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ho bisogno di sapere ..o di capire meglio un argomento...lo stato italiano rappresentato dall'agenzia delle entrate che obblighi ha nella verifica della dichiarazione dei redditi?mi spiego meglio...cartella di accertamento per redditi 2003...arrivata nel 2008...situazione uguale dal 1996...cioe' sia allora che oggi gli stessi redditi diciamo entrate....ed e' vero che una di queste entrate non era dichiarata...ma era sempre un introito pubblico con regolare cud dove veniva apposta la dicitura usufruisce di altro trattamento...secondo me non dovrebbe essere dichiarata ora volevo capire...se dal 1996 al 2008 l'Agenzia delle Entrate non ha mai controllato...secondo voi potrebbe valere la legge del silenzio assenzo??diciamo...che se per 13 anni gli e' stato bene..perche' adesso vorrebbe pagate le differenze ovviamente solo degli ultimi 5 anni??? non doveva controllare prima? aspetto aiuti ...
Indro Montanelli usava dire che in Italia non è sufficiente aver ragione: occorre trovare un giudice che lo riconosca!

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grazie petro...non ho capito se ti interessano i miei redditi?? non ho problemi a dirti che supero i 35 mila euro annui...un professionista l'ho gia' preso...ma poiche' mi fido solo di me stessa e di quello che faccio io visto l'andazzo...voglio capire se sta lavorando bene...ho 3 avvocati... ho vinto 3 cause (anche alla corte dei conti... cause con lo stato che era di molto in debito con me...) ...IO... loro hanno solo firmato...ho fatto tutto da sola...anche istanza di prelievo...purtroppo per certe cause hai necessariamente bisogno di un legale...non siamo dal gdp insomma...vedro' di chiedere sul sito dove mi hai indirizzata...ma vorrei capire se a questo punto quest'anno devo o non devo dichiarare quest'entrata...misteri italiani...
Indro Montanelli usava dire che in Italia non è sufficiente aver ragione: occorre trovare un giudice che lo riconosca!

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@ CINZIA2503L'art. 17 del D. Lgs. 18 Dicembre 1997 n. 472 dispone che "entro il termine previsto per la proposizione del ricorso è ammessa la definizione agevolata delle sole sanzioni con il pagamento di un importo pari ad un quarto delle sanzioni irrogate".Dalla Sua risposta mi sembra di capire che Lei abbia ottemperato a quanto novellato dalla suddetta norma. Al momento, non può fare altro che attendere la cartella con la maggiore IRPEF accertata e i relativi interessi.Tuttavia, la fattispecie esaminata è in palese contrasto con quanto riportato dall'art. 3-bis del D. Lgs. 18 Dicembre 1997 n. 462 (in vigore dal 01/03/2008), come modificato dall’art. 1, comma 144, della Legge 24 Dicembre 2007 n. 244, in considerazione del fatto che, al di là della definizione agevolata delle sole sanzioni, le somme dovute a seguito di accertamento parziale ex art. 41-bis del D.P.R. 29 Settembre 1973 n. 600 possono essere versate in un massimo di otto rate trimestrali di pari importo o in un massimo di dodici se superano i 51.645,69 euro (art. 8, comma 2, del D. Lgs. 19 Giugno 1997 n. 218), ma il contribuente è tenuto a prestare idonea garanzia mediante polizza fideiussoria o fideiussone bancaria.L'art. 3-bis del succitato Decreto Legislativo ha infatti previsto la necessità di stipula della polizza fideiussoria solo nel caso in cui le somme dovute a seguito dei controlli automatizzati e formali ex artt. 36-bis, 36-ter e 54-bis del DPR 600/73, nonchè per le comunicazioni inviate ai sensi dell'art. 1, comma 412, della Legge 30 dicembre 2004 n. 311 relativamente ai redditi soggetti a tassazione separata, siano superiori a cinquantamila euro A tal proposito, non si capisce perchè predetta norma, che prevede anche una rateazione differente rispetto all'art. 8, comma 2, del D. Lgs. 218/97, non sia stata applicata anche agli avvisi di accertamento parziale ex art. 41-bis del medesimo DPR.Tanto ciò premesso, Le sconsiglio vivamente qualsiasi ricorso in Commissione Tributaria: perderebbe solo altri soldi e tempo.

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