lo stessa situazione che può portare a sconsigliare il tasso variabile; con durate lunghe e importi sostanziosi la rata ha un'impennata più rilevante all'aumentare del tasso.secondo me la scelta va sempre fatta sulla propria situazione personale e guardando agli attuali valori della rata col tasso fisso, perchè è chiaro che un tasso variabile così basso è solo una parentesi nei cicli dei tassi.ed è davvero difficile fare previsioni su dove possano arrivare e quando.----La mia considerazione si fonda sul fatto che, allo stato attuale, la differenza tra fisso e variabile è tale che il risparmio è sostanzioso, e lo si avverte di più su durate lunghe e importi "sostanziosi": su un mutuo a 30 anni da 200.000 € al momento risparmio molto di più rispetto ad uno a 10 da 80.000...E' indubbiamente vero che, in caso di aumenti dei parametri, la rata aumenta in modo considerevole, ma non credo (e, lo ripeto, si tratta di un'opinione personale) che l'Euribor od il BCE salgano improvvisamente oltre il 4%, valore medio dell'IRS su ammortamenti di questo tipo. Chiaramente, e qua concordo in pieno, la scelta del variabile deve tener conto delle attitudini e delle risorse di chi contrae il mutuo, è sempre consigliabile, anche se ci si butta sul variabile, simulare la sostenibilità dello stesso mutuo a tasso fisso, in modo da capire cosa può succedere al variare degli scenari.PS: le banche di solito tendono a consigliare quello che risulta sostenibile. Il tasso interno di trasferimento, ovvero la soglia oltre la quale si può valutare il guadagno netto della banca su un singolo finanziamento, varia al variare dei tassi, per cui se aumenta il parametro non aumenta quello che guadagna la banca, ma solo quello che paga chi ha il mutuo; la banca ha tutto l'interesse a vedere le rate pagate, quindi non capisco perchè si ritenga che le valutazioni degli istituti vengano fatte solo nell'ottica del guadagno sconsiderato. Ricordiamoci che anche il rischio costa, e posizioni problematiche o incagliate costano così tanto, così come liquidare un eventuale immobile, che usualmente quello che consigliano le banche (o, meglio, i bancari) discende da una valutazione di ragionevolezza e sostenibilità...

la banca ha tutto l'interesse a vedere le rate pagate, quindi non capisco perchè si ritenga che le valutazioni degli istituti vengano fatte solo nell'ottica del guadagno sconsiderato---vero, ma consideri che spesso chi "consiglia" un prodotto piuttosto che un altro.... non ne sa un tubo!

GUARDATE CHE DOPO PIANGETECE CHI PERDERà LA MOGLIE E D ANCHE I FIGLI PERCHè QUANDO I DEBITI SONO INSOPPORTABILI LE DONNE SE NE VANNO PORTANDOSI VIA I FIGLI......QUINDI PER CUI SEGUITE IL MIO CONSIGLIO CHE PER QUESTE COSE SONO COME DIO IN PERSONA!!!il variabile vale solo per i ricchi sfondatimentre per tutti gli altri (ovvero per chi tra roma e new york viaggia in economy) faccia il tasso fissose preferisci un altra similitudinese non hai problemi a comprare x la festa di compleanno di tua moglie 100 grammi di caviale beluga iraniano a 600 euro oppure 100 grammi di tarfufo bianco d'alba a 400 euro, oppure a comprare la BMW M6 allora fai pure il variabile che tanto quando salirà (perchè lo farà) a te non farà ne caldo ne freddose invece del caviale beluga iraniano compri quello fatto a Brescia, oppure il tartufo estivo umbro, o la BMW Z3be allora fai il fisso che sei sicuro che oltre lì non può andare!!!!

vero, ma consideri che spesso chi "consiglia" un prodotto piuttosto che un altro.... non ne sa un tubo!-----------------E questo è tutto un altro discorso... Ma, d'altronde, di banche ce ne sono tante, una delle ragioni per scegliere dovrebbe essere non solo la possibilità di risparmare dieci euro all'anno di spese, ma anche la competenza di chi ci lavora...

vorrei chiedervi un consiglio, io ho un mutuo tasso variabile per 25 annifacendo i conti in tasca riesco a pagare una rata piu' alta e diminuire gli anni, portare il mutuo a 10 anni ,l mio problema è se lasciarlo variabile o passare al tasso fisso? cosa mi consigliate?