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..restauratore (non ci entrava nel titolo).

Eh gia', perche se andiamo a guardare, il lentissimo Vaticano sta gia' molto avanti nel processo di riforme, mentre il nuovo premier Letta si inebria dei propri sofismi, capace di teorizzare ma non di mettere in pratica.

Tant'e' che quella palla di fuoco di iniziative che e' Napolitano, Presidente golpista della Repubblica, ha deciso di buttare li un "Bando alle ciance, piu' fatti" che trasuda retorica piu' del suo discorso d'insediamento con il parlamento che applaudiva (sarcasticamente?) il proprio censore.

E tutti se la prendono con Grillo, che ha finito per prendersi un po' troppo sul serio, finendo sepolto da una grassa risata, lui e le sue riforme ideali.

Con buona pace della logica che offriva spiegazioni economiche per lo spread fuori controllo.... e adesso che la cura montiana ("Quando l'economia e' in crisi, prescrivo la fame come terapia correttiva del sintomo") ha ridotto il PIL dello 0,6%, aumentato di pari misura il debito e ridotte le entrate, ohibo' lo Spread pare addormentato.....

Il livello di oppressione e di dittatura raggiunto di questo paradigma e' stupefacente...e la gente non se ne accorge. Mah.....

Ragionate, sui dati di fatto, vi prego....

.....e intanto la gente a votare non ci va quasi piu': divorato Grillo.....a che serve? O ci spolpa Alemanno o ci spolpa Marino, dove la differenza? Allora, chissenefrega....



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Olim, Hortacius, dedisti filii nam ignotam.

------------------------------------------------------- Olim, Hortacius, dedisti filii nam ignotam. Per quanto riguarda me: So cosi de legno che si me rifa' Geppetto, ce tira fora Pinocchio.

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a priori, salvo interessanti sviluppi, rinuncio a questa discussione, troppo "importante" per essere discussa su un forum, e a rischio di banalizzazione da parte dei bercianti berluscones di turno.



Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare ingiustamente o "a sbafo" i commercianti, gli artigiani, i politici diventa più certo del probabile...

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a priori, salvo interessanti sviluppi, rinuncio a questa discussione, troppo "importante" per essere discussa su un forum, e a rischio di banalizzazione da parte dei bercianti berluscones di turno.

Finchè il tuo tono è questo, la discussione l'hai fatta degenerare tu con i tuoi insulti, ma attribuendone la colpa agli altri.

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Gustavo si ritira perche l'aria che inizia a spirare con provenienza Jos non gli piace. Infatti, non osavo sperare tanto.

Il riferimento a papa Francesco riguarda la "svolta" che e' riuscito a imprimere alla chiesa. In silenzio, lavorando su cambiamenti epocali pur mantenendo fermi i punti focali del dogma cristiano. La gente ha capito, i fedeli sono tornati, la chiesa sta rinascendo...... praticamente la via smarrita e' stata ritrovata....e' bastata una abdicazione ed una nomina azzeccata.

Possiamo dire la stessa cosa noi? Marino ha vinto a Roma. Si certo, ma come ha vinto? Ha vinto in retromarcia, cioe' perdendo meno voti. Non prendendo piu' voti di Alemanno, ma perdendone di meno. Il PD, si sa, e' una macchina di partito meglio collaudata del PDL (ricordate le primarie Bersani/Renzi?). I problemi restano, come dice molto bene Jos nella sua azzeccata sintesi: cosa si chiede ai governi nazionali in generale, e quello di Letta in particolare, per cambiare-sostituire l'atttuale paradigma?.

Per me, bisogna partire dal mea-culpa del FMI riguardo a Cipro e Grecia. E' in questo riconoscimento di colpa che trovo la spiegazione alla mansuetudine dello spread, che se dipendesse dai dati economici (come ci hanno propinato sotto Monti), dovrebbe essere alle stelle ed invece non lo e'.

Quindi, visto che i conti si risanano con maggiori entrate, ma anche con minori spese, si capisce che la spesa per interessi e' stata creata ad arte. Per questo motivo ho sempre sostenuto che giocare a quel gioco (come ci ha fatto giocare Monti) senza avere i giocatori giusti (i cosiddetti "pesci grossi" che cita Jos) ci avrebbe visto perdere. Ed infatti cosi e', mentre invece la chiesa cattolica e' risorta. Continuare su questa strada come sta facendo Letta, ci portera' ad una condizione di soggezione sempre maggiore.

