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energia elettrica +12% (rispetto al prezzo di maggior tutela)

gas + 2% (rispetto al prezzo di maggior tutela)

E siamo ancora a chiederci come mai non si riesce a fare impresa in Italia? Non si riesce a fare nulla, non siamo in grado nemmeno di avere vantaggi dalla liberalizzazioni!!!

E visto che ci siamo avvisiamo gli utenti di stare alla larga dalle offerte porta a porta da sottoscrivere subito con sconti mirabolanti e magari "senza cambiare operatore" (come dicono alcuni incaricati di "enel energia" glissando sul fatto che ti fanno passare dal mercato tutelato al mercato libero), visto che le offerte non sempre sono chiare e confrontabili (sto pensando a quelle "fantastiche" con "prezzo fisso") se proprio volete cambiare fatelo verso quelle offerte che vi garantiscono uno sconto fisso rispetto al prezzo di tutela fissato dall'Authority. In tal caso siete almeno certi di risparmiare qualcosa sul prezzo che continuereste a pagare restando con la tariffa di tutela.

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I casi che dici tu esistono certamente in mezzo alle lenzuolate di referendum cui siamo stati sottoposti e che non hanno neppure avuto il quorum; non mi sembra proprio il caso del referendum sul nucleare e nemmeno quello del referendum sul finanziamento pubblico ai partiti.

siamo comunque partiti dalle bollette non trasparenti (e concordo sull'obbligo di inserire in bolletta la voce "prezzo pagato a kilowatt", da confrontare almeno con quello del vicino) e, come spesso accade, siamo finiti a parlare dei massimi sistemi....



Il problema non è Berlusconi, ma gli italiani che lo votano (Camilleri)

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Vediamo di concludere con i referendum con la massima: più importanti e decisive sono le questioni e meno bisogna ricorrere ai referendum.

Sul prezzo omnicomprensivo occorrebbe una sorta di taeg,ma questo vale anche per tante altre utenze,e per altre questioni affini esempio quanto pago di tarsu io, a metro quadro e quanto paga un cittadino di canicatti,o di roccacannuccia.Introdurre questi parametri servirebbe ad avvicinare il cittadino alle istituzioni e poter giudicare l'efficacia delle amministrazioni in base ai fatti anzichè alle supercazzole.

Non è possibile che le varie amministrazioni spendano per autopromozioni inutili, e non avere il quadro esatto, puntuale, pubblico dei costi diretti standard.Il buongoverno comincia da qui,questo è il bello della democrazia diretta non certo i referendum all'italiana.

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Referendum; ,,, ma quando si è deciso di consultare il popolo, non si può poi fare un'altra cosa! Ovvero non è lecito trovare escamotage, come a proposito del finanziamento pubblico ai partiti, sostituito dal rimborso elettorale!

Sul discorso trasparenza del prezzo, stiamo parlando della poca trasparenza delle offerte di energia libera, il prezzo di quanto paghiamo a Enel o A2a già lo sappiamo in base alle bollette che ci sono pervenute in passato... non è difficile dividere l'importo della bolletta per il numero dei kw! e non mi interessa assolutamente nulla di sapere quanto paga di elettricità a Kw un cittadino di roccacannuccia, troppo diverse le condizioni ambientali (temperatura, illuminazione naturale, illuminazione comune nelle strade circostanti ecc.), per non parlare delle variazioni tra villetta singola e condominio plurifamiliare, ecc. Sono già certo che in totale alla fine dell'anno pagherà meno di me, non per questo non abbiamo diritto sia io che lui di sapere il prezzo unitario del kw... o forse è per questo che non ce lo dicono, la Lega farebbe pagare di più l'energia al Sud? Temo di si...



Il problema non è Berlusconi, ma gli italiani che lo votano (Camilleri)

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Aproposito di referendum i radicali ne hanno ben 12(diconsi dodici),in rampa di lancio.

Tornando ai consumi,io dico che cosi come in banca è possibile misurare e verificare tutte le attività: produttività del singolo,produttività delle agenzie, della sede d'area,sofferenze,margini e quant'altro,cosi come nelle industrie è possibili verificare il costo per unita di prodotto, i costi fissi e quelli variabili, i consumi specifici e quanto serve per capire l'andamento,anche nalla pubblica amministrazione è possibile anzi auspicabile introdurre criteri oggettivi chiari e trasparenti, questione di algoritmi.Sogno- può darsi - ma se non si comincia non cambia niente.

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Ho trovato in rete un documento che analizza appunto i costi dell'energia. E' abbsatanza interessante perché, al di là dei suggerimenti - su cui si può essere d'accordo o meno -, riporta in maniera didascalica tutti i gravami impropri caricati sulla bolletta degli italiani:

http://www.fermareildeclino.it/articolo/alcuni-suggerimenti-al-ministro-zanonato-su-come-alleggerire-la-bolletta-elettrica?utm_source=Newsletter+fermareildeclino.it&utm_campaign=c4d1c8a41e-bolletta_elettrica8_19_2013&utm_medium=email&utm_term=0_9858b05d89-c4d1c8a41e-30185597

Quanto ai Referendum, temo abbia ragione Patos. Una volta effettuati vanno rispettati (o almeno si dovrebbe, anche se non sempre succede: vedi il finanziamento ai Partiti), ma non se ne dovrebbe abusare e su certi temi sarebbe meglio far decidere agli "esperti".

Nella fattispecie, gli accadimenti tragici che ci spinsero al Referendum riguardarono tutta l'Europa; ma, guarda caso, Paesi ben più avveduti, meglio amministrati e poco inclini a cavalcare le onde emozionali (Francia, Germania, Svizzera ecc.) si guardarono bene di fare altrettanto

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