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Archivio Il blog di Andrea Tornielli Il blog di Alberto Taliani Aiuto Inserisci i termini di ricerca Invia modulo di ricerca Web ilGiornale INTERNI domenica 30 agosto 2009, 11:34 Altro che indignarsi una sentenza non ha privacydi Francesco ForteVota1 2 3 4 5 Risultato Strumenti utili Carattere Salva l'articolo Invia a un amico Stampa Rss Condividi su Facebook Segnala su OKNOtizie Commenti Condividi la tua opinione con gli altri lettori de ilGiornale.itLeggi tutti i commenti (45) Log in / Registrati alla community e lascia il tuo commentoaiuto Caro Vittorio,oggi per il Giornale avrei dovuto scrivere un articolo sull’attacco di Tremonti agli economisti, che non hanno previsto la crisi, come maghi che non ne azzeccano una, pane per i miei denti, ma lo farò domani, perché adesso mi preme darti tutta la mia solidarietà, per l’articolo sul direttore dell’Avvenire, un giornale che ha i suoi tic catto-comunisti, ma non ha necessariamente le carte in regola per farlo.Tu hai citato giustamente l’ipocrisia del direttore che ha attaccato sul piano morale il premier Silvio Berlusconi, fiancheggiando la furibonda campagna estiva contro di lui e il suo governo, lanciata dal Pd e dai giornali ad esso alleati. Il direttore dell’Avvenire è stato condannato con una sentenza, passata in giudicato, per molestie a un signora regolarmente sposata a un uomo, con cui questo direttore aveva probabilmente una relazione.Come tu hai scritto, chi lancia accuse moralistiche, riguardanti gli errori nella vita privata e verso la famiglia, di una personalità pubblica, traendone implicazioni di carattere etico e politico, circa la scarsa idoneità di tale personalità nella vita pubblica, deve avere le carte in regola per farlo, onde essere credibile dal punto di vista di tali pesanti implicazioni. Ma se risulta che colui che lancia le accuse, nel ruolo pubblico di direttore di un importante giornale, ha commesso atti privati lesivi della altrui famiglia, che sono stati accertati con sentenza di condanna passata in giudicato, se ne desume che le illazioni che egli trae a carico del premier Berlusconi come uomo pubblico sono sbagliate.Infatti per ammettere che fossero giuste, bisognerebbe anche ammettere che anche il direttore dell’Avvenire che le lancia non ha titolo per dirigere un giornale che fa prediche morali. Ma se si ammette che questo direttore non ha titolo per fare tali prediche, le critiche che egli fa non sono dotate di alcun valore. Sono carta straccia. Il teorema mi pare ineccepibile. E, aggiungo, c’è un’ulteriore importante differenza, fra di due casi. I fatti privati per cui Berlusconi è stato criticato non sono affatto provati sono presunti e lui li smentisce. Invece il «moralista» che viola il precetto «chi è senza peccato scagli la prima pietra» ha subito, per i fatti in questione, una condanna passata in giudicato. E traendo illazioni da accuse di parte di cui non ci sono prove, viola il principio «non cercare la pagliuzza nell’occhio altrui, se hai una trave nel proprio».Silvio Berlusconi, che è un gentiluomo, si è dissociato dalla pubblicazione che questo giornale ha fatto, della sentenza di condanna del direttore dell’Avvenire perché è contrario a ogni violazione della privacy. Tuttavia, in questo caso tale violazione non c’è. Infatti, in un comunicato dell’Ordine dei giornalisti del 2007, a tutti accessibile in Internet, si legge testualmente che «la Corte di Cassazione e anche i Tribunali e le Corti d’Appello possono rilasciare copie integrali delle sentenze ai giornalisti senza oscurare il nome degli imputati. Lo aveva chiarito la relazione 5 luglio 2005 dell’Ufficio del Massimario della stessa Corte intervenendo a seguito di precise richieste da parte dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. La questione era nata a seguito dell’istanza di un imputato per reati sessuali che, appellandosi all’articolo 52 del Dlgs n. 196 del 2003, aveva sollecitato che il proprio nome pubblicato sulla sentenza fosse «sbianchettato».Pagina 1 - 2 | Successiva Con ilGiornale.it la tua opinione fa informazioneInviaci il tuo commento su questo articolo e condividi il tuo punto di vista con tutti gli altri lettori.Se non sei ancora registrato scopri tutti i servizi che ilGiornale.it ti mette a disposizione per fare de ilGiornale il tuo Giornale.Se fai già parte della nostra community effettua il login qui sotto: UsernamePassword Hai dimenticato la password? 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Le fece naturalmente dal cellulare del Boffo: tutte. Quando la signora denunciò il Boffo, costui preferì addossarsi la colpa, venire giudicato, condannato, patteggiare, pagare ammende pur di non denunciare il ragazzo. Il quale, guarda caso, ora è morto. Se non facesse piangere farebbe ridere. Se mi venisse in mente di crederci, ho deciso: il prossimo 25 dicembre crederò anche a Babbo Natale. Mi pare onestamente più attendibile. Segnala un'infrazione#44 ingaramo (1) - lettore il 30.08.09 alle ore 13:30 scrive: Il Direttore FELTRI, che stimo, è sicuro che il "Certificato Generale del Casellario Giudiziario" pubblicato sia autentico ? Mi sorgono molti dubbi (mancanza del Codice Fiscale, inutile indicazione della paternità e maternita - indicazione soppressa da tempo, data del reato non specificata, scrittrura a caratteri maiuscoli, ecc.) Se fosse autentico mi sorgono altri dubbi sulla validità dell'informatizzazione della giustizia! E, se fosse autentico, le dichiarazioni virgolettate del Direttore Boffo mi sembrano offensive e tali da giustificare l'opportunità di presentare querela. Cordiali saluti. Pietro Ingaramo - Borgomanero Segnala un'infrazione#43 vito29-29 (24) - lettore il 30.08.09 alle ore 13:29 scrive: Salve, mi domando cosa sarebbe avvenuto se la stessa sentenza fosse stata emessa non dico a carico di Berlusconi, ma di un esponente di spicco della coalizione di governo.....giampaolo Segnala un'infrazione#42 aureliolorenzini (63) - lettore il 30.08.09 alle ore 13:28 scrive: E' una patacca?Bene!Il sig.(minuscolo)Boffo ha tutti gli strumenti per difendersi:lo faccia,se crede.Il Dott(Maiuscolo)Feltri ha tutto il diritto/Dovere di pubblicare i documenti che gli vengono sottoposti!D'altra parte mi pare che di BUFALE contro Berlusconi ne siano state pubblicate molte da parte di molti giornali(salvo poi chiedere scusa):dov'è il problema?Avanti così,Dott.Feltri,non molli:chi di Gossip colpisce ,di Gossip perisce!!Io sto con Lei!! Segnala un'infrazione#41 nestore55 (138) - lettore il 30.08.09 alle ore 13:19 scrive: #9 mazzini...Mi permetto di farLe notare che il Giornale ha pubblicato copia un documento ( sentenza DEFINITIVA del Tribunale di Terni),mentre gli avanzi di mauro hanno imbastito ( vorrei dire ordito ma..) una campagna di stampa diffamatoria e lesiva dell'onore del Presidente del Consiglio ( lo sa che in quel modo hanno infangato l'Italia o no??) basata sui: si dice che dicono che avrebbero sentito che avrebbero forse fatto....e sulle immagini scattate da un paparazzo in aperta violazione del Diritto alla salvaguardia della libera e piena autodeterminazione dell'individuo ( legga diritto alla privacy...la prego..), immagini buone a soddisfare le pruderie di qualche represso e poco altro. Nessun tribunale si è espresso in materia, quindi nessun commento (a favore o contro) è ammissibile o lecito.Mi chiedo: chi è sempliciotto, infantile, banalotto??Dente lupus, cornu taurus petit.E.A. 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