Buongiorno,
mi rivolgo a Voi per avere informazioni circa la regolarità di una procedura di iscrizione al CAI a carico del mio fidanzato, sperando di riuscire a chiarire i nostri dubbi.
Cerco di spiegare brevemente la situazione. In data 02/02/2012 veniva emesso assegno il quale, al momento della presentazione del pagamento, è rimasto insoluto per difetto di provvista. Da successivi controlli da parte delle Poste era emerso che sul conto si era formata una capienza sufficiente al pagamento del titolo, pertanto, hanno provveduto ad addebitare il conto stesso per l'importo facciale dell'assegno.
Con successiva comunicazione le Poste informavano il mio fidanzato che per evitare l'iscrizione al Cai e la segnalazione della procedura al Prefetto con conseguente applicazione delle sanzioni amministrative si sarebbe dovuto provvedere al pagamento della penale del 10% dell'importo dell'assegno oltre gli interessi legali maturati. Tale pagamento non è stato effettuato pertanto è stata avviata la procedura davanti al Prefetto territorialmente competente che ha emesso ordinanza e successiva ingiunzione di pagamento.
Quando ci siamo recati dal prefetto per le pratiche di pagamento, ci ha informati che essendo l'assegno stato emesso nel febbraio del 2012 avremmo potuto avviare la procedura di cancellazione dal CAI (essendo decorso un anno dalla segnalazione) sennonchè tramite ispezione alla Camera di Commercio non risulta esserci stata alcuna iscrizione al Cai a carico del mio compagno. Il Prefetto a questo punto, avendo emesso ordinanza e sanzione accessoria di divieto di emissione di assegni per il periodo di 24 mesi, ci ha informati che avrebbe provveduto all'iscrizione da questo momento. Ecco chiedo spiegazioni riguardo a quest'ultimo punto: è possibile che il prefetto effettui l'iscrizione al CAI per così dire "tardiva"? e soprattutto mi chiedo come mai non si sia provveduto all'iscrizione decorsi i 60 giorni per il pagamento tardivo?
Vi ringrazio anticipatamente per la Vostra collaborazione.
Cordiali saluti