Su "il fatto quotidiano" di stamattina spuntano nuove indiscrezioni su "strani" movimenti che sarebbere transitati su Unicredit Lussemburgo.Chissa come mai, costruendo pazientemente un puzzle sulle principali inchieste italiane qualche "personaggio" di questo istituto compare sempre. Sarà una casualità, certamente. Come ritengo che qualcuno saprà fornire una spiegazione esaustiva su di un prestito in yen (controvalore da un milione di euro), debitamente e correttamente segnalato presso la C-entrale R-icatti di Bankitalia posto a pegno di un finanziamento di 70 mila euro, garantito anche da fideiussioni personali.Sul c/c della società però, peraltro palesemente decotta, il milione di euro non è mai arrivato ed i 70 mila sono stati restituiti con interessi diciamo "esosi"..Nessuno ha nulla da dichiarare, in proposito? Chiaramente non a me, magari ai Magistrati che senza una denuncia specifica non potranno mai occuparsene.
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21/05/2010, ore 12:11
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21/05/2010, ore 13:34
C'è sempre Profumo in mezzo. Ed adesso Unicredit non paga neppure le sentenze dei Tribunali che annullano i contratti truffa del risparmio tradito,sui bond argentini appioppati ai poveri vecchi. Una vergognaE.Lannutti Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03178 Atto n. 4-03178 Pubblicato il 19 maggio 2010 Seduta n. 382 LANNUTTI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che:risulta all'interrogante che le banche del gruppo Unicredit, soccombenti nei giudizi risarcitori civili promossi da consumatori, da qualche tempo omettano di liquidare quanto stabilito in sentenza, obbligando i legali di controparte a promuovere le necessarie azioni esecutive (precetto, pignoramento, eccetera);è il caso di ricordare che tali pronunciamenti avvengono dopo processi anche di lunghissima durata con cui viene riconosciuto il diritto del risparmiatore a rientrare in possesso di somme spesso frutto di sudatissimi risparmi di una vita ed incautamente gestiti dalla banca con investimenti fallimentari (si considerino, per esempio, i bond argentini);considerato che:la crisi è durata pochissimo per gli stipendi dei supermanager bancari italiani. Dopo un 2008 di "vacche magre", il 2009 dei primi quattro istituti di credito italiani, liberi dai vincoli dei Tremonti-bond, è andato in archivio con calo dei profitti del 41 per cento ma con un aumento del 25 per cento delle buste paga dei dirigenti con responsabilità strategiche. In particolare per Unicredit gli utili sono scivolati da 4 a 1,7 miliardi, ma i compensi del top management sono saliti da 41 a 65 milioni;secondo un articolo apparso su "la Repubblica" del 3 aprile 2010, Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, «ha recuperato parte dei soldi persi nel 2008 quando si era autoridotto lo stipendio del 63%. Nel 2009 la ripresina dell'ultimo trimestre ha convinto Profumo a ritoccarselo da 3,47 a 4,27 milioni di euro (11.690 euro al giorno, festivi compresi) confermandolo come il banchiere meglio pagato d'Italia»;stando ad una classifica sugli stipendi d'oro degli amministratori pubblicata sul sito di "Borsa e Finanza" il 21 aprile 2010, Alessandro Profumo è al settimo posto con 4.324.000 euro all'anno;come si apprende da un articolo pubblicato su "La Stampa" l'11 ottobre 2008, lo stesso Profumo ha spiegato durante un convegno, relativamente alle consistenti cifre del proprio stipendio: "Ma se affrontiamo queste problematiche in modo populista non avremmo aziende che crescono e che creano ricchezza";purtroppo le retribuzioni dei manager crescono senza alcun rapporto con il costo della vita e con i progressi delle aziende e, a differenza di quello che dichiara l'amministratore delegato, strapagare i manager non consente di avere aziende che crescono e creano ricchezza;sempre sull'articolo de "La Stampa" si legge che «Sandro Catani, capo della Watson Wyatt per l'Italia, ha dichiarato al settimanale Il Mondo: "Non è credibile che a capo delle aziende italiane ci sia un'intera categoria così talentuosa. In sostanza credo che in Italia i bonus vengano distribuiti più per rango che per merito, agli alti livelli è quasi obbligatorio dare un premio. Il variabile è diventato una specie di fisso, un valore di fatto permanente nella retribuzione"»,si chiede di sapere se alla luce della condotta, a giudizio dell'interrogante allarmante e senza precedenti, del gruppo Unicredit esposta in premessa il Ministro in indirizzo non intenda adottare le opportune iniziative di competenza, eventualmente sostenendo eventuali iniziative della Banca d'Italia, al fine di accertare se tale condotta sia ascrivibile a mero, seppur incomprensibile, atteggiamento ostativo e dilatorio ovvero rappresenti la necessaria conseguenza di una condizione patrimoniale precaria del primo gruppo bancario italiano che debba in qualche modo suscitare preoccupazione sulla sua liquidità presente e futura. |
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21/05/2010, ore 13:42
".................un prestito in yen (controvalore da un milione di euro), debitamente e correttamente segnalato presso la C-entrale R-icatti di Bankitalia posto a pegno di un finanziamento di 70 mila euro, garantito anche da fideiussioni personali...................."Che diavolo vuoi dire con quello sopra riportato, in stretto italiano non vuol dire nulla- Mettere a garanzia un PRESTITO per finanziamento di euro 70.000- Mi sa tanto che devi leggere bene la c.r., o spiegarti meglio. |
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21/05/2010, ore 14:12
Grazie, Presidente, per i tuoi sempre preziosi interventi. In Senato e sul nostro forum che, ricordo, è un bene prezioso di TUTTI.Per bancariononno, invece, cerco di essere piu' chiara.Azienda decotta, indebitata oltre il lecito e con qualche "sofferenza" qua e la con i fornitori. Utilizzo di affidamenti bancari (tre istituti) sempre in tensione. Arriva il "golden boy" della situazione e, per risolvere il problema, propone (intima?) questa soluzione : prestito in yen (deduzione, perchè manca la documentazione che lo comprova la esiste la segnalazione in CR) per un controvalore di un miione di euro. Costituzione di pegno della stessa cifra a favore di Unicredit. Erogazione di finanziamento per settanta mila euro con ulteriore garanzia fideiussoria dei soci (di s.r.l.) con spese annesse e connesse tra cui, cosa mai vista almeno dalla sottoscritta, addebito sul c/c ordine di qualche migliaio di Euro a titolo di "commissioni su fideiussioni". Ridabisco che questo milione di euro ( mi pare di ricordare qualcosa come 134 milioni di yen) non è MAI apparso sul c/c della società che ha però pagato, per anni, commissioni e prebende varie in merito a questa fantomatica "operazione estero", transitata su un c/c di cui il debitore non ha mai (MAI!) ricevuto un solo pezzetto di carta giustificativo. La mia domanda, magari banale e scritta in un pessimo italiano è la seguente : secondo voi, è tutto NORMALE? |
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21/05/2010, ore 14:41
bancariononno, probabilmente sei preso, o sei distratto dalla primavera, dalla finale di Chanpions league o quant'altro, ma un finanziamento attivo messo a garanzia di un prestito passivo, non è poi una cosa così strana... Certo, il milione di euro a fronte di 70.000 fa colpo su chiunque, ed è giusto che sia così.... |
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21/05/2010, ore 14:43
p.s. lo so che si dice e si scrive Champions e non Chanpions.... |
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