La nostra crescita, se riprendera', non sara' per l'edilizia o l'industria, settori ormai saturi (il primo) e in ritardo (per l'innovazione) il secondo. La nostra crescita sara' in quegli ambiti che gli "altri" non hanno. Non costruiremo mai vetture di qualita' come le tedesche o da battaglia come le coreane (a parita' di prezzo) tanto e' vero che ormai la FIAT andra' via dall'Italia perche' i settori trainanti sono ormai altri [a proposito, siete saliti su una Hyundai o una Kia....fatelo, non scenderete +. ]

Si tratta di staccarsi dal mammellone Europeo e concentrarsi su cio' che noi abbiamo, le nostre tradizioni, la nostra cultura, il nostro turismo, il nostro cibo, il nostro design, la nostra "qualita' della vita che e' insuperabile. In questi settori, nessuno puo' competere con noi.

La direzione Europea poteva essere valida nel momento della crescita industriale, perche' insieme si cresce meglio. Non siamo piu' in fase di crescita, siamo come un bosco fitto dove le piante si fanno concorrenza per raggiugnere sole e aria e quindi crescono in alto con tronchi esili e fragili. Dobbiamo svincolarci da cio' che ci blocca (il popolo europeo non esiste) e prendere la nostra strada da soli. Siamo un Paese forte, di persone piene di iniziativa, perche dobbiamo farci bloccare da burocrazia e banca, da una unicita' che non esiste nella realta' ma solo nella fantasia (malata) degli Eurocrati maniacali?

Secondo voi, perche' Svizzera e Inghilterra sono fuori dall'Euro? Perche hanno puntato sulle loro individualita' e ora si trovano meglio. La nostra strada e' solo quella.

Solo con persone "rinnovate", aperte al nuovo, insensibili alle lusinghe della crescita infinita, si potra' cambiare veramente strada. Cosa che il governo Letta non fara' mai e restera' a lottare con corruzione, filibustering, inciuci, giustizia teleguidata, alchimie contabili, tassazione vessatoria, burocrazia, finanza malata, e quant'altro, senza mia trovare la ricetta giusta. Un po' come fa "Big Pharma" che cura i sintomi e non la malattia.

Ci vuole un direzione completamente diversa, come sta facendo papa Francesco...la gente tornera' a votare come lo aveva fatto con Grillo.



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Olim, Hortacius, dedisti filii nam ignotam.

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lasciamo perdere Papa Francesco e l'elezione di Marino a Roma e concentriamoci sugli aspetti economici.

L'analisi dei punti di debolezza è condivisibile, ma non le conclusioni tratte.

Che in Grecia e Cipro si sia esagerato è evidente, lo era anche prima del mea culpa del FMI; ma qui entra in campo non più la finanza e-o l'economia ma la politica interna dei Paesi cosiddetti vituosi - Germania in testa -, che devono in qualche modo giustificare gli aiuti dati (presi dalle tasse dei loro concittadini) ai Paesi cicala. Giusto o sbagliato che sia (e sulla Grecia molti pre-giudizi sono fondati), si tratta di politica interna, non di economia europea.

Quest'ultima rigurda invece la direzione, il principio sposato come linea guida per l'economia globale europea. Da un lato ci sono i Keynesiani, ovvero più spesa per lo sviluppo (Francia, Italia, Spagna ecc); dall'altra ci sono i rigoristi, ispirati idealmente al Paper pubblicato da Alesina & C., secondo cui senza rimettere a posto i conti, magari anche con una cura choc, non ci può essere crescita sostenibile (Germania, Austria, Olanda ecc.) Il Discorso Svizzera e GB non vale come paragone: hanno tradizioni e economie sostanzialmente diverse dalle nostre e, soprattutto, hanno più convenienza a proteggere alcune loro peculiarità finanziarie, come il segreto bancario in Svizzera e le speculazioni finanziare della City in Inghilterra (ecco che comnciamo a trovare la tana di qualche 'pesce grosso') che a entrare nell'euro.

