Buongiorno, espongo la mia situazione come erede:
mia madre di 75 anni ed adesso deceduta, chieseun prestito sul quinto della pensione di circa 14.000. Nel contratto ovviamente era prevista una assicurazione rischio vita obbligatoria con un premio superiore ai 5.000 euro. Il prestito fu erogato sul suo c/c il 15 di marzo 2012 per la somma di 13.000, i restanti 1.000 euro le furono dati breve mano con assegno circolare il 28 marzo. Mia madre decede il 30 marzo, quindi 15 giorni dopo l'accredito. Nel frattempo viene smarrito l'assegno, quindi come erede, faccio richiesta di riemissione presso il curatore fallimentare della finanziaria che nel frattempo era stata messa in liquidazione. Il curatore si impegna a rimettermi l'assegno non appena reperisce tutta la documentazione di cui però non si trova la polizza assicurativa.
Tale polizza viene reperita dal curatore dopo settimane, (nel mio contratto non ve ne era menzione tranne la cifra del premio, e non esisteva nessuna copia tra la mia documentazione quindi mai consegnata nelle mani di mia madre). Tale copia mi viene inviata (un unico foglio della compagnia che si trova, non capisco perchè, a Parigi, con una sempice tabella con i dati di mia madre, il premio e la decorrenza. Tale decorrenza è giorno 1 Aprile, quindi il giorno dopo il decesso di mia madre. Mi chiedo quindi se sia leggittimo erogare un prestito e lasciare una scopertura rischio vita di 15 gg o se il rischio vita non parta obbigatoriamente all'erogazione, visto inoltre che tale polizza era obbligatoria e che adesso mi si chiede la restituzione del finanziamento.
Grazie