Che io sappia la donazione si fa per atto pubblico dal notaio e pagando la relativa tassa altrimenti l'atto è nullo. La scrittura privata di cui parla lei credo possa essere considerato una sorta di testamento e come tale può essere impugnato dagli aventi diritto (in questo caso il figlio) sia per la quota di legittima (1/5 del valore dell'eredità) sia nella validità dell'atto stesso che se ritenuto nullo vedrebbe il figlio come unico erede legittimo della madre. Vi consiglio di contattare un notaio e farvi consigliare quale strada intraprendere perchè la materia è complessa e solo grazie al suo aiuto potrete evitare di inciampare in qualche cavillo.

La signora avendo un figlio per testamento le può lasciare esclusivamente la parte disponibile dei beni e null'altro. La parte legittima è BEN più alta del 1/5 (20%) di cui si è scritto ed è variabile:

http://www.kataweb.it/finanza/images/18/tabella1.jpg

nel caso specifico 50% legittima, 50% disponibile (la signora ha solo un figlio?)

che un figlio non si interessa, per la ns legge, non inficia il suo diritto alla legittima.

Giusto per capire, cosa significa "della quota a lei spettante?" Ci sono beni immobili co intestati alla signora ed agli altri? Essendo Lei non erede legittimo, può essere destinatario della donazione, che si fa (come già scritto) dal notaio ed è onerosa (si pagano le imposte come se fosse una compravendita). In questo caso la donazione non è revocabile, come nel caso fosse stata verso un erede legittimo. Certo, essere chiamati in giudizio è sempre dietro l'angolo, ma dimostrare che la signora ha fatto donazione "sottopressione" (diciamo) è abbastanza difficile e complicato

grazie per le risposte pervenute, trove (e meno male)sempre persone molto gentili. comunque la zia e il marito deceduto avevano intestati a metà la proprietà ora che il marito nn è più in vita alla vedova spetto una percentuale di proprietà. qualcuno sa dirmi se vi è alternativa all'atto notarile, per cercare di non andare incontro ad altre spese? come e cosa fare? un testamento può essere un'alternativa? magari redatto in presenza di un avvocato e di qualche testimone? grazie di cuore

le spese lei le avrebbe comunque. o per la donazione oppure per la successiva intestazione al decesso della signora. La quota di legittima spetta di diritto al figlio ma nel caso in questione la signora ha tutto il diritto di soddisfare le proprie esigenze di vita con le proprietà, Non esiste alcun obbligo che la signora si privi della necessaria assistenza per lasciare una eredità. Ci sono sempre state delle formule adottate dalle persone anziane per benificare chi presta loro assistenza. In pratica un contratto, io ti cedo .... in cambio della assistenza, vitto alloggio o quant'altro. Un notaio Vi indicherà la miglior soluzione alla quale lei potra' affiancare la testimonianza di un assistente sociale, prassi che reputerei necessaria al fine di una trasparenza. Se non fosse cambiato nulla le potrei consigliare l'acquisizione della nuda proprietà della quota della signora, e' vero che data l'età l'usufrutto sarebbe di poco conto ma risparmierebbe qualche euro nella tassa di registro. Saluti

grazie gentile amico hai di certo fatto un po di luce nei problemi che sto avendo con la zia. vedi non è per il fatto in se della proprietà come valore di cosa, ma non riesco a digerire il fatto che il figlio (tra l'altro adottado) si sia

scaricato di chi gli ha dato tanto ed ora che ha bisogno si sia scrollato le spalle, aspettando che il Signore la porta con se e venire a raccogliere ciò che purtroppo non ha seminato. scusami, forse il mio è stato più uno sfogo che il chiedere un consiglio. grazie