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Il tfr nato nell'immediato dopoguerra si chiamava buona uscita,ed era la mercede che si dava al lavoratore stante la mancanza di garanzie sindacali.Come le gabbie salariali ed il punto di contingenza variabile per classe (fatto 100 il punto per il fattorino,il quadro al 7 livello aveva grosso modo 450),erano tutti strumenti che hanno contribuito al miracolo economico esploso negli anni 60 e magnificato dalla vittoria di mennea nei 100 piani.

Per fare un paragone caro all'amico jos siamo stati la polonia anti litteram,tutto era facile, c'era l'ige ma non c'era il cod fisc,l'inps non pretendeva il 33% dai dipendenti e dagli autonomi niente o quasi,,e la pensione si poteva avere anche con 15 anni sei mesi ed un giorno di contributi,ricordo una conpaesana di DANTE andata in pensione a 28 anni.

Insomma era una gara a chi dava di più,i sindacati non contenti piazzavano scioperi generali stracatafottendosene della produzione e della sicurezza degli impianti.

Il tfr nato come provvisorio rimase nonostante i tentativi di asap ed intersind,per la parte pubblica e confindustria per quella privata.

Arrivati agli anni 70 qualcuno comincio a porsi il problema sulla sostenibilita delle pensioni in un quadro che mostrava ampie crepe,ma il tfr rimaneva cosi come il trattamento pensionistico al di fuori di ogni logica attuariale.

Dobbiamo arrivare al 92 con topogigio per avere la prima riforma del pensioni,e sempre in vista dell'europa e della convergenza richiesta,riforma riformate dal topone dini che introdusse il prorata sulla liquidazione delle pensioni ed il contestuale sistema contributivo.

Da qui in poi parte una serie di riforme una via l'altra che portano il gap sulle retribuzioni al 50/55 un dato allarmante.

Allarmante per i futuri pensionati ma non per maroni che con con la riforma del 2005 introduce il tfr come pilastro,ed obbliga le società con più di 50 dipendenti a conferire comunque il tfr presso l'inps.

Concludo perchè il discorso diventa fluido e lungo,non si può dire ai lavoratori vedi di accantonare il tfr perchè la tua pensione sarà più bassa di quella di tu padre,e poi invitarlo a spendere.Non è questo il modo di programmare il futuro delle famigli e del paese.

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Non so che dire o che rispondere,io voglio, trovato un argomento trovare persone che permettono di ampliarlo,se non li trovo su un forum dove si parla di risparmi finanza e previdenza

Non so se questa parte è rivolta a me - non quoti né citi interlocutori quindi si va a tentoni - ma, nel caso lo fosse, io la discussione la intendo in chiave politica. Ovvero riferita al provvedimento inserito nella Manovra di questi giorni e di quello sono interessato a discutere. Se si vuol fare invece una discussione tecnica sul Tfr o previdenza in genarale passo subito la mano in quanto la questione mi interessa poco

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Ma no era rivolto a Gustavo che prima si ficca in tutte le questioni,poi li riduce ai minimi termini e se le intesta e non sapendo come uscirne le spara come da evidenza,poi fa macchina indietro e ricimincia .

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Tornando a noi occorrono decenni per costruire uno stato sociale che aggreghi interessi dei ceti allo stato e le renda entrambi protagonisti.

Una volta costruito bisogna gestirlo e tenerlo in equilibrio,per farlo occorre mixare i componenti,contributi erogazioni,sussidiarieta,speranza di vita,ma una volta scelto il mix bisogna tenere ferme le direttitrici di fondo.

Dico semplicemente il vecchio sistema a ripartizione dava pensionigenerose,troppo laute,si poteva scegliere tranquillamente di lasciare il sistema e poichè l'aliquota del dipendente era già al 33% ridurre proporzionalmente le prestazioni e c'era anche la giustificazione nel rapporto contribuenti/pensionati che tende paurosamente ad 1, e la speranza di vita che ha portato l'eta media a 77 per gli uomini ed 83 per le donne..Ora se campare a lungo non è una colpa,avere una pensione decente diventa necessità.

