Civati oggi su Facebook:

Se fossi greco voterei no: Tsipras ha già detto che se perdesse si dimetterebbe. E che se vincesse, non sarebbe un’uscita dall’euro, ma l’espressione della sovranità popolare: il suo non è un no all’Europa o all’euro, ma la posizione di una questione democratica imprescindibile. E la presa di distanza da soluzioni che non risolvono i problemi del suo paese. L’Europa è guidata in un certo modo, con certe politiche, con scelte di un certo tipo. Il sogno europeo si è ridotto alle ricette economiche di una certa parte di Europa, che non è mai stata la nostra. Ricette che in Grecia sono state semplicemente controproducenti.

Il no greco potrebbe diventare un sì a un’Europa diversa, federalista, rigorosa ma non autolesionista, finalmente politica. Un paradosso che sconfigge i paradossi che abbiamo visto in azione in questi anni. Forse questa sì è l’ultima chiamata per l’Europa e per il suo futuro. Ma non per Atene, per tutti quanti: http://goo.gl/Ee039g

Auspico, e ci sono tutte le premesse, che si stia convergendo su questa ipotesi...

Non e' che a furia di travisare, la situazione cambi. Direi che ragionare a compartimenti stagni faccia male.

E' la presa di distanza da soluzioni che non risolvono i problemi del suo paese. L’Europa è guidata in un certo modo, con certe politiche, con scelte di un certo tipo. Il sogno europeo si è ridotto alle ricette economiche di una certa parte di Europa, che non è mai stata la nostra.

Lo vado dicendo da mesi. Non e' travisando VOLUTAMENTE quello che uno dice, che l'euro diventa meglio. L'Euro e' stato concepito come uno strumento di governo e di sopraffazione come si sono lasciati scappare Monti e Prodi in un paio di interviste che ho postato. Prima si capisce, meglio e' per tutti.

L'autodeterminazione e' dei popoli e delle culture. Altrimenti e' sopraffazione di alcuni depositari della loro verita' sull verita' di altri. Si arriva allo scontro, non e' possibile altro.

Non e' che una valuta si possa usare per ottenere convergenze culturali diverse. Solo nell'utlimo secolo ci siamo scannati a morte tra vicini, figurati se settantanni bastano per cancellare le diversita' di fondo e le agende segrete scritte nel DNA di alcuni.

Penso che la situazione Greca abbia finalmente sconfitto lo sbeffeggiamento gretino di qualcuno che - pur di non capire - preferisce irridere invece di pensare al signficato di quel che ripete a pappagallo.

Poi se vogliamo veramente ammodernanre il paese, cominciamo a dare segni di civilta' con una corretta gestione dei casi De Luca e Azzollini (ricordo che in commissione e' stato negato l'uso delle intercettazioni di quest'ultimo.....), con l'informazione di come vengono spesi i soldi pubblici, con la trasparenza, con la certezza della giustizia, con il filo diretto tra elettore e eletto, con il vincolo di mandato, ecc.. Poi possiamo anche parlare di conti, ma se i fondamentali non sono a posto, serve ad un piffero aggiustare i conti. Almeno da noi e' cosi'.

Parliamo dell'Italia. intendiamoci: per uno che viene sbeffeggiato, c'è uno che sbeffeggia. e questo avviene anche in politica. Renzi è uno che sbeffeggia, Berlusconi prima di lui lasciamo perdere. Monti è stato solo una meteora, un caso unico nel panorama politico italiano prprio percè non sbeffeggia e non si lascia sbeffeggiare.

Proprio oggi su Facebook un post con il bel faccione da parroco di campagna di Prodi, in cui dice, in sostanza, che ai primordi dell'euro, i conti di Francia e di Germania erano taroccati ma gli fu detto di acconsentire tacendo. E lui lo fece. Non so cosa ci sia di vero, ma è verosimile, e in questo senso sono d'accordo con te che un Monti serve un piffero. Ma ora che nell'euro ci siamo, e che ci costerebbe di più uscirne che restarci - in proporzione forse ancora di più che alla Grecia, perchè noi siamo ancora uno dei paesi industriali più potenti, e non solo un affittacamere che preferisce incassare in valuta pregiata, dobbiamo smettere di farci sbeffeggiare come si usa da noi.

Ricordiamo i sorrisetti di Sarkò e della Merkel a proposito di Berlusconi? Ecco, penso che avessero ragione. Ma possiamo ancora fare qualcosa, anzi credo che dobbiamo farlo. Prima che sia troppo tardi.

L'autodeterminazione e' dei popoli e delle culture

Buttafuoco lascia stare l'autoderminazione,con quella non si mangia e non c'entra.Chiedo: tu ed il deprivato di materia grigia sapete le differenze che c'erano allorquando si è festeggiato il cucù il default non c'è più.

Siete in condizioni di spiegare perchè il cucù non ha funzionato.A me pare di no

Il tuo problema e' esattamente questo tuo post, pollice.

Sei solo una grancassa che non riesce ad asoltare TUTTI e a trarre conclusioni PROPRIE. Sei solo un amplificatore di cazzate e luoghicomuni, pieno di boria e CERTO di essere nel giusto. Sei nel torto piu' marcio e ti trascini dietro il povero cavallo. Non ti lamentare del cavallo che scalcia e non ti ammantare di arroganza cattedratica che sei solo un omologato incapace di pensiero proprio.

E per tutti, NON intendo il sottoscritto, ma gli argomenti.

Spiega a te stesso (non a me) piuttosto l'irriversibilita' dell'euro e del perche' viene spacciato per irreversibile.

PIO RIPARLIAMO DI CUCU' E DEL "FORSE" inserito a mo' di salvagente...

Se proprio vuoi dare sfoggio, spiega a Gustavo perche' questa sua frase e' grancassa senza applicazione di senso critico:

Ma ora che nell'euro ci siamo, e che ci costerebbe di più uscirne che restarci - in proporzione forse ancora di più che alla Grecia, perchè noi siamo ancora uno dei paesi industriali più potent

Riguardo la cazzata che hai scritto sull'autodeterminazione, parlaci del Regno Unito...grazie...