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Dopo la perla di fine anno regalataci dal nostri fantasmatici governanti con l'idiozia del no contanti per l'affitto, eccone altre 2 per inizio anno nuovo

http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.it/2013/12/befera-impazziscepenalizzati-gli.html

http://www.propit.it/threads/compravendita-immobiliare-novit%C3%A0-eclatante-il-notaio-trattiene-le-somme-fino-a-trascrizione.29498/

La prima riguarda una ritenuta del 20% su bonifici provenienti dall'estero fatti da residenti italiani. In pratica, se io bonifico dal mio c.c polacco una somma sul c.c italiano, pur avendo dichiarato quelle cifre nel quadro RW e averci pagato le tasse (anzi, doppie tasse: prima in Polonia e poi in Italia), quando arrivano mi trattengono un altro bel 20% secco. Per evitare ciò bisogna fare un'autocertificazione: ieri ho provato a telefonare in banca, ma non hanno la minima idea di come vada fatta e cosa devo autocertificare. Per non sbagliare, da ora in poi eviterò accuratamente di trasferire soldi in Italia...

la seconda riguarda invece le compravendite. da ora in poi, se vendete un immobile il saldo non vi verrà corrisposto al rogito ma lo tratterrà il notaio, che depositerà su un c.c. dedicato (con interessi erogati allo Stato), e i soldi vi arriveranno se e quando il notaio avrà registrato l'atto. Se il notaio si ammala, muore, impazzisce o semplicemente si dimentica, cavoli vostri! E comunque, se anche tutto va bene e il notaio fa scupolosamente il suo dovere, certamente non lo farà gratis (altra tassa) e i soldi vi arriveranno dopo un mesetto e più

...alla faccia delle "semplificazioni" e "sburocratizzazioni" promesse

P.S. Consiglio di leggere l'articolo di cui al primo link, con i relativi commenti sottolineati in giallo

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negli archivi catastali ma non in quelli dell’Anagrafe Tributaria (dichiarazioni dei redditi). Le
motivazioni di questo mancato matching sono ovviamente riconducibili a diversi fattori: alcuni
soggetti proprietari di immobili censiti in catasto non sono tenuti all’obbligo della dichiarazione, ad
esempio i pensionati con assegno sociale o gli esenti, compresi i possessori di immobili con rendita
catastale entro i 500 euro senza altri redditi; altri sono residenti all’estero; esiste una sfasatura
temporale tra il momento di registrazione catastale degli immobili e il momento della dichiarazione
dei redditi da fabbricati; alcune proprietà sono detenute da soggetti deceduti nel corso dell’anno;
ovviamente possono concorrere al mancato abbinamento anche fenomeni evasivi o errori nel codice
fiscale (che è usato come chiave di aggancio tra i due archivi)6

Il copia incolla non viene perfetto pero leggendo lentamenta da pa 12 si capisce quello che si deve capire
.
Spesso, comunque, si tratta di individui più ricchi della media: ben un terzo di questi 5,3
milioni possiede infatti quote di immobili oltre il milione di euro (contro un valore medio del 12 per
cento dei soggetti “agganciati”). I risultati del confronto fra le distribuzioni congiunte vanno dunque
interpretati con cautela.
In generale esiste un’associazione positiva fra i due fenomeni (tavola 8). Al crescere delle
classi di reddito aumenta la quota di contribuenti con maggior ricchezza in abitazioni. Tuttavia è

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Attraverso la banca dati immobiliare integrata MEF è possibile anche ricostruire la
distribuzione congiunta fra reddito lordo e ricchezza in abitazioni. Il prezzo da pagare per tale
confronto è l’esclusione dai dati MEF di circa 5,3 milioni di individui proprietari che sono presenti

Ecco il cappello a pag 12 da qui vai avanti in diretta.

