Gli stipendi del pubblico impiegocresciuti del 39,7% in dieci anniNel settore privato si è registrato un incremento del 25,7%.(...)"Il blocco dei contratti comporterà minori spese per 6,5 miliardi di euro a regime - conclude - realizzerà, insieme con le altre misure, una sostanziale parità delle curve di crescita retributiva tra pubblico e privato nel 2013"http://www.corriere.it/economia/10_giugno_09/stipendi-pubblico-privati-aran_56fe5b52-73ad-11df-8fbb-00144f02aabe.shtmlaggiungiamo che il privato si è visto quasi azzerare gli straordinari ed a volte è stato costretto a cassa integrazione e perdita del posto di lavoro, anche per licenziamento.per questo non si può non dire che il dipendente pubblico resta un privilegiato, a parità di lavoro e mansioni. è ora che la pubblica amministrazione funzioni (e se non lo fa non necessariamente è colpa dei dipendenti), costi di meno e sia sempre più informatizzata.
Rev.0 Segnala
11/06/2010, ore 13:41
|
||||
|
Vota ora facendo click sulle icone e vicino ogni domanda, commento o risposta
Rev.0 Segnala
11/06/2010, ore 15:07
non solo il dipendente pubblico non è un privilegiato, ma i privilegi in termini pensionistici si sono azzerati, l'incremento di stipendio citato è dovuto anche al fatto che gli stipendi si sono nel lungo periodo equiparati al pubblico.nella scuola ormai non esistono praticamente più le supplenti, mentre gli asili nido, il sostegno ai disabili ed anche il tempo prolungato hanno i giorni contati. cosa significa questo? che i precari si stanno estinguendo e che, se gli insegnanti rimasti, ad oggi, vogliono portare a casa lo stipendio, devono lavorare anche per queli che sono stati laciati a casa (nella scuola non esistono lavoratori in nero);. e se ciò è cosa buona e giusta, è ancora più buona e giusta perchè gli statali stanno dando l'esempio della strada da seguire anche ai privati, con buona pace di Brunetta, che forse è rimasto anche lui un po' indietro. |
||||
|
Rev.0 Segnala
11/06/2010, ore 15:34
e chi ha parlato di privilegi pensionistici? bah!sono comunque legati ai maggiori stipendi e quindi maggiori contributi, semmai.l'incremento di stipendio citato è dovuto anche al fatto che gli stipendi si sono nel lungo periodo equiparati al pubblico.---eh?? che vuol dire? cioè gli stipendi del pubblico sono aumentati di più del privato perchè si sono equiparati agli stipendi del pubblico? mah!non vedo dove siano queste lezioni, se brunetta ha dovuto intervenire è perchè i dati dimostravano il contrario (es assenze per malattia doppie rispetto al privato), fatte ovviamente salve eccezioni ed isole felici che non mancano mai.forse non hai mai provato a lavorare in una piccola azienda privata. i ritmi sono ben altri, e le tutele anche. |
||||
|
Rev.0 Segnala
11/06/2010, ore 15:56
i privilegi pensionistici non si limitano ai soli quattrini, ma al fatto per esempio che trent'anni fa gli statali andavano in pensione dopo 15 anni e sei mesi (forse ancora dopo un giorno)....ora non più...cioè gli stipendi del pubblico sono aumentati di più del privato perchè si sono equiparati agli stipendi del pubblico? la tua frase così non ha senso: comunque nel pubblico esistono sempre meno precari e non esiste tutto quel nero che c'è nel pubblico: ovvero, io penso che nel concreto, gli stipendi del privato e del pubblico (confrontando due persone di pari anzianità e a tempo intederminato) siano ancora molto diversi, ma nel privato c'è molta più evasione.....nota bene: io non sto parlando di lezioni, ma di esempio, perchè se devo dare una lezione per imposizione, non la do. e comunque non nego che Brunetta stia facendo anche bene, ma in realtà sta solo continuando qualcosa di partito da molto lontano, in un periodo tra l'altro più di tagli che di "costruzione".produttività e tutele nelle piccole aziende private, non fosse altro che per sentito dire (ovviamente non solo su questo forum) le conosco bene.... ma è anche per combattere questi soprusi che siamo qui a scrivere (oltre che a vivere la nostra vita di tutti i giorni). O no? |
||||
|
Rev.0 Segnala
11/06/2010, ore 19:14
il "blocco" serve per ritornare ad un equilibrio risparmiando risorse (circa 6 miliardi all'anno), visto che è un dato di fatto che gli stipendi pubblici siano cresciuti più di quelli privati.i privilegi poi sono in gran parte stati aboliti, come hai giustamente detto, ma resta sempre il fatto che non c'è paragone, in termini di tutele e certezza del posto di lavoro, tra pubblico e privato. e la beffa è che gli stipendi del privato sono più bassi. semmai dovrebbe essere il contrario. |
||||
|
Rev.0 Segnala
12/06/2010, ore 09:43
Premetto che confermo quasi tutto, nel senso che è vero che gli stipendi pubblici sono cresciuti più di quelli privati, ma partendo da una grossa differenza a favore dei privati che tu forse non ricordi, ma risale a quando incominciai a lavorare io. e a discapito di quei privilegi pensionistici, che anche tu mi confermi non esistono più. anzi, a dirla tutta, se ragioniamo in termini di "stipendio orario" mia moglie insegnante, dal 1980 ad oggi, ha avuto un incremento nel numero delle ore lavorate (meno congedi estivi, più riunioni extra orario, sostituzione delle colleghe malate al posto delle supplenti, diverse attività che trent'anni non esistevano), l'incremento dello stipendio non è stato assolutamente adeguato. possiamo dire che trent'anni fa guadagnava metà di me ma lavorava metà di me, oggi guadagna due terzi lavorando tre quarti.ci ha "guadagnato"? proprio no, anche perchè è noto che non si vive di solo pane....quanto alla tutela del posto di lavoro, abbiamo già accertato che la situazione va depurata del nero che c'è nel privato (specie nelle piccole imprese e in certi settori come l'edilizia), e non nel pubblico; ma questo significa che è in difetto il privato, non il pubblico che semmai è già molto virtuoso!!! |
||||
|