Elezioni: Calderoli, scelta voto 13/4 favorisce la CastaROMA (MF-DJ)--"Quando il Governo deve schierarsi dalla parte del cittadino o della Casta a parole dice di essere con il cittadino ma nei fatti sta sempre con la Casta". Lo afferma il presidente dei senatori della Lega Nord, Roberto Calderoli, spiegando che "votando il 6 aprile, i parlamentari alla prima legislatura non rieletti non avrebbero maturato la pensione, votando invece come stabilito dal Consiglio dei Ministri il 13 aprile, ovvero una settimana dopo, acquisiranno la pensione". com/ren (END) Dow Jones Newswires February 06, 2008 08:56 ET (13:56 GMT) Copyright (c) 2008 MF-Dow Jones News Srl.
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06/02/2008, ore 18:29
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07/02/2008, ore 20:32
Voto il 13? E' per dare pensioni a tutti»Calderoli: se si vota quel giorno maturano il diritto al vitalizio anche i parlamentari alla prima legislaturaIl vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli (Lapresse) MILANO - L'«election day» per evitare inutili esborsi? Tutt'altro. Accorpare le elezioni politiche con le amministrative e scegliere per questo di indire i «comizi elettorali» il 13 di aprile non risponde ad una logica di contenimento dei costi, per evitare una doppia chiamata alle urne nel giro di poche settimane. Bensì all'esigenza di garantire anche ai parlamentari alla loro prima legislatura il diritto di accedere al vitalizio previsto per deputati e senatori. Ne è convinto il vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli, secondo cui «quando il governo deve schierarsi dalla parte del cittadino o della "Casta" a parole dice di essere con il cittadino ma nei fatti sta sempre con la "Casta"». «SCELTA NON CASUALE» - «La scelta della data del 13 aprile per il voto in alternativa a quella del 6 di aprile può apparire casuale ma non lo è affatto - sottolinea il coordinatore delle segreterie del Carroccio -. Votando il 6 aprile, infatti, i parlamentari alla prima legislatura non rieletti non avrebbero maturato la pensione, votando invece come stabilito dal Consiglio dei ministri il 13 aprile, ovvero una settimana dopo, acquisiranno la pensione». E questo per effetto di un gioco di interpretazioni delle norme e della prassi. Sulla carta il diritto a maturare la pensione scatta quando viene superata almeno la metà della durata di una legislatura: in questo caso i parlamentari che decadono possono, se lo vogliono, versare di tasca propria i contributi relativi alla parte di legislatura non effettuata e avere così diritto ad incassare il vitalizio a partire dal compimento dei 65 anni. |
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07/02/2008, ore 22:06
Certo, i nuovi eletti. Quelli attualmente al non governo godono della vecchia normativa. Non dimentichiamo però che le leggi si possono cambiare....e che il potere legislativo non lo esercitiamo noi, di fatto. (Vedi referendum) |
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08/02/2008, ore 12:35
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