incostituzionalità principio solidarietà iva?
Amici, copio e incollo il comma riguardante l'iva solidale tratto dalla nuova legge finanziaria n. 311 del 30/12/04, pubblicata su G.U. del 31/12/04 :"386. Al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, dopo l'articolo 60, è inserito il seguente:«Art. 60-bis (Solidarietà nel pagamento dell'imposta). 1. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, su proposta degli organi competenti al controllo, sulla base di analisi effettuate su fenomeni di frode, sono individuati i beni per i quali operano le disposizioni dei commi 2 e 3.2. In caso di mancato versamento dell'imposta da parte del cedente relativa a cessioni effettuate a prezzi inferiori al valore normale, il cessionario, soggetto agli adempimenti ai fini del presente decreto, è obbligato solidalmente al pagamento della predetta imposta.3. L'obbligato solidale di cui al comma 2 può tuttavia documentalmente dimostrare che il prezzo inferiore dei beni è stato determinato in ragione di eventi o situazioni di fatto oggettivamente rilevabili o sulla base di specifiche disposizioni di legge e che comunque non è connesso con il mancato pagamento dell'imposta»".Capisco la necessità di contrastare i fenomeni della triangolazione intracomunitaria. Non capisco affatto la decisione di colpire l'acquirente che l'Iva l'ha già pagata. Così, se il venditore disonesto sfugge al fisco, l'acquirente dovrà pagare l'Iva due volte.Se su questo forum ci sono consumatori che sono anche imprenditori o liberi professionisti, li invito a riflettere ed eventualmente inviare insieme il nostro dissenso in Senato.
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05/03/2005, ore 15:12
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11/03/2005, ore 09:35
Caro Grasshopper, è questo il punto : il contribuente onesto deve dimostrare la propria innocenza.Forse giova far presente che proprio ravvisando una lesione dei diritti del contribuente, fu istituito il Garante del Contribuente. Peccato che non serva a nulla, dato che le sue sentenze sono assolutamente disattese dall'Agenzia delle Entrate.Nickname, Grasshopper : pensate che negli Stati Uniti, che non è un paese che amo ed ammiro particolarmente, è il dipartimento delle entrate ad inviare al domicilio di tutti i contribuenti i moduli, le spiegazioni, i consigli, le penne, i calcolatori e gadget utili per pagare le tasse! Non solo, dopo aver ricevuto la dichiarazione e ad ogni imposta pagata, arriva al contribuente una lettera di sentito ringraziamento!Non dico che sono cose necessarie, io bado alla sostanza, ma servono a far capire il diverso rapporto esistente tra contribuente e fisco.Superfluo sottolineare che quando l'evasione fiscale è accertata, non ci sono sconti o condoni o cazzate varie.Questo per farvi capire che la mentalità punitiva e miope dell'amministrazione finanziaria (diciamo la verità, di quelli che fanno parte dell'amm. fina. e che la pensano come voi) non farà che gonfiare l'evasione fiscale ed accellerare l'affossamento di attività in crisi come quelle dell'informatica (che è una di quelle prese di mira).Le attività che fanno affari d'oro (settore alimentare e ristorativo, beni di lusso) continueranno ad evadere alla grande perchè gli viene concesso (andate a controllare il reale giro di affari di un bar organizzato in una via molto trafficata o di un ristorante ben posizionato).PER INVOGLIARE IL CONTRIBUENTE A PAGARE O A CONTINUARE A PAGARE LE TASSE BISOGNA DARGLI BUONI MOTIVI!Uscite dal vostro orticello, guardatevi intorno.Per favore, riflettete. La mia amarezza riflette quella di molti contribuente onesti e non rassegnati.Un'amarezza confermata da questa mentalità ristretta, infantile direi che non vuole affrontare seriamente il problema dell'evasione fiscale. |
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11/03/2005, ore 09:57
Quello che tu dici sui ristoratori, è vero solo nella misura in cui noi stessi non chiediamo la ricevuta, ecc.Per quanto riguarda l'informatica, ritengo che faccia parte della distribuzione commerciale.Dopo anni di protezionismo (la legge 426 del 1971 ne era solo una ennesima dimostrazione, e ha funzionato sino a ieri), anche questo settore deve ammodernarsi.Non mi cogli impreparato: dall'orticello, io personalmente sono già uscito da un po'. Mi pare invece che tu stia pensando un pò troppo ai tuoi specifici interessi (come forse confermato dalla modesta adesione dei primi giorni). |
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11/03/2005, ore 12:56
Ma perchè se uno chiude senza versare l'IVA lo stato deve andare ad inseguire chi ha comprato in quel negozio? Chi ha comprato ha già versato l'IVA, la stessa è però stata intascata, non per colpa dell'acquirente, da chi ha chiuso ed era l'unico "incaricato" ad incassare l'IVA! (ovviamente sempre partendo dal presupposto che il consumatore abbia acquistato in buona fede). |
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11/03/2005, ore 14:51
Perchè chi ha comprato, al pari dello stato, è stato truffato dal venditore.E chi ha comprato, o dimostra la propria buona fede o diventa sostituto d'imposta. |
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11/03/2005, ore 16:12
Alex, secondo me con Nickname è una battaglia persa. Non vuole capire, ha il paraocchi. Parte dalla presunzione di colpevolezza o, piuttosto, diciamo la verità : che siccome il sistema non funziona, ci sono funzionari corrotti, che non sono in grado di recuperare l'imposta dal colpevole, il fisco decide di recuperare dall'onesto contribuente, fregandosene che questi l'Iva l'ha già pagata. Così da qualcuno i soldi li spunta.Nick, la prova che il contribuente ha già pagato l'iva lo dimostra con la fattura e la quietanza di pagamento. Il problema del sottocosto è un problema reale : quanto sarà discrezionale decidere se un articolo è sottocosto?(quanto sono indicativi i listini CCIAA e della associazioni di categoria rispetto al mercato reale?).A me non piace il principio, che io devo subire l'accertamento fiscale pur avendo fatto il mio dovere.Ma ti sei letto i miei post o vai avanti dritto come un cavallo? Mah. |
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