Lunedì scorso la borsa di Milano ha staccato i dividendi di molte società.Il calo di oltre il 2 % era fisiologico.I dividendi in realtà erano delle vere e proprie amenità sui quali però lo Stato ha preteso il pagamento del 12,5 % (tassazione alla fonte).Ieri la borsa ha perso il 4 % con titoli che sono arrivati a perdere anche il 9 %.Effetto sicuramente della pratica dello Short Selling vale a dire vendo quello che non ho, ci guadagno un sacco e non ci pago nulla.Senza questa pratica non ci sarebbe buona parte della speculazione e della destabilizzazione,e l'investimento azionario tornerebbe ad essere un investimento nelle aziende e nell'economia del paese.
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26/05/2010, ore 10:04
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30/05/2010, ore 18:27
ci mancherebbe, penso che ciascuno abbia la propria legittima visione delle cose.io ne faccio soprattutto una questione etica e morale: non accetto che si possano vendere cose che non possiedo solo per alterarne il valore e gli scambi.il prezzo di un'azione (che rappresenta poi il valore della società) dovrebbe semplicemente riflettere la salute dell'azienda, la sua capacità di crescere e fare utili. le compravendite ci sarebbero comunque.in realtà i movimenti "anomali" credo che arricchiscano solo i soliti noti. |
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31/05/2010, ore 08:54
"gioco d'azzardo perchè si vendono titoli che non si hanno, alterando il normale scambio del mercato. si bara, come a poker".Assolutamente no: non è solo in borsa che si acquista sul venduto, ma in mille altri settori, e se è vero, come è vero, che la borsa, essendo abitata per lo più da persone che sanno il fatto loro, anticipa gli eventi dell'economia reale, vuol dire che il fatto funziona.D'altronde, anche quando si vendevano le mucche, avveniva che il vitello non nascesse o nascesse "difettato": il paragone con il gioco del poker mi sembra quindi fuori luogo. Certo, io non mi metto ad operare in borsa perchè non avrei informazioni attendibili per tempo e perchè non avrei il necessario "pelo sullo stomaco", ma appunto questo vale in qualsiasi mercato di scambio, in cui peraltro valgono, come norma genrale, anche i principi citati da schiara: il problema dei mercati non sono gli speculatori, ma i "parvenues". |
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31/05/2010, ore 10:12
Assolutamente no: non è solo in borsa che si acquista sul venduto, ma in mille altri settori---infatti ho detto che si vendono titoli che non si hanno in portafoglio!D'altronde, anche quando si vendevano le mucche, avveniva che il vitello non nascesse o nascesse "difettato": il paragone con il gioco del poker mi sembra quindi fuori luogo. ---anche quello col vitello, se vogliamo.le opzioni ed i titoli derivati ci sono apposta, ma vendere un prodotto che non si ha è un altro discorso. |
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31/05/2010, ore 10:23
"infatti ho detto che si vendono titoli che non si hanno in portafoglio!"e che compri per poter rivendere. o comunque di cui acquisisci il possesso o titolo a rivendere, come peraltro statuito da usi di borsa ormai millenari...mettere in discussione anche questo, significa voler ingessare il mondo!!! |
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31/05/2010, ore 10:33
non compri per poter rivendere, ma vendi una cosa che ancora non hai!guarda che bloccare le vendite allo scoperto è già stato fatto altre volte nel mondo.le regole ci sono anche per poter essere cambiate all'occorrenza. |
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