Scusate per il copia ed incolla,ma questa è una dura realtà detto poi da un ex ministro ora presidente commisione antimafia. L'allarme di Pisanu: «Nelle liste, gente indegna» «Non degni di rappresentare nessuno». Insomma, indegni. Ha usato proprio questa parola Giuseppe Pisanu, ex ministro dell’Interno e presidente della Commissione Antimafia, per descrivere alcuni dei nomi presenti nelle liste elettorali delle scorse amministrative. «Emergono candidati ed eletti diciamo “irregolari” per reati diversi da quelli che il nostro Codice di autoregolamentazione prevedeva. L'immagine complessiva che se ne ricava è che la disinvoltura nella formazione delle liste sia molto più allarmante di quella che noi abbiamo immaginato. Sono liste gremite di persone che non sono certe degne di rappresentare nessuno», ha detto Pisanu durante una seduta dell’Antimafia dedicata alla mancata trasmissione alla commissione da parte dei Prefetti di molti dei dati necessari per preparare un rapporto sull’attuazione del Codice di autoregolamentazione per le elezioni. Un bilancio amaro, quello di Pisanu. Che contiene anche una “reprimenda” rivolta proprio ai Prefetti, poco solerti – secondo l’ex titolare del Viminale – nell’inviare quei dati: «Sarà inviata – ha detto il presidente della Commissione – prefettura per prefettura totalmente o parzialmente inadempiente una scheda in cui sono indicate le caselle da riempire: le manderemo al ministro dell'Interno e alle Prefetture e noi vogliamo una risposta entro una settimana. Fine. Se non arrivano le risposte vorrà dire che arriverete voi, signori Prefetti a spiegarci in commissione che cosa è successo».Un allarme da non trascurare. A maggior ragione se viene da un uomo politico noto per la sua moderazione, per il suo equilibrio, per la sua capacità di non cedere a demagogie e populismi di natura varia. Insomma, c’è da riflettere. E c’è da augurarsi che, con il concorso di tutti e di tutte le forze politiche, si risponda all’invito della Commissione Antimafia, gettando un po’ più di luce sulle troppe zone d’ombra che ancora inquinano la nostra vita pubblica.12 ottobre 2010