solidaristico, certo; ma entro determinati limiti e secondo regole preordinate (tipo l'ESM). Se un mio parente viene a chiedermi un prestito perché gli si è ammalata la moglie e per curarla ha speso i soldi del mutuo e delle bollette io glielo do volentieri perché so che, guarita la moglie, un po' alla volta sarà in grado di restituirmelo. Se invece so che quei soldi li spende in alcool e puttane col cavolo che lo aiuto. E noi, come paese, stiamo andando a puttane: è questo che sfugge a chi ciancia di egoismo europeo.

Quanto al resto, sarò breve e didascalico. il disallineamento della concorrenza interna dei paesi dell'Est è ben nota ai vertici UE, ma è tollerata poiché strumentale alla competitività del complesso: se tu tieni paesi come la Polonia, la Romania ecc. a un livello basso di salario e alto come liberismo, eviti che le imprese scappino fuori dalla UE. invece di andare in Cina o India, si fermano all'interno della UE e questo aiuta le dinamiche generali. Lo so che se vai a fare un discorso così ai lavoratori della Electrolux o della Merloni ti corrono dietro col badile; ma chi amministra entità sovra-nazionali, com'è la 1° potenza economica del mondo, questi calcoli deve farli. Fa parte di quelle misure che si prendono ma non si possono dire di cui accennavo stamane

La Fiat ha spostato la sede a Londra ma così facendo rispermierà solo sulla tassazione dei dividendi, non sulle tasse della produzione italiana, che rimarrano totalmente appannaggio del nostro erario.

Marchionne e la fam. Agnelli non si sono spostati per passare la mano o per speculare di più. E' vero il contrario. Come più volte ha ripetuto o stesso Marchionne, la Fiat già da anni sopravviveva in Italia grazie ai guadagni fatti all'estero. Praticamente, con i guadagni barsiliani, polacchi e Usa copriva le perdite italiane. Quasta fusione serve proprio ad attrezzarsi alla competizione globale per poter avere un ruolo da protagonista e non continuare a vivacchiare. Ciò detto, ricordo che 9 anni fa, quando Marchionne arrivò alla guida, la Fiat era praticamnete fallita e la GM pago' 1,5 miliardi pur di NON RILEVARLA .

...son tutti bravi a pontificare e, sulla carta, criticare Marchionne. Ma senza di lui l'Italia già avrebbe perso l'industria automobilistica. Oppure sarebbe in mani straniere. Che alla prima difficoltà fanno come la Electrolux...

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diciamo che l'europa deve darsi una mossa, il target e' di arrivare fra anni ad avere il medesimo costo di un caffe a palermo come in siberia. ma nel frattempo non possiamo fare la guerra civile europea pari pari la guerra di secessione in usa.

Quindi devono intervenire e mi pare che l'unico sistema sia quello delle gabbie contributive e salariali. non critico mica marchionne. in soldoni ho spiegato che se ne sono andati fuori italia per non pagare qui gli utili che il gruppo realizzava altrove. e mi pare anche giusto. in italia ci saranno i contributi dei dipendenti, l'irap ma tasse ne vedo pochine come vedo le vendite crollare. mica per niente hanno cambiato nome. Fiat a casa mia significa macchina poco affidabile, cara, succhia benzina, troppi cavalli in proporzione al peso e che dura poco.l'ultima e' stata una 128. Ho sempre atteso un buon modello, sono ancora in attesa. toyota volvo VW . ti rendi conto che oggi una VW fa il tagliando ogni 30.000 km. ma monta parecchi brevetti fiat. saluti



Hannibal
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