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Su tutti i quotidiani di oggi si accenna ad un piano di dismissioni di quote societarie, aziende e beni pubblici. Per quanto mi riguarda, non posso che dire: finalmente!

Un punto dev'essere chiaro, però: gli introiti devono andare a diminuire il Debito, non in spesa corrente. Vendere un bene pubblico è un atto strutturale irreversibile, quindi deve procurare un benficio altrettanto strutturale e permanente.

Ciò detto, sempre leggendo sui quotidiani, di tutto si parla fuorché di vendere quel baraccone immondo della Rai. Costa al contribuente col canone, è strutturalmente in perdita e quindi costa di nuovo perché il medesimo deve poi - dopo aver pagato il canone - ripianare le perdite attravero la fiscalità, è un ricettacolo della peggior corruzione, mignottocrazia e nepotismo politico, tuttavia di privatizzarla nessuno ha il coraggio.

Al momento, gli unici che si dichiarano apertamente a favore della privatizzazione sono il m5s (2 sole reti, però; non è chiaro se sulla terza restaerà il canone); Fid, ovvero l'ex movimento di Giannino; Renzi, almeno nel programma che alle scorse Primarie aveva approntato insieme a Zingales.

Secondo me è sintomatico. E alle prossime elezioni ne terrò conto...

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Altro che privatizzazioni, dismissioni e spending review, 'sti cialtroni stanno facendo marcia indietro anche su quel po' di razionalizzazione obbligatoria prevista dai precedenti esecutivi:

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http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-11-24/partecipate-dismissioni-addio--161620.shtml?uuid=ABDckOf

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...non c'è speranza!

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Non c'è da meravigliarsi, questo governo sta brancolando nel buio e non sta facendo niente di utile; armiamoci di binocolo così l'anno prossimo mentre noi festeggeremo (forse) il piùzerovirgola del Pil gli altri viaggeranno a +2%.

Non si può pretendere molto da chi pensava di poter vendere un'azienda che non possiede....

http://forum.adusbef.it/leggi.asp?id=365725

Ormai la fase di migliore spinta e di popolarità del governo è terminata, figuriamoci ora che danno possono fare quando ormai tutte le forze politiche saranno concentrate sulle prossime elezioni.

A proposito, ancora non si è analizzata una sola proposta di legge elettorale, ad oggi voteremmo ancora col porcellum (legge forse incostituzionale). Che prospettive!

Ma i vari soloni del forum vedo che preferiscono investire tempo su altre tematiche di nessuna utilità invece che confrontarsi sui temi che servono a far risollevare il paese.

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Segnalo a tal proposito un bell'articolo del Corriere:

http://archiviostorico.corriere.it/2013/novembre/25/Quello_spauracchio_della_privatizzazione_co_0_20131125_428d6932-559b-11e3-a307-71a992df3b4e.shtml

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Si,sono cose che tutti condividiamo messi in stile giornalistico di bell'effetto,in fondo se riflettiamo,il vero cambiamento avverrà se e quando un esecutivo sarà in condizioni di superare i particulare,le clientele i ceti di riferimento,per abbracciare il vero interesse collettivo,utopia, no realismo e pragmatismo,e siccome sono temi centrali,vanno messi al centro di qualsivoglia schieramento o coalizione.

Alla lista possiamo aggiungere i centri di avviamento al lavoro aboliti solo sulla carta,che è un vecchio feudo della sinistra,la doppia registrazione pra e motorizzazione,feudo dei centristi;e i tanti centri locali ad uso e consumo esclusivo degli addetti

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non è questione di stile giornalistico, è questione di realtà quotidiana, di cose che servono al paese e di cose che non si fanno o addirittura vengono fatte in senso opposto.

Ma un referendum ha sancito la sacralità del dogma «l?acqua è di tutti», anche se le bollette finanziano generosamente aziende di Stato dominate dalla politica locale, lottizzate, spartite. Altro che «l?acqua è di tutti».

illuminante! e qui non è questione di scrivere bene un articolo, ma di chi è andato a votare bevendosi la cosa dell'acqua pubblica. meglio un servizio efficiente e meno costoso gestito da privati che un servizio (comunque a pagamento, ed in perdita!) in mano ad amici dei politici, che sprecano ad uso e consumo dei propri mandanti.

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