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La filiale Monte dei Paschi di Siena di Legnano mi ha rifiutato oggi il pagamento di un assegno bancario non trasferibile (importo euro 70,70) emesso per conto di Enel e da pagare a vista all'ordine della mia impresa individuale, la cui denominazione comprende anche, come per legge, nome e cognome miei, espressamente specificati nell'assegno. Ho presentato il titolo munito di tibro della ditta nello spazio per la firma di traenza e in quello posteriore per la quietanza. La banca ha opposto il rifiuto sostenendo che in base alle norme antiriciclaggio deve, indipendentemente dall'importo da negoziare, schedare preventivamente l'azienda e che pertanto avrei dovuto consegnare un certificato di iscrizione alla Camera di Commercio e tornare quindi due giorni dopo per l'incasso. Appare evidente che le norme antiriciclaggio non c'entrano e che il rifiuto costituisce un abuso finalizzato a trarre vantaggio acquisendo indebite informazioni da schedare con procedure non autorizzate.

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La necessità di identificare la persona a cui consegnamo il denaro sorge, più ancora che da esigenze antiriclaggio (per 70 euro? non facciamo ridere!) dalla necessità di controllo interno, ovvero occorre essere certi di dare il denaro al sic. xyz, che ad oggi è ancora il titolare della Din. Alternatva? Far perdere al cliente 5 minuti anzichè il tempo e il denaro necessario a recarsi in Ccia, a chiedere il suo certificato, e fare una visura Cerved (archivio pubblico, su cui confluiscono anche i dati camerali) per verificare l'attualità dell'informazione.

Perchè la banca ha dato istruzioni al bancario di non fare la visura Cerved, ma di chiedere al cliente di portare un certificato aggiornato?

Semplicissimamente per quieto vivere, ovvero, la visura Cerved alla banca costa (su per giù una decina di euro), e la banca stessa non vuole imporre al suo dipendente di litigare per farsela rimborsare, magari da uno sonosciuto.

Chi accetterebbe infatti di pagare, NON ALLA BANCA, MA A CERVED, il "balzello" di 10 euro per incassarne 70?

Volendo fare un esempio, se vai in uno stato dove è necessario avere il passaporto con la marca da bollo, se non ce l'hai ti mandano indietro a comprarla.

Bada bene: secondo me basterebbe esporre un bel cartello con scritto: cambiamo gli assegni - in 24 ore, anche perchè i contanti sono chiusi negli armadi temporizzati - a fronte di un pagamento di 1 euro per "oneri di identificazione" per i privati (basta vedere il documento) e 10 per i dipendenti di azienda che ne abbiano in qualche modo delega (ved. caso di cui sopra). E l'importo dell'assegno non c'entra. Ovviamente i clienti con conto corrente capiente non dovrebbero essere soggetti a tale procedura.

Ripeto; la legge non c'entra, si tratta di buon senso, e io, se fossi "La banca" mi comporterei così. Posso sbagliare, ma so che così facendo o proponendo di fare ai miei superiori li troverei d'accordo.

Do per scontate le solite critiche di Asiolina, le auguro un buon week end nei boschi a raccogliere funghi (non solo a cercarli!!!).



Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare i commercianti, gli artigiani, i politici diventa più certo del probabile...

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La Sua osservazione è corretta e pienamente condivisibile; senonché il titolo è a favore di ditta spleen di x y, Via Zeta, xxxx luogo, che è manifestamente impresa individuale e si identifica a ogni effetto col suo titolare, la cui identificazione allo sportello è sufficiente per accertare che si tratta proprio del beneficiario.

Quanto Lei con competenza chiarisce circa le modalità di verifica sulle posizioni camerali mi sembra un po' inesatto. Da tempo nella mia impresa facciamo direttamente le visure online a costi risibili e non a dieci euro l'una. La verità è che in molti oggi, per interessi propri, pensano di poterci spiare e schedare, persino di acquisire a nostre spese informazioni che ci riguardano e che finiscono a società varie interessate ad acquisire clienti.

