Dopo un patimento di quattro giorni e un danno ingente sia economico che morale ho deciso di rendere pubblica la lettera che sono stata costretta a scrivere a tim:
A gennaio, per motivi che non sto qui a elencare, ho dovuto chiude il conto corrente dove veniva effettuato il pagamento della bolletta e il pagamento del telefonino, e sul quale era appoggiata la mia carta di credito, e qui iniziano i problemi...
non accettate nessun tipo di pagamento che non sia carta di credito, per esempio un addebito diretto in c/c, quindi se io, per motivi personali, chiudo il conto e sul conto corrente alternativo non ho carta di credito voi non volete i miei soldi
non solo non volete i miei soldi per il telefonino ma non volete neanche quelli di mio marito, visto che si è cercato di appoggiare l'addebito sulla sua carta di credito appoggiata al suo conto corrente professionale. E questo non è possibile perchè non intestato a me!!
A questo punto, dopo aver parlato con diversi vostri operatori, mi viene consigliato (DAI VOSTRI OPERATORI) di cambiare piano tariffario e di aspettare che mi arrivi per posta il bollettino postale con i dati per finire di pagare questo benedetto telefono. (oltretutto una cifra irrisoria). Bene, cambio piano tariffario, aspetto il bollettino...tutto questo a gennaio. Il 13/05/2014 ore 8, senza nessun preavviso da parte vostra, mi bloccate il telefono...non riesco a telefonare, ma la cosa peggiore è che non riesco neanche a ricevere, Allibita, chiamo il 119 e parlo con Giovanni, un vostro operatore, che, molto gentilmente e correttamente, riconosce il vostro errore e mi dice che nel giro di mezz'ora mi verrà ripristinato il telefono e di conseguenza spedito il bollettino.
A tutt'oggi (16/05/2014 ore 10,44) il telefono non è ancora stato ripristinato!
Quattro giorni senza telefono per un errore vostro mi sembra molto penalizzante per me, e di conseguenza anche per voi, perchè sicuramente io cambierò operatore e renderò nota la mia vicenda attraverso i diversi social, i forum ecc.
Ed una segnalazione per il vostro comportamento oltremodo scorretto alle associazioni consumatori mi sembra proprio inevitabile e doverosa.
Michelini Maria Beatrice