A Sttembre 2009 mi accorgo di 5 prelievi bancomat effettuati in Olanda di 250 € cadauno, io sono a Roma e la banca è l'Unicredit.Blocco la carta faccio denuncia e richiedo il rimborso, dopo un mese la banca risponde che essendo stati effettuati con il PIN nega il rimborso.Premetto ovviamente che il PIN è stato da me memorizzato e la carta regolarmente consegnata alla banca per provare la corretta tenuta.Il bancomat è di vecchia concezione senza il microcip (colpa loro).Il mio utilizzo del bancomat è prevallentemente presso gli sportelli Unicredit per prelievo contanti, posso essere io responsabile di eventuali Skimmer o telecamere nascoste.Come posso controbattere e ci sono altri nelle mie stesse condizioni.Grazie in anticipo dell'aiuto.
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30/10/2009, ore 17:30
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20/11/2009, ore 09:43
perchè decidi tu che a me non devono interessare come funzionano i codici?hai qualche link ad una spiegazione più tecnica? |
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20/11/2009, ore 09:43
perchè decidi tu che a me non deve interessare come funzionano i codici?hai qualche link ad una spiegazione più tecnica? |
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20/11/2009, ore 13:21
Se fai una ricerca su google e digiti "codici random" ti compaiono formule matematiche per la loro generazione ( vedi wikipedia).I cod. random sono applicabili in sistemi operativi di tutti i generi, quindi per il bancomat, non esiste una spegazione specifica, poichè vengono generati da un computer in base ad algoritmi matematici complessi.Football ( la valigetta che Obama si porta sempre con se in viaggio per il lancio di testate nucleari ha applicativi random che vengono modificati ogni giorno dal Pentagono: infatti per lanciare l'atomica non esiste che Obama decida da solo, ma è necessaria la digitazione ad altre tre persone che appartengono all'Esercito, alla Difesa, al Segretariato di stato Usa). Nel caso del Bancomat se tagliato, l'unica società rilasciata a fornire e creare i cod. Random ( nel caso di utilizzo bancomat) è Seceti.Però li comunica solamente alla banca richiedente, perchè SECETI non fa benificenza.Nel caso di bancomat integro, alcune banche dispongono di un software, molto costoso per la loro lettura ( solo per la lettura e non per la creazione).Sono protocolli delicati e normati generati per l'appunto a caso da un sistema informatico, sulla base di esigenze specifiche; quindi il sistema informatico genera dei random diversi in relazione al loro scopo. |
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20/11/2009, ore 13:47
sì appunto... ma se vengono generati "diversi" per la carta originaria e per il clone, vuol dire che allora il clone è riconoscibile all'istante, sulla base di questi codici. c'è qualcosa che rende riconoscibile il clone all'algoritmo che assegna il "codice random".... e qualcos'altro comunque tiene traccia dei codici "random" visto che vengono generati in successione.giusto?e se è così... sarebbe il caso che qualche associazione consumatori si facesse avanti. |
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20/11/2009, ore 14:38
Quando seguivo le clonazioni bancomat inviai una mail a SECETI.Proponevo semplicemente oltre alla digitazione del consueto Pin, anche una domanda elettronica casuale e comunque non ripetitiva dall' ATM o da un pos del tipo:Oltre al pin digitate le:Le cifre del vostro n.ro civico.Le prime 2 cifre del vostro cap.La terza e la 4 cifra del vostro cap. L'ultima cifra del vostro cap.e cos' via per il numero di telefono, il numero della carta d'identità, patente, ovvero o cifre facilmente ricordabili oppure cifre a portata di mano come per la patente o la carta d'identità.In questa maniera si creava un n.ro di combinazioni infinite per la messa in quel posto all'organizzazione criminale di clonazione.Mi venne risposto che ciò avrebbe indotto le banche e Seceti ad una serie di onerosissimi ed insistenibili costi (?????????)-Per lo stesso motivo, credo, non sia una questione di costi, ma di menefreghismo tutto nostro.Ritengo comunque che dovrebbe essere un quesito fatto in Parlamento con conseguente proposta di D.L. |
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