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Patos, confermo che quel dato non sostiene affatto che vi siano 5,3 milioni di contribuenti che hanno immobili ma evadano i tributi. i motivi di possibile discrepanza dei dati lo conferma la stessa analisi nelle prime righe che hai quotato nei tuoi ultimi post (soggetti non tenuti alla Dichiarazione; residenti all'estero ecc.). Dopodiché, lo studio mira a stabilire le ricchezze immobiliari degli italiani e la loro ditribuzione, non il grado di evasione tributario. infatti, dove ti sei fermato tu così prosegue:

spesso, comunque, si tratta di individui più riricchi della media: ben un terzo di questi 5,3 milioni possiede infatti quote di immobili oltre il milione di euro (contro un valore medio del 12 percento dei soggetti “agganciati”). Irisultati del confronto fra le distribuzioni congiunte vanno dunque interpretati con cautela. In generale esiste un’associazione positiva frai due fenomeni (tavola 8). Al crescere delle classi di reddito aumenta la quota di contribuenti con maggior ricchezza in abitazioni.

-------------------------------------------------------------

Ovvero ciò che poi ha postato anche tu nel secondo post quotato. D'altro canto s eun immobile è censito al catasto è semplicemente impossibile che sia sconosciuto al fisco (sarebbe copa dei comuni se non vanno a prendere gli evasori). Per esserlo, l'immobile deve risultare sconosciuto anche al catasto: e in quel casi si parla di "case fantasma" di cui parlavo sopra

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E' un fatto che 5,3 milioni di soggetti pur essendo conosciuti al catasto sono sconosciuti al fisco,la domanda corrispondente è: i comuni per la loro parte ed agen per la fiscalità generale hanno mai fatto controlli, come è possibile dare una risposta soddisfacente alla questione rimasta appesa nel vuoto, dallo studio bankitalia

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No Patos, quello studio a cui ti riferisci non sostiene affatto questo. Ricerca più semplicemente di ricostruire la distribuzione della ricchezzammobiliare italiana e quel numero di 5,3 milioni è soltanto una discrepanza tra diverse metodologie statistiche; perlatro già spiegata dalla stessa analisi. Ti ho chiesto apposta la fonte perché 'sto numero mi sembrava fuori da ogni ragionevolezza (sarebbe come se un immobile su 10 rimanesse sconosciuto all'ADE).

L'evasione immobiliare in Italia esiste (come esiste altrove, del resto), ma non in quella modalità e misura che dici tu.

Se vuoi approfondire il tema, puoi leggere qui:

http://tesi.cab.unipd.it/42036/1/Roberto_Bondesan.pdf

Oppure c'è anche uno studio proprio dell'ADE, che puoi leggere invece qui:

http://wwwt.agenziaentrate.gov.it/mt/comunicazione/Gli%20immobili%20in%20Italia%202011/Gli%20immobili%20in%20Italia%202011%20-%20capitolo%201.pdf

Per sintesi, di quest'ultimo ti riporto un passaggio saliente:

Sono solo lo 0,6% le unità immobiliari per le quali non è possibile ricostruire l’utilizzo, mentre risultano il 3,7% quelle non riscontrate nelle dichiarazioni dei redditi, diminuite di circa 940 mila unità rispetto alla precedente elaborazione (erano il 5,6% nel 2008 e il 9,5% nel 2007). Tra le unità immobiliari non riscontrate nelle dichiarazioni dei redditi, circa 1,9 milioni di unità, possono concentrarsi casi di residenti esteri (persone fisiche) che acquistano abitazioni in Italia. Tale fattispecie può celare diverse problematiche, probabilmente legate a errori o incoerenze contenute negli archivi, oppure a comportamenti omissivi (evasione) da parte del proprietario

Riassumendo. Man mano che gli strumenti d'indagine si affinano, calano le discrepanze (940mila in meno dell'indagine precedente). Gli immobili che risultano al catasto ma non in dichiarazione sono 1,9 milioni (non 5,3). Da questi, vanno poi eliminati tutti i casi di residenti all'estero nonché gli "errori e incoerenze contenute negli archivi". Alla fine, fatta la tara di tutto, ti avanzano quei 500mila immobili di cui dicevo all'inizio (nei quali, paraltro, ci sono pure scuole, ospedali ecc).

...è' così, fidati

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