Il premier torna anche sull'auspicato passaggio al presidenzialismo"Non è all'ordine del giorno, cambieremo la Costituzione da soli solo se costretti"
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27/12/2008, ore 17:29
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02/01/2009, ore 08:53
Appunto, dato che su questo, pochi entusiasti a parte, siamo tutti più o meno d'accordo, non mi pare che sia prudente affidare tutto il potere nelle mani di un tizio, chiunque sia, che per votarlo occorra "turarsi il naso". |
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02/01/2009, ore 11:35
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02/01/2009, ore 19:51
Quanto alla maggiore chiarezza direi che non c'è alcun dubbio. Ma, questo vale per qualsiasi autoritarismo: il dittatore è ovviamente chiaro nei suoi intenti ed interessi, che anzi "devono" essere apprezzati e condivisi.Trovandoci a parlare di Italia, la responsabilità, invece, può pacificamente essere considerata inversamente proporzionale al potere, mancando perfino l'idea di contrappesi e controlli costituzionali.Ricordiamoci, infatti, che siamo nell'unico paese occidentale in cui è tollerato un grado di conflitto di interessi così elevato, cosa che è di per sé indicativa della mancanza, anzi dell'aperto disprezzo, della cultura delle regole e dei controlli nella gestione del potere, caratteristiche delle altre democrazie. |
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02/01/2009, ore 20:16
Il conflitto di interessi potrebbe essere un problema, e lo sarebbe in un paese "normale". Ma noi siamo un paese che è arrivato allo sbando senza i conflitti di interessi del premier, per questo la gente si è via via disinteressata al problema, ed ora nemmeno più l'opposizione (giustamente) lo solleva.Non vedo perchè da noi il presidenzialismo non potrebbe funzionare come invece funziona, tanto per fare due esempi, in Francia e Usa.I contrappesi democratici, ovviamente, basta metterli.Abbiamo un assetto istituzionale che è figlio del 45. Eccessiva sovrapposizione di poteri e bicameralismo "perfetto" dal quale dobbiamo uscire al più presto se si vuole un govero ed un parlamento che riescano ad agire in tempi non biblici. Se lo faranno male.. beh questo è un altro discorso :-) |
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02/01/2009, ore 21:44
Il conflitto di interessi è un problema, non foss'altro nei rapporti con le altre democrazie dalle quali non possiamo certamente isolarci. Ma lo è anche all'interno tanto più nella prospettiva di accentramento di maggiori poteri in capo ad una persona.A mio parere la Costituzione italiana, senza dubbio da migliorare, più che datata è perennemente disapplicata. Non perché fosse malfatta, o non sia stata via via ben aggiornata, quanto perchè in Italia non esiste o è davvero tenue il cosiddetto "senso dello Stato". Sono troppi e forti i "poteri" non istituiti dalla legge in questo Paese.Divagando, pochi uomini ho in mente che hanno davvero incarnato il nostro Stato, mi vengono in mente così d'acchitto, Falcone e Borsellino, persone messe alle strette tra Stato ed antistato che hanno saputo scegliere e avevano un'idea precisa di quello che avevano scelto e dei rischi che ne derivavano.http://www.youtube.com/watch?v=NL0trFpyxOA |
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