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sto leggendo un libro che vi consiglio Armi Acciaio e Malattie di Diamond. Non l'ho ancora finito, non perchè sia pesante è molto interessante ma dice cose che conosco anche se non le avevo collegate . Sono curioso di arrivare alla conclusione ma vi posso dire che raggruppa molte situazioni spiegando freddamente la gestione dell'economia. Piu che la gestione, come veniamo gestititi. Abbiate pazienza ma va letto tutto.
ritornando al risparmio potete ben comprendere come da alcuni anni si possa urlare al risparmio tradito.Ma la conclusione e' che non esiste una logica governativa di proteggere il risparmio ne di indirizzarlo alle due funzioni principali. Salvare il capitale dalla reale inflazione ed utilizzarlo per lo sviluppo economico. Stiamo osservando i danni dei derivati, sto cercando leprove che i derivati non potevano essere venduti nel nostro sistema bancario.Mi risulta che un paio di politici italiani si recarono alla City per accordi con le banche inglesi. da allora i derivati entrarono in italia e dopo qualche anno si scoprirono i danni. se fate mente locale saltano fuori i nomi di chi promosse la vendita dei primi derivati arrivati alla cronaca.
Al momento pare inutile sistemare il risparmio in Italia. qualunque investimento porta alla sicura perdita dal minimo del recupero sulla inflazione reale a perdite piu consistenti su investimenti.
Per contro pare che lo stato stia lavorando lentamente per erodere tutta la richezza diversamente allocata dal risparmio su carta. Lo vediamo ogni giorno. chi ha un reddito ne vede bruciata una notevole parte per il solo possesso degli immobili. tassazione certificazioni ecc. se non si continua ad investire nel proprio mattone questo perde di valore. Per contro questa crisi sta portando i proprietari di immobili a venderli per cifre ridicole a favore del capitale disposto ad investirvi. Ma chi vi investirà, per quanto poco pagherà deve condsierare che cosa ne farà, alrri soldi da investire, altre tasse da pagare ed una difficoltà oggettiva di vendere o ottenere una minima remunerazione. Qui abbiamo una grandissima realizzazione immobilirae, invenduta non affittata che rappresneta i capitali in
felicemente scudati. Le nostre banche andrebbero chiuse e i funzionari passati nella pece e piume. Per legge dovrebbero trattare il denaro in modo sano, entrando nelle imprese, consigliando e seguendo i piccoli imprenditori. Cosi come succede nei paesi europei. alla riunione del mio gruppo era presente il funzionario della banca olandese che ci segue, ha fatto diverse domande anche personali ed e' bene informato. In italia il funzionario pare abbia il compito di subornare la vecchietta offrendole il ricco investimento che le fruttera in piu lo 0,001 per mille annuo. Trovo il gerente che si arrampica sul vetro per seguirmi e il rampante direttore appena arrivato fresco che mi propone prodotti nuovi da utilizzare,magari sul lussemburgo. Ho gia messo i piedi avanti per cambiare banca, quello lavorerà per portarmi dove vuole lui non dove devo andare io.
Ritornando a bomba, la mia sensazione e' che esista un disegno preciso, non un Basilea che condiziona ma un Basilea che nasconde qualche cosa. Non sono uso dare del cretino al politico, temo quelli intelligenti perche' agitano la mano destra per non fare vedere quello che fa la sinistra (mano). Mi sto chiedendo dove finiscono tutti i soldi che recupera, sono una somma enorme incredibile e non bastano mai. per ripartire basterebbero poche semplici regole che non voglio essere applicate. chi non paga va in galera e responsabilità penale per chi fa perdere soldi. Non sarà un'idea molto intelligente ma e' l'unica che funziona subito. Hanno inventato il reato di elusione quindi possono inventare il simile reato per quando ho proposto. Tutto il resto che poi e' poesia puo essere messo a posto nel tempo.ma senza lavoro non si riparte. Non vi chiedete perche' in italia e' impossibile assicurare il credito alla vendita? se poi volete altre esamine ve le tiro fuori una per una. altro che investire nel lavoro, se lo facessi sarei solo una grassa preda da cacciare, un pollo da allevare in stia per macellarlo al bisogno. In altri paesi avrebbe funzionato, qui fortunatamente la sinistra e' riuscita ad arrivare quasi al potere, si e' scoperta e fortunatamente chi doveva capire ha capito ed e' scappato. un fuggi fuggi, rimangono solo gli sfigati che avevano investito, che non hanno portato a termine e che adesso sono incastrati. e credete davvero che la ripresa sia all'orizzonte. hahahahahah con queste condizioni? una palla colossale, una parte sta esaminando la possiblità di fare una economia statale, l'altra attende di vedere come fare per guadagnarci. I primi rivoluzionari vennero ghigliottinati, mi aspetto che i nuovi vengano linciati.


Hannibal
www.palombarimotociclisti.it


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beh si, ma e' implicito nel ragionamento che sviluppa, non troverei alternative si tratta di fatti per i quali la teoria esposta e' decisamente credibile. Ripeto che solo il finale mi potrebbe portare ad una sorpresa. vedrò di rimetterci mano, sull'ultimo genocidio mi ero preso una pausa che poi ho allungato dopo aver letto di una piccola tribu di minipigmei africani . Questi venivano cacciati come cibo dagli indigeni confinanti. inserto sole24ore della domenica. Anche Hannibal ogni tanto si smonta.



