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Io ho un mutuo a 25 anni ad un tasso fisso del 5,55%Avevo preso in considerazione la possibilità di passare tramite surroga ad un mutuo variabile indicizzato al tasso BCE.L'idea era quella di pagare subito meno ma di continuare ad accantonare le somme risparmiate in modo da utilizzarle per un rimborso in quota capitale periodico oppure in seguito ad aumenti di tassi.Questo mi avrebbe permesso di controllare la rata anche in presenza di aumenti.Il rapporto dell'ADUSBEF e l'effettiva contrazione dell'offerta di mutui a tasso fisso mi ha fatto però riflettere.Quello che mi chiedo è: ad oggi il tasso BCE ha raggiunto un massimo di 4,75. Considerando uno spread del 1,3% otterrei un 6,05% che non è molto lontano da quello che pago ora.E' credibile un aumento dei tassi della BCE sopra questo livello?

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Infatti queste miei considerazioni non valgono per tutti lo anche scritto:il variabile vale solo per i ricchi sfondatimentre per tutti gli altri (ovvero per chi tra roma e new york viaggia in economy) faccia il tasso fissose preferisci un altra similitudinese non hai problemi a comprare x la festa di compleanno di tua moglie 100 grammi di caviale beluga iraniano a 600 euro oppure 100 grammi di tarfufo bianco d'alba a 400 euro, oppure a comprare la BMW M6 allora fai pure il variabile che tanto quando salirà (perchè lo farà) a te non farà ne caldo ne freddose invece del caviale beluga iraniano compri quello fatto a Brescia, oppure il tartufo estivo umbro, o la BMW Z3be allora fai il fisso che sei sicuro che oltre lì non può andare!!!!

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A parer mio, e tendo a sottolineare che si tratta di un'opinione personale, i parametri di riferimento sottostanti ai finanziamenti a tasso variabile non sono destinati ad assumere di nuovo valori esorbitanti come quelli di fine 2008.Mi spiego: la BCE è stata costituita con una finalità specifica, ovvero di controllare l'inflazione; la motivazione si spiega con quella che è una teoria dominante della moderna economia, ovvero che l'inflazione sarebbe un fenomeno puramente monetario. In sintesi, si ritiene che l'andamento dei prezzi dei panieri di beni presi a riferimento per valutare l'andamento dell'inflazione sia diretta conseguenza della quantità di moneta presente sul mercato; ciò ha portato a gestire le spirali inflazionistiche con interventi continuativi sui tassi ufficiali, seguendo il principio che vuole che all'aumento dei tassi famiglie ed imprese siano meno motivate a finanziarsi, avendo quindi meno denaro da spendere, controllando così l'aumento dei prezzi diminuendo la domanda di beni da parte dei consumatori.L'attuale situazione economica pare stia dimostrando che i fattori scatenanti l'inflazione non siano necessariamente di tipo monetario, e che si debba quindi intervenire con correttivi di diverso tipo; inoltre, l'aumento continuativo dei tassi ha portato all'impossibilità, per molti, di sostenere i debiti contratti, con ulteriore danno alle persone ed all'economia. Per questo, ritengo che la BCE, così come le altre bance centrali, interverrà sì sul mercato gestendo i tassi ufficiali, ma in modo più controllato rispetto a quanto avvenuto nel recente passato.Sulla preferenza tra tasso fisso e variabile mi permetto di fare presente che il parametro di riferimento per il tasso fisso (l'IRS) ha attualmente un valore, per finanziamenti a 15 anni, del 3,90%, contro l'Euribor ad 1 mese, che si attesta allo 0,90%; ritengo sinceramente improbabile un'impennata dei tassi di 3 punti nel prossimo futuro, per cui ritengo personalmente consigliabile il tasso variabile, per importi sostanziosi e durate lunghe.Un piccolo chiarimento, se ce ne fosse bisogno: il tasso BCE e l'Euribor non sono la stessa cosa, il primo è un tasso ufficiale fissato da un ente, il secondo un tasso di mercato, legato al tasso BCE in quanto si piazza "in mezzo" tra il tasso BCE e l'EONIA, un altro tasso di mercato.

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per cui ritengo personalmente consigliabile il tasso variabile, per importi sostanziosi e durate lunghe---lo stessa situazione che può portare a sconsigliare il tasso variabile; con durate lunghe e importi sostanziosi la rata ha un'impennata più rilevante all'aumentare del tasso.secondo me la scelta va sempre fatta sulla propria situazione personale e guardando agli attuali valori della rata col tasso fisso, perchè è chiaro che un tasso variabile così basso è solo una parentesi nei cicli dei tassi.ed è davvero difficile fare previsioni su dove possano arrivare e quando.

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Se posso dare la mia opinione, io sono per il variabile.Ai tassi attuali il variabile è indubbiamente conveniente e non è in discussione. Alla fine del 2008 il variabile era leggermente sopra il fisso, il che significa che si sarebbe pagata circa la stessa cifra.Mi sembra lampante che, ammettendo che il variabile difficilmente sale molto oltre la soglia del fisso (la BCE non lo permetterebbe), tutto quello che non si è pagato quando il tasso variabile è più basso, è risparmiato. L'EURIBOR (variabili) segue un andamente sinusoidale nel corso degli anni, solo che il massimo che raggiunge è poco superiore all'EURIRS (fisso), il che rende conveniente il variabile.Il problema del variabile è un altro! NON bisogna sottoscrivere il variabile dimensionato sul massimo che si può pagare, magari nel momento in cui è più basso, questo è l'errore di tutti quelli che l'anno scorso non riuscivano più a pagare il debito. Bisogna sapere che in determinati periodi si pagherà quanto per il fisso, a quel punto sai che tutto il tempo che il tasso variabile è basso, sono soldi risparmiati.Spero di essere stato abbastanza chiaro.Ho diffidato l'anno scorso tutti quelli che sono passati al fisso spaventati dal rialzo, adesso hanno la loro rata sempre garantita al massimo.Saluti.

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sempre la solita discussione che nasce dalla speranza di poter giocare contro il banco.come se le banche nel fissare l'eurirs non tenessero conto dei probabili aumenti o cali dei tassi variabili. Il sistema di calcolo fa si che per il sistema bancario Eurirs e euribor pari siano ...Pensare di guadagnare o perdere con una scelta anziche l'altra è solo frutto della presunzione di poter prevedere il futuro o meglio calcolare rischi e probabilità future, meglio dei migliori econometristi mondiali, che ovviamente lavorano per le banche.A mio giudizio c'è solo un indicatore valido da sfruttare...quando tutte le banche consigliano il fisso (o il variabile ), probabilmente conviene fare il contrario. :).Quando per le banche è indifferente l'uno o l'altro... significa che è "Finanziariamente" indifferente anche per noi.Le eccezzzzzioni, gli errori delle previsioni degli econometristi, le grandi crisi , il meteorite che arriva e distrugge la terra, sono possibili, ma non ci si puo far conto.Quindi la scelta tra fisso e variabile torna ad essere solo un fatto soggettivo:... disponibilità, opportunità, attitudine all'investimento, conoscenza degli strumenti finanziari ecc. ecc. Diverso il discorso su tasso BCE rispetto a Euribor.Per me meglio il BCE.

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