Spettabile,implicito o meno che BdI ricorresse in Cassazione, trovo opportuno, quantomeno per coerenza, che chi ha sensibilizzato l'attenzione dei risparmiatori/consumatori su un'importante tematica, provveda poi ad aggiornare COSTANTEMENTE i medesimi sull'evoluzione della stessa, cosa che, per inciso, l'altra associazione citata fà per TUTTE le sue iniziative.Non sono poi daccordo che il punto fosse "che se ne cominci a parlare": lo sà quanta gente ha inviato la raccomandata a BdI chiedendo i famosi 87 €, seguendo lo strombazzante esempio dell'ADUSBEF? Proprio perchè queste raccomandate sono state numerosissime, BdI ha deciso di fare quel comunicato, che almeno non si continui a far guadagnare le PPTT che incassano i 3,65 € per ogni racc. A/R inviata...E se il ricorso in Cassazione era scontato, perchè non si è opportunamente consigliato di attendere l'esito di questo ricorso PRIMA di mandare la racc. A/R a BdI ?Mi pare che si sia passato il confine tra iniziative di buon senso e demagogia...L'importante è l'esito FINALE; se si voleva rendere nota la cosa ai consumatori bastava dire che era in corso questo procedimento legale e che, non appena la sentenza fosse passata in giudicato, si sarebbero date le opportune indicazioni ai consumatori... che possibilmente non avranno titolo per chiedere alcunchè, come ha già stabilito il GdP di Pizzo Calabro, la cui motivazione condivido: il signoraggio è un debito complessivo che BdI (ovvero le Banche PRIVATE che ci stanno dietro) ha con lo Stato, non con il singolo cittadino!Saluti
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01/06/2006, ore 09:31
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