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energia elettrica +12% (rispetto al prezzo di maggior tutela)

gas + 2% (rispetto al prezzo di maggior tutela)

E siamo ancora a chiederci come mai non si riesce a fare impresa in Italia? Non si riesce a fare nulla, non siamo in grado nemmeno di avere vantaggi dalla liberalizzazioni!!!

E visto che ci siamo avvisiamo gli utenti di stare alla larga dalle offerte porta a porta da sottoscrivere subito con sconti mirabolanti e magari "senza cambiare operatore" (come dicono alcuni incaricati di "enel energia" glissando sul fatto che ti fanno passare dal mercato tutelato al mercato libero), visto che le offerte non sempre sono chiare e confrontabili (sto pensando a quelle "fantastiche" con "prezzo fisso") se proprio volete cambiare fatelo verso quelle offerte che vi garantiscono uno sconto fisso rispetto al prezzo di tutela fissato dall'Authority. In tal caso siete almeno certi di risparmiare qualcosa sul prezzo che continuereste a pagare restando con la tariffa di tutela.

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senza spiegare in cosa consista, hai peraltro dato una risposta concreta, che conferma quanto sopra detto.

Non sono per niente d'accordo,su materie cosi strategiche per un paese e la classe dirigente,la tecnocrazia gli istituti di ricerca che dettano la via da perseguire,dopo aver definito un piano energetico pluriennale;non certo il popolo che istintivamente tiene per il no,salvo poi lamentarsi della bolletta.

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Il popolo ha le sue esigenze da rispettare, è vero. ma + vero anche che sulla bolletta energetica abbiamo molti sprechi sui quali risparmiare. Anche le domeniche a piedi degli anni 70 (quelle serie) ci fecero imparare qualcosa, Ora che le acciaierie e le grosse imprese industriali lavorano molto meno, i consumi di energia elettrica si sono ridotti in proporzione? No, e da lì potremmo ricominciare una sana austerità; passeggiate in montagna e notti in rifugio a vedere le stelle, altro che notti stellate al mare o in città con l'illuminazione a giorno! Oppure condizionatori a palla, a riscaldare le strade delle grandi città e a creare necessità di refrigerio anche in casa.. ecco dove sbaglia il popolo, e lo stato nonchè le imprese collegate ci marciano!



Il problema non è Berlusconi, ma gli italiani che lo votano (Camilleri)

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Non sono un pazzo dirigista,o un libertario borderline,sono un democratico che riconosce nel referendum uno strumento di ultima istanza,detto questo mi sembra innegabile affermare che molti referendum si siano svolti in funzione antidemocratica o per avvantaggiarsi sulla parte opposta,o in modo pilatesco per evitare assunzione diretta di responsabilità.Un referendum come quello di cui parliamo va preparato,spiegato, e serve oltre a contarsi ad indirizzare e orientare a confermare l'azione del governo,voglio dire tocca a chi ha la ledaership trovare le soluzioni attuarle e sottoporleal parlamento.Un referendumdi quella portata,usato in modo coerente con gli interessi generali del paese alla fine determina il ranking fra stato e statI.

Ora che quel referendum abbia contribuito in misura notevole e contribuisce ancora al n/s declino è un fatto largamente riconosciuto,

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Allo stesso modo, il referendum contro il finanziamento pubbilco ai partiti, ha avuto, pur in un momento "tranquillo" lo stesso esito che avrebbe avuto un anno fa dopo gli scandali di Lega e Margherita. I nostri partiti devono solo avere la coscienza politica di accettare il verdetto del referendum, qualunque esso sia, e di impegnarsi a rispettarlo. L'alternativa è cambiare la costituzione e abolire i referendum, siano essi consultivi o abrogativi.



Il problema non è Berlusconi, ma gli italiani che lo votano (Camilleri)

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Voglio precisare meglio il mio punto di vista: un paese di 60 milioni di anime non può essere amministrato a colpi di referendum,perchè almeno sulle questioni cruciali governo e opposizione dovrebbero avere idee di massima condivisibili,invece accade che anche singole forze minoritarie organizzino i banchetti raccolgono firme e poi vanno a farsi approvare dalla consulta il referendum sul merito,spesso accade anche di votare quaterne o cinquine di referendum scritte in aramaico con una ventina di riferimenti normativi di cui non non si capisce niente.Il risultato è scontato vince o perde il proponente sulla base del risultato che si è prefissato,non vince il popolo sovrano perchè non sa quello che sta sottoscrivendo.

La dimostrazione pratica è la progressiva diminuizione dei votanti,invogliati spesso ad andare al mare o ai monti o a fan....o, facendo perdere allo strumento quella sacralità che una democrazia matura gli dovrebbe riservare.

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