Noi, avendo una tradizione di spiccata vocazione europea (ricordo che nel medioevo la lingua universale degli acculturati europei era il latino, a tutte le latitudini) e, non essendo autosufficienti nell'approviggionamneto di materie prime e idrocarburi, abbiamo assoluta necessità di una stabilità monetaria (che solo l'euro ci garantisce). Dopodiché, e qui arriviamo al punto essenziale, abbiamo un debito pubblico che ci espone al ricatto dei Mercati. Che questi siano manovrati o meno ( e io non ci credo), resta il fatto che, se non si cambia appunto il 'paradigma', e sempre a questi che dovremo rendere conto. Se ci ritengono affidabili, comprano il nostro debito e magari scende lo spread, quindi gli interessi da pagare, quindi si liberano risorse per la crescita e l'alleggerimento fiscale; viceversa, possono strozzarci fino a farci fallire, ovvero bruciare d'un colpo le nostre ricchezze, ivi comprese quelle private.

Dunque, chi ha la forza di cambiare questo 'paradigma', ovvero sotrarre i Paesi sovrani al guidizio-ricatto dei Mercati? Questa è la domanda fondamentale a cui bisognerebbe rispondere. Non è certo chiamando l'Italia fuori dall'euro o, peggio, dall'Europa che ci salviamo, anzi! Nel '92 avevamo la lira e tuttavia arrivammo, come nel novembre 2011, a un passo dal default. Allora invece di Monti intervenne Amato, con tanto di furto notturno sui nostri c.c. La storia si ripete, ma noi non impariamo mai... Dunque, qual è l'uscita? Io dico che serve trovare un'unità di intenti, focalizzarci su alcuni obbiettivi reali e, anche a costo di un decennio di sacrifici, riportare il nostro debito sotto il 100%, rendere strutturale il pareggio di bilancio e liberare tutte le nostre potenzialità produttive, culturali (con la cultura si mangia, si mangia eccome!), paesaggistiche, gastronomiche e, in definitiva, turistiche per un vero rilancio dell'Italia.

Perché, qui sono completamnete in disaccordo con te, noi non siamo affatto un Paese con prospsttive certe di declino industriale e-o edlizio eccetera in quanto non più competitivi con la qualità tedesca o i prezzi asiatici. E' vero l'esatto contrario. Noi, con il made in italy, abbiamo, anzi avremmo, la potenzialità di un valore aggiunto che nessun altro può vantare: il valore dello stile, del lusso e dello status simbol. Quando la massa di cinesi, indiani e dei Paesi emergenti arriverà allo stato di benessere, la prima cosa che desidereranno fare sarà esibirlo, quel bensessere appena ragguinto. E allora saranno disposti a pagare qualsiasi cosa per una borsetta Fendi, una giacca Armani, una motocicletta Ducati, un auto Maserati, Fearrari o anche, perché no, Alfa Romeo e così via. Così come vorrano venire a vedere il Colosseo, Venezia e assaggiare la nostra way of life. Queste sono tutte nostra potenzialità enormi e quasi del tutto inespresse.

Davanti a noi, se superiamo questa crisi e riusciamo a sistemare il nostro assetto a livello strutturale (parlo dei conti, ma anche dell'assetto istituzionale, politico, burocratico ecc), abbiamo un radioso futuro globalizzato e ed europeo, non il triste declino solitario prospettato da alcuni.

Il difficile è farlo capire, questo concetto. Convincere cioè gli italiani che non sono poi così male come si dipingono. Anzi

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Gustavo si ritira perche l'aria che inizia a spirare con provenienza Jos non gli piace. Infatti, non osavo sperare tanto.

assolutamente no. concordo con jos sia sul fatto di lasciar perdere Francesco (anche in ossequio al vecchio detto "scherza con i fanti ma lascia stare i fanti") sia sul fatto che il discorso non sia banale, ma alquanto complesso e soprattutto prematuro, se volete ne parliamo in autunno in salotto col camino, sempre che Letta sia ancora.... Letta!

se poi i Berluscones si sentono offesi quando dico che dovremmo tenere il livello della discussione al livello delle loro capacità mentali, mi complimento con loro perchè non pensavo che ci sarebbero arrivati.



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