Qui mi tocca riavvolgere il nastro. Quello che hai riportato non era il mio esordio, ma la risposta al tuo intervento relativo alla riforma delle pensioni. Se tu entri le merito del singolo provvedimento, perché neghi a me la stessa possibilità riguardo al tuo elenco pro-Monti?
Non è così. Premesso che non nego a nessuno la possibilità di entrare nel merito dei provvedimenti, avevo suggerito di non farlo perché, trattandosi di un periodo molto ampio, non ne saremmo più usciti (come in effetti sta succedendo). La mia eccezione non era infatti nel merito del provvedimento (altrimenti avrei detto che anche la vecchia riforma delle pensioni, se pur non modificata, oggi non sarebbe bastata perché sono aumentati i pensionati e cambiati gli equilibri); ho detto invece che valeva a metà perché, pur avendo governato dopo la modifica apportata dalla sinistra, avevano lasciato le cose come stavano, accettandola quindi per com'era. Se dopo non fossero tornati al governo, allora la si poteva considerare una Riforma effettuata; ma poiché sono poi tornati al Governo e hanno avuto modo di rimetterci mano, la loro inerzia inficia in parte l'azione pregressa. Infatti ho parlato di una Riforma che vale a metà, non ho parlato di riforma fatta male entrando nel merito.
Così come ho specificato che non poteva essere attribuita al Cdx l'abrogazione della leva obbligatoria in quanto semplice attuazione di una Legge Delega varata dal Governo D'Alema e la patente a punti in quanto attuazione di una direttiva europea: qui non si tratta di stabilire se sia o meno un'invenzione del governo di Cdx, si tratta di vedere se sono norme di vaga ispriazion europea o se, al contrario, si tratta di tradurre in legge nazionale ciò che a grandi linee era già stato deiberato in sede UE. Nel primo caso, sarebbe come dici tu, ma siccome sulla patente a punti europea le linee guida erano state appunto stabilite in sede UE (e se n'era cominciato a parlare già in tempi remoti, come da link precedente), non si può attribuire interamente a chi l'ha varata. Dunque, come vedi, la mia eccezione non era nel merito del singolo provvedimento ma sulla legittimità di attribuire alcuni di questi all'azione specifica del Governo del Berlusca. E' cosa ben diversa.
Chiarito ciò, passiamo al resto. Ora, parlando di Imu, la questione non si pone nei termini che tu riporti. ovvero:
Ora è curioso che sia stato Berlusconi a mettere l’Imu in quel modo e non Monti. E perché non Bersani? O Casini?
Che l'Imu l'abbia messa Monti non c'è dubbio; ma ancor meno dubbio vi è sul fatto che l'abbia varata grazie ai voti - quindi l'assenso esplicito! - di tutti quei politici che hai menzionato, che se ne assumono parimenti la responsabilità eo meriti. E poiché la politica è fatta di numeri (altrimenti, se così non fosse, Bersani avrebbe già il Governo fatto), il Pdl che era maggioranza se ne assume la maggior responsabilità. E se un piddilellino mi viene a dire che il Berlusca ha tolto l'Ici, io gli faccio notare che, nel corso della stessa legislatura, ha poi votato l'Imu, che pesa 3 volte tanto.E' un po' come se io ti regalo 100 euro: posso senz'altro dire di essere un tuo benefattore e se poi arriva un altro a togliertene 300' non è certo colpa mia; ma se a quell'altro lì sono io stesso a fornire i mezzi per la sottrazione la mia qualifica di benefattore viene meno, no? Il fatto che la responsabilità dell'Imu lo si possa attribuire anche a Bersani e Casini non rileva, in quanto nessuno di quei 2 nega le responsabilità né si vanta di aver tolto la tassa sulla prima casa. Non si parla di loro perché, semplicemente, non hanno preso le distanze da quei provvedimenti, come fa invece il Berlusca: dopo averli votati
Sul discorso dell'obbligo a votarlo ho già detto, facendo pure l'esempio pratico delle liberalizzazioni: mi sembra inutile ripetere la stesa cosa.
Sul discorso "rischio default" la questione è semplice: questo avviene in caso vi sia impossibilità a onorare impegni di pagamento (stipendi, spese statali, rimborso titoli in scadenza ecc.). Basta saltare una scadenza per andare in default tecnico. E siccome noi per onorare i pagamenti abbiamo bisogno di mettere periodicamente sul mercato titoli di stato, visto che con il governo del Berlusca eravamo ormai prossimi all'impossibilità di accedere a detti mercati (da qui l'intervento della Bce), si può tranquillamente affermare che eravamo vicini al default. In alternativa, avremmo dovuto affidarci alla troika, così come ha fatto la Grecia (che ha comunque subito un default tecnico), con perdità della sovrantià economica.
Ineleggibilità. Premesso che tra i grillini vi è la più alta concentrazione di laureati (superiore perfino alla lista di Monti) e dunque dubito che abbiano problemi di alfabetizzazione, tu confondi l'epressione di una Commissione Politica con una Corte Giuridica. La seconda deve necessariamente attenersi alla formula di legge, mentre la prima ha compiti diversi e può valutare anche un livello diverso, ovvero più attinente alla sostanza riverberante nell'aspetto politico della questione. Vale lo stesso discorso quando le commissioni giustizia si esprimono sulla richiesta a procedere nelle indagini (o arresto) avanzate dalla magistratura: i politici non devono giudicare la colpevolezza o meno dell'indagato, devono solo esprimere se ravvedono, o meno, una persecuzione politica. E' dunque un giudizio di natura Politica, che nell'uso comune consolidato negli ultimi anni si è poi ridotto alla mera appartenenza: se sei dei miei, voto contro; se degli altri voto a favore e ti faccio arrestare. Solo una questione di numeri, alla fine.
Dunque se il M5s ritiene che vi siano profili sostanziali d'ineleggibilità, ancorché l'aspetto formale sia legalmente conforme, hanno tutto il diritto politico di esprimersi con voto contrario. Faccio presente che ieri c'erano parecchie piazze italiane piene di gente che sosteneva ciò. E non erano grillini. Così come non è un grillino Zanda, capogruppo al senato del PD che, dalla Gruber, ha affermato che se facesse parte della Commissione voterebbe anche lui per l'ineleggibilità del Berlusca. E Zanda non è certo un analfabeta della politica.
Dulcis in fundo, la percentuale di antiberlusconisti. La questione non sta come la imposti tu:
se dici che il 70% è contro Berlusconi allora dobbiamo anche dire che il 70% è contro Grillo e il 70% è contro Bersani. Cosa facciamo, li impicchiamo tutti in pubblica piazza? E Monti, che si trova "contro" il 90%?
Sai bene che non esiste un anti-bersanismo, un anti-montismo eccetera. Infatti il Berlusca si è detto ben disposto a votare un governo a guida Bersani (in cambio di...) e lo stesso Bersani sta facendo una corte serrata sia a Grillo che a Monti (e sotto sotto pure alla Lega). Esiste invece un antiberlusconismo. Sono 20 anni che proprio voi ce lo ricordate. Lo stesso Berlusca, ieri in Piazza, ha affermato che lo odiano. Dunque, se quanto da voi stessi affermate è vero, i numeri ci dicono oggi che nel Parlamento abbiamo un buon 70% di anti-berlusconisti. Che hanno democraticamente pieno diritto, non a impiccarlo come dici tu, ma a non volerlo tra i piedi nel governare il Paese.
...semplice democrazia