Salve,vorrei estinguere totalmente il mutuo ipotecario a tasso variabile stipulato in data 21/11/2003, per il quale in data 30-03-2007, in risposta alla mia domanda di trasformazione a tasso fisso, ho ottenuto l'accettazione dalla mia banca. Ho quindi rinegoziato esclusivamente il tipo di tasso tramite scrittura privata non autenticata, pagando in data 29-03-07 una commissione dell'1% (scontata del 50% rispetto a quella prevista dal contratto) sul capitale residuo pari a Euro 570,00 che soltanto oggi scopro si trattasse di richiesta illegittima a norma del decreto legge 31 gennaio 2007, n.7, convertito con Legge 2 aprile 2007 n.40 e successive modifiche come da art.2 comma 450 della Legge 24 dicembre 2007 n. 244 ove è stabilito che "Resta salva la possibilità del creditore originario e del debitore di pattuire la variazione, senza spese, delle condizioni del contratto di mutuo in essere, mediante scrittura privata anche non autenticata". Ritengo la suddetta commissione illegittima anche in conformità con quanto previsto dalla Convenzione tra Associazione Bancaria Italiana e il Ministero dell'Economia e delle Finanze del 19 giugno 2008 ove è stabilito che "per i mutui a tasso variabile stipulati anteriormente al 29 maggio 2008 per l'acquisto, la costruzione e la ristrutturazione dell'abitazione principale (di seguito "rinegoziazione dei mutui"), Le operazioni di rinegoziazione e di portabilità sono esenti da imposte e tasse di qualsiasi genere. La clientela interessata non sostiene alcun costo amministrativo, ivi incluse commissioni bancarie, conseguenti alle operazioni di rinegoziazione e per tutta la durata residua del mutuo, anche sulle eventuali rate aggiuntive finali. La clientela interessata non sostiene altresì costi notarili, ove mai necessario l'intervento del notaio".Inoltre, recandomi presso la mia agenzia e anche presso la sede del Centro Mutui Privati per chiedere i conteggi estintivi del mutuo suddetto ho notato che a fronte di un capitale residuo di circa euro 49000 mi viene richiesta una penale aggiuntiva del 1,75% pari a circa euro 870,00 che non tiene conto dell'accordo previsto dalla legge 2 aprile 2007 n.40 siglato in data 2 maggio 2007 dall'Associazione Bancaria Italiana e dalle Associazioni dei Consumatori; nel dettaglio l'accordo prevede che la penale massima prevista per i mutui a tasso variabile stipulati prima dell'entrata in vigore della legge (2 febbraio 2007 - data di entrata in vigore del D.L. n.7/2007) suddetta non può essere superiore allo 0,50% del capitale residuo. A questo punto, dopo aver chiesto inutilmente delucidazioni al direttore della mia agenzia, ho scritto alla banca che se essi sono del parere di non poter applicare la penale dello 0,50% perchè questo mutuo non è più a tasso variabile ma essendo stato rinegoziato tramite scrittura privata non autenticata (come previsto dal D.L. 31/01/07 n.7) è diventato a tasso fisso (quindi proprio in applicazione della convenzione suddetta è assolutamente corretta la penale dell'1,75% sul capitale residuo nel caso di estinzione anticipata, in ragione dello sconto dello 0,25% applicato alla penale prevista sul contratto), io sarei d'accordo con la loro tesi ma ancor di più loro devono essere d'accordo con me sulla restituzione della penale che versai in data 29/03/2007 in ragione di una rinegoziazione del mutuo avvenuta a norma della stessa legge che prevede si possano rinegoziare i mutui (prima casa) tramite semplice scrittura privata. Infatti nella fattispecie la legge fu applicata ma soltanto in maniera parziale e a mio chiaro svantaggio. Quindi gli ho chiesto cortesemente di provvedere con la massima urgenza alla restituzione dell'importo di euro 570,00 relativo alla commissione dell'1% erroneamente richiestami e da me pagata in data 29-03-07 e di apportare il dovuto conguaglio al conteggio estintivo del mutuo suddetto in ottemperanza a quanto previsto dalle leggi vigenti.Sono trascorsi dieci giorni ma ancora non ho ottenuto alcun tipo di risposta ufficiale dalla mia banca.Che cosa devo fare? Io gradirei pagare subito il giusto e non pagare altre somme indebite per poi cercare difficili risarcimenti. A causa loro ho dovuto annullare la stipula del nuovo contratto di mutuo con un altro istituto di credito. Mi sapete dire in quale ipotesi di reato cadono quegli istituti di credito che riuscendo (se pure in buona fede) ad ottenere dei pagamenti non previsti dalle leggi vigenti si rifiutano poi di restituire il maltolto? Ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno rispondere.