Le banche si devono tutelare per fini interni, sì, quando devono pagare due euro a un professionista ben identificato, dopo che hanno erogato crediti a non finire senza garanzie, anche a mafiosi. Ciò che è scandaloso è però il fatto che questi comportamenti ostruzionistici vengano spacciati per obblighi derivanti dalle norme antiriciclaggio. Speriamo che qualche parlamentare rivolga una interrogazione al ministro competente per sapere se non intende intervenire per evitare il protrarsi di abusi vergognosi.

Buon fine settimana a Lei.

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è manifestamente impresa individuale e si identifica a ogni effetto col suo titolare, la cui identificazione allo sportello è sufficiente per accertare che si tratta proprio del beneficiario.

la intestazione di un assegno non costituisce certiificazione che quella ditta non sia stata chiusa o alienata, anche di recente.

il fatto che costino 10 euro o 2 euro poco cambia (l'importo l'ho inventato e volevo dire "piccolo, ma è pur sempre un costo") , e comunque, a mio avviso, è evidente il "conflitto di interessi": la banca per "ricerche di mercato" o per "recupero crediti" può incaricare un suo dipendente di fare visure su archivi pubblici (cerved, protesti, ecc.) e di sobbarcarsene il costo, mentre, a mio avviso, se il servizio è richiesto da un "signore che passa per strada", in altre parole un "Non cliente della banca", è giusto che il servizio - 2 euro a casa sua, o anche qualcosa in più se lo chiede alla banca, lo paghi lui...

dopo che hanno erogato crediti a non finire senza garanzie, anche a mafiosi.

questo è vero, ma chiunque ha commesso un errore, non deve più fare le cose giuste? dovrà evitare di perseverare nel peccato, guadagnando là dove è giusto, nei limiiti della correttezza, ciò è lecito, o sbaglio?

Ciò che è scandaloso è però il fatto che questi comportamenti ostruzionistici vengano spacciati per obblighi derivanti dalle norme antiriciclaggio.

Se le dicono una cosa palesemente inesatta, e lei lo sa bene, il bancario che lei ha di fronte non è DIo, e può correggerlo, con l'educazione e con il comportamento garbato con cui si è rivolto a me. A scuola, non si va con l'avvocato, ne l'isegbante ne lo studente.

Mi pare che il Parlamentare che Presiede questo forum sappia bene quali sono i veri soprusi fatti dalle banche e si stia comportando egregiamente, coi problemi ben più grossi che ci sono in banca oggi (finanziamenti e trasferimenti di fondi a cani e porci, anche a mafiosi).

Speriamo che venga presto il momento in cui i problemi di cui stiamo parlando in questo post saranno veramente problemi!!!



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Caro Gustavo, vedo che il Suo italiano è qualsi perfetto. Inclusi segni di punteggiatura e maiuscole da Lei un tempo maltrattati. Tuttavia devo farle un piccolissimo appunto: Lei scrive "ne l'insegbante ne lo studente". Ciò non è corretto. Nel suo caso "ne" assume valore di congiunzione. Per la precisione trattasi di congiunzione copulativa negativa equivalente a e non: "non l'ho detto né scritto", "non l'ho detto e non l'ho scritto", usata anche, come nel Suo caso, in modo correlativo: "né detto né scritto"; seguita da parola con consonante scempia iniziale dà luogo al raddoppiamento sintattico di questa: nemmeno (da né meno), neppure (da né pure). Lei avrebe dovuto quindi scrivere: "né l'insegbante né lo studente". Non me ne (non accentato) voglia per questo piccolissimo rilievo.

Shalom

Gufo

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Mitico Gufo31!!!

edicom, sa qual'è la risposta al suo primo post: é che le banche sono delle MERDE!

Gufo31, ho scritto tutto "coretamente"? (smile!)

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