Francia, segregato bimbo di sette anniScoperto un dramma familiare a Millau, cittadina dell'Aveyron, nel sud della Francia, dove un bambino di 7 anni è stato tenuto prigioniero per diversi anni dai genitori nella sua stanza-prigione. Chiusa a chiave dall'esterno, la stanza era buia e vuota, con le persiane abbassate e solo un materasso, intriso di urina, appoggiato per terra. Nessun altro mobile, nè giocattoli. I genitori, un muratore di 42 anni e una casalinga di 35, hanno confessato aver rinchiuso e maltrattato il figlio perchè, hanno tentato di giustificarsi, si trattava di un bambino «difficile». Il padre ha ammesso di averlo picchiato più volte, mentre la madre stava a guardare. A denunciare i fatti sono stati gli assistenti sociali del posto, insospettiti dai comportamenti della coppia, che viveva in una villetta del centro di Millau dall'ottobre del 2007. I due non si sono mai presentati alle diverse convocazioni del giudice di Rodez, di qui l'intervento della polizia e la scoperta del dramma. Gli inquirenti hanno trovato un bambino «molto debole fisicamente, evidentemente intelligente, ma senza alcuna educazione», ha fatto sapere il procuratore di Millau, Patrick Desjardins.Dichiarato alla sua nascita, il bambino, infatti, non ha mai frequentato la scuola. Secondo il procuratore il ragazzino ha vissuto «in condizioni peggiori di una prigione. Il suo stato di indigenza totale - ha aggiunto - ha raggiunto un punto estremamente raro e grave». I genitori sono stati arrestati per «violenze continuate su minore». 05 marzo 2009
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05/03/2009, ore 18:38
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30/04/2009, ore 00:24
Bimbi legati e seviziati in filmati hard, quattro arrestiBambini legati e imbavagliati, sottoposti a sevizie sessuali. Sono stati ripresi in una decina di filmati sequestrati nell’ambito di un’inchiesta sulla pedofilia che ha portato a tre arresti. Un impiegato di 57 anni del bergamasco, un uomo di 42 della provincia di Treviso e un medico sessantenne di Catanzaro con mansioni di dirigente di una comunità di recupero per tossicodipendenti sono finiti in manette. A loro si è aggiunto un quarto uomo, un 49enne del bergamasco sposato e padre di due figli, identificato grazie alle dichiarazioni rilasciate stamattina da una delle persone coinvolte nell'inchiesta.L’operazione contro la pedofilia on line è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Siracusa ed eseguita in 16 regioni italiane dal Nucleo investigativo telematico aretuseo con l’impiego di 200 militari, tra carabinieri e guardia di finanza.Gli indagati sono 69, per lo più professionisti di età compresa fra i 40 e i 60 anni. Sette di loro hanno precedenti specifici per reati sessuali contro i minori.Le indagini del Nit hanno aperto uno squarcio sul mercato sommerso della fabbricazione dei film pedofili di genere «sadism», ovvero quel circuito di produzione di lungometraggi che prevedono la tortura delle vittime. In particolare, sono state sequestrate decine di film, verosimilmente girati nell’ambito dei circuiti del turismo sessuale, in cui si vedono bambini di 4 o 5 anni, spesso imbavagliati e legati, costretti a subire pratiche indicibili. In alcuni casi, gli stupratori - uno dei quali è una donna - si mostrano nei video a volto scoperto.Lombardia, Sicilia, Emilia Romagna e Veneto sono le regioni maggiormente interessate dall’operazione.29 aprile 2009 |
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