Buongiorno,nel giugno 2007 ho stipulato un mutuo a tasso variabile per 10 anni (100000 euro) al tasso euribor 6 mesi + spread 1%.Nell'ottobre 2008 sono riuscito ad ottenere una riduzione dello spread allo 0.85%.Nel contratto c'è una clausola dove si precisa che in caso di calo dei tassi il minimo applicato sarà del 3%.Ora, visto la discesa dell'euribor, secondo voi posso chiedere alla banca una revisione di quella clausola del tasso minimo?E' legale da parte della banca avermi fatto firmare una clausola simile? Troverei corretto che se uno sceglie il tasso variabile e corre il rischio del rialzo, dovrebbe essere avvantagiato nel ribasso ... altrimenti il variabile conviene solo alla banca (se cresce ci rimetto se cala è come un fisso).Secondo voi posso chiedere qualcosa alla banca?Eventualmente siccome ho capitale disponibile mi consigliate di estinguere il mutuo ed eventualmente provare in un'altra banca ? GrazieClaudio
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06/03/2009, ore 09:20
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06/03/2009, ore 10:36
Avendo dato ieri questa risposta, ad utente a cui la banca aveva offerto di mettere un tetto a bilanciamento della clausola pavimento la incollo:Se ne è parlato, anche sul Sole 24Ore di oggi, diciamo che è una scorrettezza mettere un limite solo a favore della banca, che quindi penalizza la scelta del tasso variabile.Dato, che la clausola non è stata definita giuridicamente vessatoria, o contra legem,, io ribadirei alla banca, l'astrusità....di questo limite apparso solo negli ultimi tempi, e furbesco.Pertanto, con reclamo per iscritto, ribadirei di togliere la clausa "bottom" o pavimento.....senza mettere il"CAP" tetto, a bilanciamento.Questo in previsione dell'ulteriore calo dell'euribor, che potrebbe arrivare anche all'1% entro maggio, lasciandola scoperta di un 1,50% , che penalizzerebbe la scelta del variabile, visto che mai era stato limitato(sopra e sotto) per il passato. |
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