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...che ne pensate?

A me sembra decisamente una ciofeca. L'aspetto più macroscopico è la totale mancanza di coraggio: non c'è un punto, dico uno dove siano intervenuti con una Riforma Radicale. In compenso abbiamo un minestrone dove si assaggia un po' di tutto senza lasciare in bocca il sapore di niente - salvo forse un pizzico di demagogia che traspare tentando di celare la tanta, tanta presa per i fondelli.

Hanno abbassato il cuneo fiscale (?) per un totale che forse, dicasi forse nel corso di 3 anni porterà 10 - 15 € in più in busta paga dei lavoratori; in compenso gliene portano via, subito!, 20 - 30 € tra aumento iva, bolli e nuova gabelle dai nomi quanto mai fantasiosi e variopinti.

...d'altro canto, da un Governo a doppia trazione dove però una tira in lato opposto all'altro, che cosa ci si poteva aspettare di diverso?

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A questo link, invece, si possono trovare informazioni utili a fare un po' di chiarezza sul Pareggio di Bilancio e sul Fiscal Compact: temi pure loro comparsi in questo thread e rispetto ai quali i nostri media continuano a fare vergognosa disinformazione:

http://intermarketandmore.finanza.com/cosa-e-il-fiscal-compact-e-dove-ci-porta-41408.html

In particolare, riporto testualmente uno stralcio relativo al fiscal compact, ovvero alla pattuizione sottoscritta di ridurre il nostro debito:

"fissa un percorso di riduzione del debito pubblico in rapporto al Pil: dovrà scendere ogni anno di 1/20 della distanza tra il suo livello effettivo e la soglia del 60 per cento.

REGOLE, RECESSIONE E TEMPI NORMALI

In che relazione sono tra loro queste due regole? A giudicare da molti commenti italiani sembra che quella sul debito sia la regola più severa. Così, si tira un sospiro di sollievo osservando che il fiscal compact prevede deroghe per “fattori rilevanti”. La regola sul pareggio di bilancio, invece, apparentemente viene accettata senza troppe discussioni. Peraltro, una riforma costituzionale in tal senso è stata già approvata in prima lettura da un ramo del Parlamento.
In realtà, se guardiamo un po’ oltre la contingenza attuale, la regola sul debito è in genere meno severa di quella del pareggio di bilancio. Se il bilancio è in pareggio, non si genera nuovo debito. In altre parole il debito in euro non cambia. Ogni variazione del Pil nominale si tradurrà, quindi, in una variazione del rapporto debito/Pil.

Si può calcolare facilmente che per rispettare la regola di 1/20, con un debito al 120 per cento del Pil e il pareggio di bilancio è sufficiente che il Pil nominale cresca del 2,5 per cento; con un debito al 100 per cento del Pil basta una crescita nominale del 2 per cento; con un debito all’80 per cento è sufficiente l’1,25 per cento. In tempi appena normali sono valori bassi. Perché si verifichino basta un po’ di inflazione. Tanto per dare un’idea, nel 2000-2007, anni di crescita reale molto bassa, la crescita nominale del Pil in Italia è stata in media del 3,6 per cento l’anno.

Le cose vanno diversamente quando c’è una grave recessione: il Pil nominale può anche diminuire (in Italia, nel dopoguerra, è accaduto solo nel 2009) o crescere molto poco: intorno al 2 per cento nel 2010 e secondo le previsioni per il 2011-2013. Il sospiro di sollievo per l’attenuazione della regola del 1/20 può essere, quindi, giustificato oggi."

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Ricapitolando, come ben si può comprendere, l'obbligo di rientro non è sul 20° del nostro debito (come invece i media propagandano) bensì sulla differenza tra il 60% stabilito e la sua parte eccedente. Inoltre non si applica nei periodi di crisi e, in tempi normali, in presenza di pareggio di bilancio basta una normalissima crescita di 2 o 3 punti percentuali per assolvere a detto obbligo. Altro che il terrorismo mediatico del nostro sistema di (dis)informazione.

Se a questo aggiungiamo quanto insegnato da Friedman, ovvero che non è stampando moneta che si aggiustano le economie, mi sembra evidente che la strada da imbocare è una sola e ben segnalata: Riforme, Riforme, Riforme e ancora riforme per ristrutturare il nostro asfittico sistema italia e far ripartire finalmente l'economia su basi sane e durature, non sulla droga (Fiedman dice alcool) dell'aumento fittizio della massa monetaria

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Riforme, Riforme, Riforme e ancora riforme per ristrutturare il nostro asfittico sistema italia e far ripartire finalmente l'economia su basi sane e durature,

Si certo,ci mancherebbe,ma il tema sollevato dal tesoro usa e dal fmi tengono banco su tutta la stampa economica di oggi ed è con gioia che constato che si comincia a mettere sotto accusa la Germania per la politica deflazionistica portata avanti ed attuata dalla commissione UE,senza curarsi del danno provocato alle economie dell'eurozona,non si può ingrassare se ti sottoponi a ferree diete dimagranti.Insomma gli errori macroscopici commessi stanno venendo a galla perchè i sacrifici sono stati fatti due volte prima con il contenimento dei consumi e poi con la perdita di miliardi di pil in italia e eurozona,e sono altrettanto lieto che si cominci a cercare i responsabili della disfatta,volendo è facile scovarli,volendo...