Hannibal
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jos, di male in peggio. mi confondi archetipo e stereotipo!

archetipo è la forma preesistente e primitiva di un pensiero, ad esempio l'idea platonica; essendo entrambe rappresentazione di qualcos'altro, per definizione non possono essere archetipi

anche stereotipo non è preciso come termine per dire quello che vogliamo dire io e hannibal, ma ci si avvicina molto di più, visto che si identifica come stereotipo la visione semplificata e largamente condivisa su un luogo, un oggetto, un avvenimento o un gruppo: ebbene il tragediografo e l'economista quando parlano, si riferiscono sempre a uno o più stereotipi ricorrenti, il tragediografo ai suoi pochi stereotipi e l'economista ai suoi, altrettanto pochi, un paio più, un paio meno.



Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare i commercianti, gli artigiani, i politici diventa più certo del probabile...

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jos, di male in peggio. mi confondi archetipo e stereotipo!

Non confondere l'accezione tipicamente linguistica da vocabolario con il significato filosofico, che attribuisce al termine un significato ben più ampio.

Dal punto di vista concettuale, quindi appunto filosofico o anche, se preferisci, sociologico (il primo si richiama a Platone, che giustappunto citi, il secondo alla scuola peripatetica di Aristotele), s'intende con archetipo la sostanza immanente di un fenomeno elevata a modello (l'idea primaria che appunto si ha di quel modello). In quest'ottica, tanto archetipo che stereotipo o anche, se vogliamo, paradigma assumono valenze equipollenti, con la unica differenza che mentre il primo richiama fenomenologie filologicamente storicizzate gli altri due termini hanno un impatto più estemporaneo, strumentalmente dialogico.

Nel momento in cui, nel corso di una discussione, ti richiami a simili modelli (e l'esempio implicava i modelli), specie se antichi e storicamente consolidati, ti rifai necessariamente a un archetipo che contiene l'intera disciplina, teoria o fenomenica collegata.

Ora, chiarito l'aspetto ermeneutico, analizziamo la compatibilità tra i 2 archetipi richiamati.

Stante quanto già spiegato relativamente alle implicazioni dionisiache della tragedia greca, è il caso di approfondire il concetto di economia. Lungi dal rappresentare un mero meccanismo - più o meno fallace - di funzionalità econometrica, questa è, da Adam Smith passando a fortiori da Ricardo e fino al barbuto di Treviri (C. Marx) un insieme di regole che ambiscono a regolamentare al meglio l'attivita mondana (sempre nell'accezione filosofica del termine) dell'essere umano. Nell'elaborazione di Carletto Marx, che prim'ancora di essere un giovane hegeliano di sinistra denota cognizioni da economista sopraffino, la disciplina si fa scienza e lo iato tra i 2 aspetti (mondano-sprituale) diventa una frattura insanabile. Famosa la sua frase secondo cui 'La religione è l'oppio dei popoli'.

...queste cose dovresti saperle meglio di me, giusto?

Ragion per cui, lo ripeto, filologicamente parlando accomunare le due cose è come dire che per vedere il bianco bisogna guardare il nero, per capire una donna bisogna studiare l'uomo o per andare d'accordo con un gatto bisogna prendere un cane: un'antinomia eclatante.

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Non confondere l'accezione tipicamente linguistica da vocabolario con il significato filosofico, che attribuisce al termine un significato ben più ampio.

e tu non arrampicarti sui vetri, per conoscere il linguaggio delle parole si va sul dizionario, ma, proprio per avere una visione un po' più ampia, sono andato sull'enciclopedia, wikipedia in particolare.

filologicamente parlando accomunare le due cose è come dire che per vedere il bianco bisogna guardare il nero, per capire una donna bisogna studiare l'uomo o per andare d'accordo con un gatto bisogna prendere un cane: un'antinomia eclatante.

se per te è più comprensibile così. la mia risposta è "si". le antinomie eclatanti (esempi "per assurdo", nel mondo dei più, ossimori in una politica che pure rimpiangiamo) spesso fanno capire meglio di qualsiasi altro esempio. c'era bisogno di tutte queste masturbazioni mentali, per non far capire che non sei d'accordo o magari solo poco convinto?



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e tu non arrampicarti sui vetri, per conoscere il linguaggio delle parole si va sul dizionario, ma, proprio per avere una visione un po' più ampia, sono andato sull'enciclopedia, wikipedia in particolare.

Generalmente, sarebbe meglio conoscere il significato delle parole senza necessità del dizionario, che dovrebbe servire semmai a controllare-verificare. Nondimeno, se guardi i migliori dizionari, troverai che spesso distinguono il significato comune di un temine dalla più ampia accezione filosofica. Se prendi il treccani, per esempio,

http://www.treccani.it/vocabolario/archetipo/

trovi che appunto distingue tra le differenti tipologie.

1. Primo esemplare, modello: l’Iliade può essere considerata l’a. dei poemi epici o eroici.

2. In filosofia, spec. nella tradizione platonica, l’essenza sostanziale delle cose sensibili. Anche come agg.: idee archetipe.

3. Nel pensiero dello psichiatra e psicologo svizz. C. G. Jung (1875-1961), immagine primordiale contenuta nell’inconscio collettivo, la quale riunisce le esperienze della specie umana e della vita animale che la precedette, costituendo gli elementi simbolici delle favole, delle leggende e dei sogni.

...come vedi, nell'accezione filosofica (e in parte anche in quella psicologica), così come espressamente distinto dal dizionario, l'idea simbolizzata a modello (come divenivano sia l'economia che la tragedia greca negli esempi da voi ripresi) diventano appunti archetipi.

Queste non sono masturbazioni mentali, Anzi, significa elevare un po' il livello della discussione (se poi, nel frattempo, hai rivisto il tuo livello di discussione adeguandolo al ribasso tra i vari vaffa e volgarità da bettola che giungono da altre parti, be', ne prendo atto ed eviterò in futuro di esprimermi con termini sofisticati. Ma ne prendo atto con dispiacere, tuttavia)

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