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Donna tunisina suicida nel centro per immigratiUna donna tunisina di 49 anni, ospite del Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria a Roma, si è suicidata. Il corpo, rende noto la Croce Rossa Italiana che gestisce il Cie, è stato trovato questa mattina intorno alle 6,45.«All'alba di oggi - rende noto Claudio Iocchi, direttore del comitato provinciale della Cri di Roma - un grave lutto ha colpito il Cie di Ponte Galeria. Purtroppo alle 6,45 il medico della Cri in servizio presso il Cie, chiamato d'urgenza dai nostri operatori, non ha potuto far altro che constatare la morte di M.M., cittadina tunisina di 49 anni, ospite del centro dal 24 aprile scorso. Il decesso è avvenuto per suicidio».«La Cri è profondamente addolorata per la scomparsa di M.M. dovuta ad un gesto di cui nessuno aveva avuto sentore, nemmeno le sue compagne di stanza. Del resto - conclude Iocchi - l'ospite non aveva mai dato segnali in tal senso, né era stata sottoposta a qualsivoglia tipo di cure farmacologiche o psicologiche».07 maggio 2009

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cosa c'entra il titolo col testo incollato come sempre senza alcuna utilità nè spirito critico?

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se vuoi avere risposta alla tua domanda passa un mesetto in questi centri CPT e simili...

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Migranti, Maroni li fa riportare in LibiaSono appena entrate nel porto di Tripoli le tre motovedette italiane, due della Guardia Costiera e una della Guardia di Finanza, con i 227 migranti, tra cui 40 donne, soccorsi ieri su tre barconi nel Canale di Sicilia. La notizia è stata confermata dalla Guardia di Finanza. L'autorizzazione è giunta in nottata, dopo una trattativa tra le autorità italiane e quelle libiche sul rimpatrio immediato degli extracomunitari. Alla fine, anche un terzo barcone carico di migranti che aveva lanciato l'Sos con un telefono satellitare è stato «agganciato» dalle motovedette italiane nel Canale di Sicilia. L'imbarcazione è stata localizzata a 40 miglia a est di Lampedusa. I migranti sono già stati trasbordati su una delle delle tre unità intervenute per prestare soccorso alle tre «carrette» del mare. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni parlando del nuovo scontro con le autorità maltesi sui soccorsi aveva confermato che ci sarebbero state «importanti novità in grado di risolvere anche la questione con Malta», lasciando intendere di voler fare riferimento all'intesa con la Libia. La scelta del governo ha scatenato allarme e proteste non solo in Italia. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) ha espresso in una nota «grave preoccupazione per la sorte di circa 230 migranti soccorsi ieri da motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza nella zona marittima Sar (Search and Rescue) di competenza maltese e ricondotti in Libia senza un'adeguata valutazione delle loro possibili necessità di protezione internazionale. La decisione di ricondurre i migranti in Libia è giunta al margine di una giornata di accese discussioni fra il governo maltese e le autorità italiane su chi fosse responsabile del soccorso e dello sbarco dei passeggeri delle tre barche in difficoltà. Sebbene non siano disponibili informazioni sulle nazionalità di origine dei migranti, si ritiene probabile -prosegue l'Unhcr- che fra le persone respinte ci siano individui bisognosi di protezione internazionale. Nel 2008 circa il 75% di coloro giunti in Italia via mare ha fatto richiesta di asilo e al 50% di questi è stata concessa una forma di protezione internazionale».Secondo l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Antònio Guterres, «questo incidente mostra un radicale mutamento nelle politiche migratorie del governo italiano e rappresenta fonte di grave preoccupazione».Anche Save The Children Save the Children esprime la propria preoccupazione per le sorti dei 227 migranti rimandati in Libia dopo che ieri avevano lanciato una richiesta di aiuto dalle acque internazionali tra Malta e Lampedusa, e le scarse informazioni sulle modalità con cui esso è avvenuto. Inoltre, l'organizzazione, che da maggio 2008 svolge attività di informazione legale e monitoraggio degli standard di accoglienza nel centro di Lampedusa nell'ambito del progetto europeo Praesidium, non esclude che tra i migranti possano esserci dei minori, ai quali pertanto non sarebbe stata garantita una corretta identificazione e conseguente protezione. Allibite per il comportamento del governo italiano si definiscono numerose organizzazioni umanitarie come Amnesty, il Centro Astalli e l'Arci. E anche sul piano politico si pre un duro scontro. «Per Maroni è una svolta storica. È vero, è una svolta ma contro sessant'anni di diritti umani», afferma Jean-Leonard Touadi, parlamentare del Partito Democratico. «Si è chiesto il ministro Maroni se tra quei 227 clandestini ci fossero dei richiedenti asilo, magari in fuga da paesi di guerra? La convenzione di Ginevra del 1951 - prosegue Touadi - prevede il principio di non respingimento per chi scappa da guerre o persecuzioni. Una convenzione che, tra le altre cose, non è stata firmata dalla Libia». I Radicali presenteranno denunce in sedi internazionali per il respingimento in Libia, da parte dell'Italia, degli immigrati intercettati ieri nel canale di Sicilia. Lo annuncia Rita Bernardini, parlamentare eletta nelle liste del Pd. «Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, si fa bello, definendolo un risultato storico, di aver rimandato in Libia i 277 immigrati, fra i quali una quarantina di donne, trovati nel canale di Sicilia su tre barconi, senza aver fatto -rileva Bernardini- la fatica ed essersi assunto la responsabilità di prenderli, identificarli e rimandarli nelle nazioni di origine».07 maggio 2009

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Posti a sedere ai milanesi docDue vagoni per le donne e un posto di riguardo ai milanesi doc. Matteo Salvini, deputato della Lega Nord e leader milanese del partito di Umberto Bossi, la butta lì: a metà - specifica poi, quando monta la polemica - tra il serio e la provocazione. «Chiederemo formalmente al presidente della Metropolitana Milanese che i primi due vagoni dei convogli siano riservati alle donne, giovani o anziane, italiane o straniere. Questo perchè ci sono state centinaia di denuncia per molestie e per disturbo». «C’è poi - aggiunge - una minoranza che si comporta bene e che paga il biglietto, quella minoranza è rappresentata dai milanesi. È evidente che dobbiamo avere un occhio di riguardo per loro. La mia è una provocazione, ma è chiaro che questa minoranza di persone che si comportano bene deve essere tutelata». Era il 1955 quando Rosa Parks, sarta in un grande magazzino di Montgomery in Alabama, non cedendo il suo posto ad un bianco fece fare un balzo da gigante alla lotta dei neri d’America contro le discriminazioni razziali. A distanza di oltre 50 anni l’apartheid rispunta alle nostre latitudini dietro il pretesto della sicurezza o dell’equità: lasciare il posto alla gente per bene, quella che paga il biglietto.«Questa proposta va oltre la fantasia» ha detto Franceschini, ribadendo la giustezza delle sue critiche al ddl sicurezza, da lui paragonato alle leggi razziali del 1938. 07 maggio 2009

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secondo te dovremmo accogliere tutti i clandestini senza sapere chi sono?hai soluzioni? oppure facciamo del buonismo spicciolo?io non devo passare un mese in cpt, sono cittadino italiano.i centri di permanenza temporanea servono per identificare gli immigrati, far partire le pratiche per l'asilo politico per alcuni e far tornare gli altri al proprio paese.il paragone con le leggi razziali è solo per chi non è intellettualmente onesto. un paragone di cui vergognarsi solo per averlo proposto. che schifo, che ribrezzo.

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