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energia elettrica +12% (rispetto al prezzo di maggior tutela)

gas + 2% (rispetto al prezzo di maggior tutela)

E siamo ancora a chiederci come mai non si riesce a fare impresa in Italia? Non si riesce a fare nulla, non siamo in grado nemmeno di avere vantaggi dalla liberalizzazioni!!!

E visto che ci siamo avvisiamo gli utenti di stare alla larga dalle offerte porta a porta da sottoscrivere subito con sconti mirabolanti e magari "senza cambiare operatore" (come dicono alcuni incaricati di "enel energia" glissando sul fatto che ti fanno passare dal mercato tutelato al mercato libero), visto che le offerte non sempre sono chiare e confrontabili (sto pensando a quelle "fantastiche" con "prezzo fisso") se proprio volete cambiare fatelo verso quelle offerte che vi garantiscono uno sconto fisso rispetto al prezzo di tutela fissato dall'Authority. In tal caso siete almeno certi di risparmiare qualcosa sul prezzo che continuereste a pagare restando con la tariffa di tutela.

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argomento molto interessante, in quanto è una tara che ci portiamo dietro da decenni (mio padre faceva collaudi delle centrali idroelettriche dal 1937 al 1962, e me ne parlava quando ero bambino); e ora acquistiamo dall'estero senza risparmiare un centesimo!

sicuramente è una delle peggiori componenti la nostra bolletta energetica!



Il problema non è Berlusconi, ma gli italiani che lo votano (Camilleri)

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dando per scontato questa sacrosanta verita',cioe'"

le solite complicazioni all’italiana fanno sì che non ci sia nulla di trasparente nelle offerte tanto da non risultare facilmente confrontabili, così i venditori di fumo hanno buon gioco a piazzare prodotti dannosi.

chiedo a chi vive all'ombra : come mai in francia e germania l'energia costa meno??

chissa' perche''' ???


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informazioni certe chiare ed inoppugnabili mi dicono che già negli anni 50 (e mi risulta anche prima) l'energia costasse in Italia più che all'estero: per questo nel 1960 nacque Enel, per "razionalizzare" il settore e riunire qualcosa come 62 aziende minori. nulla di fatto quanto a riduzione del prezzo relativo, nel 1999 si è "privatizzata" l'Enel che ancora oggi è al 31% di proprietà di un ministero, quindi statale. e noi paghiamo.

oltre a tutto riportandoci dietro, ancora dagli anni in cui mio padre operava nel settore, ovvero ante-Enel, in buona sostanza, le inefficienze più torve: le turbine utilizzate per le centrali idroelettriche, quelle più "pulite" e già esistenti, sono ancora quelle di un secolo fa; utilizzando quelle di nuova produzione (produzione aggiornata della Franco Tosi, in crisi, di cui sopra) avremmo un notevole incremento di produzione con spesa relativamente modesta (in proporzione, come cambiare le gomme all'auto). E la mia domanda è appena un poco diversa da quella di asiolina: cui prodest?



Il problema non è Berlusconi, ma gli italiani che lo votano (Camilleri)

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Tornando allo argomento,io vorrei - invece - parlare della differenza a monte del costo per kilowatt rispetto a francia e germania che si colloca intorno al 32%,ma prima voglio essere sicuro di avere interlocutori interessati,

Be', dipende cosa intendi per "differenza a monte". Nel costo finale, so per certo che noi abbiamo un gap costituito da una miriade di balzelli impropri come il costo-risarcimento per la rinuncia al nucleare post referendum, i contributi elargiti a chi installa apparati di produzione cosiddetta "verde" più addizionali nazionali e locali d'ogni tipo. Se s'intende invece il costo di produzione, sicuramente, specie rispetto alla Francia, scontiamo una perdita di competitività produttiva rispetto a chi, come loro, si affida al nucleare e, più in generale, un sistema di produzione italiano che gli esperti definiscono poco efficiente. Sicuramente ci saranno altri fattori, ma io non sono un esperto...

Comunque, il discorso interessa e gli interlocutori ci sono....

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Come lo vedo io, l'ordine di importanza dei problemi è il seguente: di sicuro abbiamo un sistema di produzione italiano che viene eufemisticamente descritto come "poco efficiente", ed anche i balzelli sono in gran parte reali e concreti, e solo alcuni di essi vengono abbondantemente recuperati da chi installa impianti "verdi".

Quanto al nucleare, a suo tempo "il popolo sovrano" ha fatto una scelta, dimostratasi poi, almeno probabilmente, avveduta, sia alla luce degli incidenti avvenuti, sia del fatto che anche all'estero non è più considerata la tecnologia del futuro: in sostanza, i costi sostenuti "in più" sono probabilmente inferiori a quelli che avremmo dovuto sostenere "adottandola".

In sostanza, anch'io non sono un esperto o un tecnico del settore, ma identifico la inefficienza come il problema più grave. e i balzelli non mi sembrano poi un problema diverso dalle accise sulla benzina (problema comune, ma non per questo meno importante).



Il problema non è Berlusconi, ma gli italiani che lo votano (Camilleri)

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