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si comincia a mettere sotto accusa la Germania

Bene. Purché il parlare delle colpe di altri non serva a sviare il discorso dalle nostre, che sono ben maggiori ed evidenti.

Non è convincendo la Merkel a fare gli eurobond o cambiando la linea economica della Ue che abbattiamo la nostra buorocrazia, riformiamo il nostro fisco (uno dei motivi principali per cui gli stranieri non vengono qui a investire è la totale mancanza del diritto in campo tributario, ovvero la mannaia sempre incombente su qualsiasi interpretazione normativa), mettiamo tempi certi alla Giustizia Civile (altro disincentivo come sopra), abbattiamo la corruzione, sconfiggiamo le mafie eccetera.

E allora, in una situazione del genere, parlare delle colpe altrui non vorrei che servisse a fornire una scappatoia a chi invece dovrebbe occuparsi delle nostre, ovvero quegli stessi "responsabili" cui accenni, fornendo per di più l'alibi agli attuali politicanti per cavarsela con inutili risciaquature di piatti come questa Legge di Stabilità, che stabilizza solo il nostro declino. Anzi, forse lo velocizza.

Quanto agli Usa, non so fino a che punto sono in grado fare la morale agli altri. loro che si muovono al limite della pirateria finanziaria, che utilizzano i servizi segreti per avvantaggiare l'economia, che stampano moneta a getto continuo ponendo già da ora le condizioni per la prossima crisi post-sbornia.

...prima o poi saranno costretti al cosiddetto tapering, non possono certo continuare così all'infinito. Vedremo che succede

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Bene. Purché il parlare delle colpe di altri non serva a sviare il discorso dalle nostre, che sono ben maggiori ed evidenti.

Con il termine altri dobbiamo intendere l'eurozona,noi siamo parte degli altri,prima dell'euro c'era l'ecu il cui paniere pesava esattamente quanto l'economia reale di ogni paese partecipante,con l'euro non è più cosi e non v'è alcun dubbio che la Germania abbia avuto una influenza determinante sulla politica dell'intero sistema,questo andazzo non ha permesso alla comunità di creare quel fronte comune teso da un lato a vedere il mercato interno come davvero unico,ed un mercato esterno privo di quella forza che l'euro avrebbe potuto e dovuto dare.L'austerità e la stretta sui sui disavanzi hanno fatto il resto.

Merito della Germania,certo,ma sopratutto demerito degli altri partner che hanno chimato supinamente la testa.Tu dici desta sospetto il fatto che sia il tesoro usa o l'fmi a denunciare la situazione,io dico fino ad un certo punto questo sporco giuoco al rialzo dell'euro ha spudoratamente aiutato gli usa la cina,il giappone la corea del sud direttamente - ed indirettamente complice Berlino la Germania in danno degli altri partner

La domanda di fondo è: perchè tesoro Usa e Fmi sono intervenuti pubblicamente solo ora,la risposta può essere perchè 5 anni di dieta feroce rischiano di destabilizzare un intero continente che seppur vecchio resta faro per l'intera umanità,da qui si è diffusa la civiltà, da qui partirono gli uomini che hanno scoperto il nuovo mondo,ed è su una europa più giusta, più partecipata, più solidale,che bisogna tornare.

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jos, non sono dettagli. quest'anno il PIL è in decrescita, infatti col debito non siamo più al 120% ma al 133%, ed inoltre non siamo in parità di bilancio, perchè siamo al 3% di deficit (il "pareggio" sbandierato è solo quello strutturale).

pertanto dobbiamo recuperare 70 punto di debito a botte di 1/20 (quindi circa 3,65%) ma dobbiamo anche riassorbire il 3% di deficit attuale. insomma dobbiamo far saltar fuori quasi 7 punti di PIL l'anno prossimo, quando ormai non riusciamo più a crescere.

i dati esposti in quell'articolo non mi convincono più di tanto, non mi pare che abbiamo avuto una crescita media di 3,6% di Pil nel 2000-2007. al 2011, su dati eurostat, il nostro Pil nominale è simile al 2007, e quello reale è persino sceso.

comunque, come hai detto, basterebbe fare qualche riforma seria per permettere al paese di ripartire e poter far fronte più facilmente a deficit e debito.

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