Ma se tu cambi cavallo e passi al sistema contributivo rifai i conti (li ha fatti bankitalia) e ti accorgi che il gap va 50 e passa % devi mettere in atto dei correttivi perchè non puoi gravare sul dipendente pretendendo il 33 dandole in cambio la metà,gli devi fornire la scialuppa,bene questa scialuppa sono i fondi integrativi dove chi versa i contributi li porta in deduzione Quindi i fondi integrativi sono indispensabili per continuare a mantenere lo stato sociale non sono un lusso, tant'è che lo stato mi permette a questo scopo di accantonare fino a 5165 euro esenti,sia a me che ad un membro della famiglia fiscalmente a carico,una cifra grosso modo 3 volte un tfr medio.

Questo per dire che lo stato incentiva la previdenza integrativa in tutte le sue forme,e che rimettere mano per sfasciare il 2°pilastro non lo trovo per niente sensato.

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Però bisognerebbe anche leggere..... l'ho già scritto, la base imponibile di un dipendente col cavolo che è 30,000 come media, diciamo che è più vicina a 20.000 (mica tutti sono dirigenti!). Vero, versa 7.000 euro ma parte sono a carico suo.

L'autonomo minimo versa 4.000 euro (23%) a prescindere dal reddito effettivo.

Questi sono i dati aggiornati, non ha senso ragionare sui vecchi o su chi il lavoro non ce l'ha!

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Senti consul qui io ho difficolta a far passare i concetti,e dunque mi posiziono su linee mediane per cui prendere 30000 come base imponibile mediatutto sommato non è lontano dalla realtà.

Se ti fa comodo possiamo prendere 20,se vuoi splittare il 33 possiamo farlo pure,l'aliquota al 23 ,nonj riguarda artigiani,commercianti.,coltivatori diretti e agenti e chi produce reddito da impresa che stanno tutti intorno al 20.Ma è inutile parlare di dettagli quando non si ha minima nozione di ciò che è la previdenza pubblica oggi come funziona e come sta cambiando, c'è un ritardo politico sindacale un deficit cognitivo da colmare,preoccupiamoci quindi di incasellare in modo acconcio tutta la problematica.

Ciò premesso mostrando dei numeri volevo e voglio raggiungere un risultato avvertire questa platea che non c'è trippa per gatti,che dipendenti ed autonomi hanno tutti bisogno di una previdenza integrativa,che ha gia problemi di suo per come è nata e sta crescendo.

La previdenza integrativa,in italia è una fanciulla malata,in altri posti invece è donna fatta e permette allo stato sociale di reggere di fronte al cambiamento.In scozia le vedove hanno il loro fondo ,completiamo questo seconso pilastro,in attesa di creare il terzo.

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Gustavo che prima si ficca in tutte le questioni,poi li riduce ai minimi termini

Sei sicuro che i tuoi paroloni abbiano sempre un senso? Spesso accade che vi lasci discutere per pagine e giorni interi, poi mi accorgo che non cavate un ragno dal buco. L'idea di riportare il tfr in busta paga è un esempio classico: essendo su base volontaria, la richiesta non sarà molto diversa da quella degli attuali meccanismi di anticipo, e le piccole medie imprese perderanno quel poco di liquidità che ancora hanno, se ne hanno, sempre che i loro dipendenti non abbiano già trasferito il tfr su un fondo pensioni.

Per me. questo è un'altro caso in cui pinocchietto - Renzi ricicla le idee di altri, finge di averlo messo in pratica, quando magari mancano altri tre passaggi tra Camera e Senato, poi, quando scadrà la legislatura sparirà nel nulla lasciandoci tutti in braghe lise. Attenzione ai pifferai, non sono tutti bravi come Berlusconi, e nemmeno così furbi (per fortuna)!



... continuavano a chiamarlo "l'ineffabile"....

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